Capitolo 26

3.1K 150 15
                                    

||Eleonora
Entro anche io in ospedale, delusa da me stessa. È incredibile che ogni volta la mia dannata boccaccia deva sempre rovinare tutto.

Arrivo nella stanza di Karter, dove già tutti erano ancora lì, soltanto che questa volta lei era sveglia.

"Karteeer!" urlo dalla gioia per poi abbracciarla.

"Ciao" dice con una vocina piccola piccola.

Le do un piccolo bacio sulla guancia per poi mettermi seduta. Dall'altra parte della stanza invece, seduto su una sedia c'era Saul. Avevo combinato un casino. So che a lui da fastidio parlarne, ma sfortunatamente me ne rendo conto sempre dopo.

"Ragazzi è inutile stare qui, io sto bene. Andate a casa a riposarvi"

"Non ti lasciamo da sola" dice la bionda.

"Ma non sono sola, tranquilli sto bene"

Tutti annuirono e la salutarono, a parte Leonardo che la salutò con un bacio sulla guancia. Tutti tranne me, che non mi ero mossa da quella sedia.

"Non vai?"

"No, voglio restare qui con te"

Ero abbastanza giù di morale, Saul se ne è andato senza nemmeno degnarsi di salutarmi, stranamente mi sento come qualche tempo fa, è tornato il Saul di prima. Karter se ne accorge e preoccupata chiede subito il motivo della mia tristezza.

"Che hai?"

"Niente, sono solo un pò triste"

"Allora non è che non hai niente" continua sorridendo.

Sorrido anche io, ma non con quella solita gioia che c'è quando una persona sorride, uno di quelli che ti ispira soltanto falsità. Sento tossire Karter e subito mi allarmo ricordandomi le parole del dottore.

"Stai bene?" dico alzandomi dalla sedia.

"Sì, ho solo bisogno di un pò d'acqua"

"Certo, vado subito al bar e te la compro"

Esco dalla stanza e in poco tempo arrivo al bar fuori l'ospedale. Entrata molta gente è seduta ai tavoli che erano quasi tutti occupati e la confusione era snervante. Aperto il frigorifero e prendo una bottiglietta di acqua naturale per poi andare alla casa a pagare.

Mentre sto per uscire però non posso non notare Daniele, seduto in un tavolo insieme a Tom. Panico. Cerco almeno di uscire dal bar cercando di non essere notata, ma data la mia sfortuna non poteva che succede.

Infatti dopo essere uscita sento la porta sbattere e due mani poggiarsi sui miei fianchi rallentandomi. Daniele, mi tiene stretta senza darmi la possibilità di andarmene.

"Che ci fa una ragazza così bellissima tutta sola?"

La sua voce era così roca da farmi quasi paura, senza girarmi però inizio ad agitarmi, odio questa situazione, ma di più, odio essere toccata da lui in questo modo.

"S-stavo and-andando a portare l'acqua alla mia amica in o-ospedale" balbetto incerta"

"Oh no, tu non vai da nessuna parte"

Scende con le mani dai miei fianchi fino al sedere, iniziando a palparlo.

"Che intendi fare?" dico irritata.

"Vendicarmi, Saul mi ha rubato la ragazza, ora io rubo la sua"

Cerco di allontanarmi dalla sua potente presa, ma talmente è forte che risultò come una carezza. Continua a toccarmi il sedere e lasciare dei baci umidi sul collo mentre mi dimeno cercando di togliermelo di dosso.

"Quanto è stupido il tuo ragazzo? Sapeva che ero qui e ti ha lasciata tutta sola" dice con un ghigno malefico.

Ma io invece, non sento più niente, come se il mondo mi fosse appena cascato addosso. Lui sapeva che c'era Daniele e mi ha lasciato qui?

"Ops, ho toccato il tasto sbagliato?"

Ripresa dal mio shock mi ricordo di avere ancora una bottiglietta piena in mano. Con tutta la forza che ho scaglio la bottiglia in testa a Daniele, che barcollando si allontana  da me toccandosi la testa nel punto dove l'ho colpito.

"Sei impazzita!?" urla arrabbiato.

Con passo deciso si avvicina bruscamente a me borbottando, ora ho seriamente paura.

Prima che mi potesse raggiungere però una chioma bionda si posiziona davanti ai miei occhi impedendo a Daniele di avanzare. Genn.

"Cosa intendi fare?"

"Che cazzo vuoi tu?" risponde brusco il moro.

"Semplice, voglio che lasci stare la mia amica, quindi sparisci"

Daniele cerca invano di tirargli un pugno, ma Genn lo evita facendolo cascare a terra, che illuso.

"Non ti conviene provarci con lei, fallirai sempre"

Detto questo mi allontana da lui che ancora si dimena a terra dolorante.

"Grazie" lo abbraccio.

"Non c'è di che" dice sorridendo.

"Che ci facevi ancora qui?"

"Avevo voglia di un caffè e sono entrato nel bar"

"Al posto giusto nel momento giusto" dico sorridendo.

"Che voleva da te quello?"

"Voleva farla pagare a Saul" dico tristemente.

"Non ti vedo tanto su di morale, é successo qualcosa?"

"Ho litigato con Saul"

"Mi dispiace, ma tranquilla so già che si sistemerà tutto"

"Lo spero"

Abbraccio Genn ancora una volta sentendomi al sicuro tra le sue braccia, come se fosse un angelo custode.

Lo hai già. penso.

E lo so, ma con lui é diverso so già che se avrò bisogno di aiuto, lui ci sarà sempre per me. Lo so che succede anche con Saul, ma anche se ne sono follemente innamorata ho sempre paura che possa dire qualcosa di sbagliato con lui, come è successo già. Con Genn invece posso parlare liberamente, e strano da dire ma sono due caratteri completamente diversi, ma che amo ugualmente.

Dopo averlo salutato rientro e raggiunta la stanza della mora la trovo guardare il soffitto .

"Ecco l'acqua"

"Come mai così tanto?"

"Sono successe un pó di cose, che poi ti racconterò"

Restiamo a parlare del più e del meno per un po', mi diverto con lei, ridiamo e scherziamo senza neanche rendercene conto come se fossimo a casa tranquille.

Continuiamo a parlare per un pó, finché realizzata l'ora prendo la mia roba ma proprio quando sto per salutare la ragazza un messaggio distoglie la mia intenzione.

Da Saul:
Dove sei? Ti devo parlare torna per favore.

Non gli rispondo, ora voglio solo tornare a casa. Non dormirò qui con lei, i dottori vogliono farla riposare. Mi immagino quanto questa malattia la faccia soffrire, non poter correre o far qualcosa di divertente per paura che si possa sentire male. La sua non è una bella vita.

Ma non la lascerò sola.

Il fratello della mia migliore amica|| Eleonora GaggeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora