||Eleonora
Mi prese per mano e una sensazione bellissima invase il mio corpo.Salimmo su un taxi che ci portò direttamente al centro della città. Time Square.
Le strade erano invase dalla gente, i grattaceli con sopra dei maxi schermi mi lasciarono a bocca aperta.
"Prossima tappa, Empire State Building e Statua della libertà"
Mi trascinò in lungo e in largo per le strade di New York, arrivammo davanti a un grattacielo enorme, 400 metri d'altezza, l'Empire State Building è uno dei simboli di questa città.
Tutto il pomeriggio lo passammo così, insieme per le strade di questa bellissima città.
Si era fatta sera e dopo aver visto la Statua della Libertà andammo nel Mc Donald's di Time Square. Ordinammo e dopo aver pagato e preso il vassoio ci sedemmo in un tavolo.
Stavamo parlando quando il mio telefono squilla. Vedo sul display e leggo il nome 'Leonardo'
Cazzo, ora che gli dico?!
"Pronto?"
"Eleonora dove sei?!"
"Sono in città"
"Da sola?"
"Ehm...no con Saul"
"Fatti riportare a casa. Ciao"
Il suo tono di voce era cambiato radicalmente, era arrabbiato e improvvisamente triste. Questa cosa gli aveva fatto male.
"Bella questa città?"
"È stupenda. Era il mio sogno da quando ero bambina di visitare New York. Grazie"
"Non c'è di che. Vivere qui e non conoscere questa città mi sembrava un crimine"
Sorrise, con quel sorriso da far invidia e che ogni volta mi fa immaginare mille unicorni che vomitano arcobaleni.
Dici sul serio?
Si ok?
"Forza vieni, il tour non é ancora finito"
Mi porta in un meraviglioso Luna Park.
Siamo saliti sulle montagne russe e su altre attrazioni che in Italia nemmeno esistono.
Ci mancava solo una cosa, forse la più bella. La ruota panoramica, da lì potevi vedere tutta la città.Saul si accorse che la stavo guardando.
"Vuoi andare?"
Annuii e salimmo in una delle cabine.
Qui sono aperte, invece in Italia sono chiuse. Più salivamo più la città incominciava a sfogarsi pian piano.
Arrivammo in cima e ormai della città si vedevano solo le luci, mille luci. Guardarle mi fa a pensare a dove sono arrivata, senza genitori, una famiglia che ti ama e un dolore immenso che mi porto dietro da anni. Ma ora sono qui, a New York con le persone che amo e nuova vita davanti a me. Cosa c'è di più bello? Il dolore c'è ancora e sempre ci sarà ma ora...sto bene, felice.
Rimasi in silenzio a guardare lo spettacolo di colori di questa meravigliosa città.
Finito il giro scendiamo, saliamo su una piccola collinetta e ci sediamo ammirando il Luna Park davanti a noi.
"Ti ricordi quel 'Chiedi troppo?' "
"Sì""Beh sono pronto a dirtelo, ma solo se tu mi dirai del tuo"
Non so se sono pronta a parlarne, ma vuole aprirsi con me è un'opportunità unica, non posso lasciarmela scappare.
"Va bene"
"Sono così stronzo perché...una ragazza, la ragazza che io amavo mi ha lasciato. Un incidente l'ha portata via da me. Si chiamava Emma, aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi. Era carina,gentile allegra. La ragazza perfetta per me. Ho amato solo lei nella mia vita. Non so nemmeno come si fa più ad amare, perché amo solo lei. È la ragione della mia solitudine, della mia stronzaggine e anche della mia vita"
Rimasi scioccata. Dovrei essere triste per lui ma...in realtà sono triste per quello che ha detto..."non so come si fa più ad amare" "ho amato solo lei" . Questo vuol dire che non ci sarà mai niente tra di noi.
"Ora tocca a te"
"I miei genitori sono morti tre anni fa. Erano in macchina insieme a quelli di Leonardo e un camion li ha travolti. Le uniche persone che mi sono rimaste sono Veronica, Leonardo, Beatrice e mia nonna. Non riesco più ad andare al cimitero a trovare i miei perché...mi sentirei troppo male"
Mi scende una lacrima, lui mi guarda negli occhi e mi abbraccia.
Si stacca dall'abbraccio e mette una mano dietro il mio collo, poi si avvicina e mi bacia.
Mille emozioni mi passano in testa in questo momento. Le sue labbra sulle mie, la sensazione della sua mano sul mio collo. Le farfalle nello stomaco...è tutto mischiato.
Si stacca e mi guarda negli occhi incapace di capire ciò che é appena successo.
Si alza e incomincia ad incamminarsi, io lo seguo.
Saliamo su un taxi che ci riporta a casa e per tutto il tragitto non ci siamo rivolti parola. Arrivati scendiamo e ci salutiamo con un semplice "Ciao" ed entriamo nelle nostre case.
Si è fatta 00:00. Accendo la luce della mia camera e trovo Leonardo sullo stipite della porta che mi aspetta.
"Ciao"
"Ciao"
Ci guardiamo negli occhi e lì capisco tutto. Devo farlo, devo chiarire le cose.
"Dobbiamo parlare"
"È finita. Volevi dirmi questo?"
"Sì. Mi dispiace Leo ma...ti vedo solo come il mio migliore amico, sono stata benissimo insieme a te e sappi che ti amo di bene. Ma non provo più le stesse cose di prima"
"Va bene, ti capisco. Friendzone" ride.
"Amici?"
"Amici"
Ci abbracciamo ed esce dalla stanza.
Mi metto il pigiama e mi stendo sotto le coperte. So che ci è rimasto ma dovevo farlo.
E dovevo anche ammettere che mi ero perdutamente innamorata di Saul Vendramin.
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Il fratello della mia migliore amica|| Eleonora Gaggero
FanfictionEleonora ha 16 anni. Ha i capelli castani e gli occhi del medesimo colore. È una ragazza molto insicura, tormentata dal suo passato. La sua migliore amica si trasferisce a New York e per questo ci sta male. Con l'aiuto di una persona speciale però r...