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Ero sconvolta, non volevo tornare a casa, non volevo che Lorenzo o mia mamma mi vedessero così, anche perché probabilmente mamma sarebbe tornata quel giorno dai nonni di Asti. 

Avevo deciso, c'era solo una persona con cui potevo essere me stessa: Jade. Per la strada fortunatamente non incontrai nessuno di mia conoscenza, cosa alquanto positiva viste le mie condizioni. Chissà cosa avrebbe pensato la gente vedendomi, sicuramente che ero una pazza.

Suonai il campanello aspettando sull'uscio della porta.
"Chi è?" La voce di Jade
"Io!" Ormai era così, ogni volta che una delle due suonava al citofono, la risposta era "io". 

"Ciao Jess! Che ci fai q... Jessica cos'è successo? Vieni entra" Mi fece entrare in casa e una volta arrivate nel salotto di casa sua iniziai a raccontarle tutto, quasi senza lacrime, praticamente terminate.

"Non ci credo. È assurdo! Non me lo sarei mai aspettata. Ma... Aspetta, lui ha detto che non sa niente giusto?" Io annuii alla sua domanda. "E se dicesse la verità? E se non sapesse nulla per davvero?" Inclinai la testa "ne dubito".

"Secondo me ha ragione Jade" intervenne una voce da dietro di noi. "A-Ale? Che ci fai qui?" Chiesi stupita e incredula. "Be, era venuto a trovarmi 10-15 minuti prima che venissi tu."

"Okay, ehm... Scusate me ne vado, io non volevo..." Mi alzai velocemente dal divano.

"Non ci pensare neanche, è la tua migliore amica" intervenne Alessandro.

"Ma no Jess, non ti preoccupare, davvero, in fondo stavamo solo parlando, non hai interrotto niente." Scoppiò in una sonora risata. "Ah okay, mi fido" le mostrai un sorriso anche io.

"Comunque, tornando al discorso di prima..." continuò Jade "Prova a parlargli, magari dice la verità" La guardai nel peggior modo possibile "non ci penso proprio, tutti i ragazzi che ho conosciuto sono uno peggio dell'altro e nel caso non dicesse la verità mi farei una figura di merda che neanche immagini" alzai le braccia alla fine.

"Ei! Non è vero che tutti i ragazzi sono stronzi" disse Alessandro tirandomi un finto pugno sul braccio.

"Mmh, si, forse è vero. Ma solo alcuni si salvano." risposi indicandolo. "È vero Jess e non puoi saperlo finché non ci parli" alzai gli occhi al cielo e asciugai l'ultima lacrima sulla mia guancia. 

"Dai ora non ci pensare, che fai ti fermi? Ordiniamo una pizza?" incalzò Jade. "D'accordo, vada per la pizza" mi lasciai convincere, in fondo non c'era nulla di male. 

[...]

Nuova giornata, dopo aver trascorso la serata da Jade  e aver avvertito mia mamma del mio ritardo,  Alessandro mi accompagnò a casa. "Posso venire in moto con te stamattina?" Chiesi a Lorenzo facendo gli occhi dolci. "Me lo hai davvero chiesto?" si mise a ridere e mi passò il casco. "Grazie". Misi il casco e ci avviammo verso la scuola.

"Buongiorno Christian!" ero contenta di vedere il mio amico. "Ehilà Jess! Com'è?"

"Com'è? Beh, Bene dai" dissi ripensando a quello che era successo il giorno prima. "No, non è vero. Non ci crederei neanche se andassi in giro con i cartelloni. Dai dimmi che succede" Nascondergli qualcosa era sempre molto difficile, riusciva a capirti in un istante.

"Ehm, sai Roberto? Ecco.. Ieri mi ha fatta uscire con i suoi amici e.." feci fatica a continuare. "Non ci vedo nulla di male" mi guardò stranito. "Quegli amici.. Ehm.. Sono gli stessi di capodanno." dissi veloce e quasi tutta d'un fiato.

"Sono gli stessi di.. no, non è vero. Non ci credo. No Jess te lo giuro, non la passeranno liscia."

"Nono, Chris ti prego, non fare niente. Devo parlarci io." Non volevo metterlo in mezzo a questa storia, dovevo cercare di risolverla da sola. 

Just Me & YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora