||Eleonora
"Vieni con me"Mi prese la mano aiutandomi ad alzarmi, al solo contatto con lui una scossa invade il mio corpo, accanto a lui mi sento come se niente e nessuno possa fermarmi o solo farmi del male.
E riaverlo accanto in questo momento fa scoppiare il mio cuore di gioia.
"Dove andiamo?"
"Non farti venire sonno, perché questa notte non dormiremo"
Sorrise girandosi nella mia direzione. Solo Dio sa quanto mi é mancato, quando sorride, mi sento viva, riesce a farmi dimenticare dove sono e con chi sono, ma poi quando inizia nuovamente a parlare realizzo di essere accanto alla persona che amo veramente.
"Che intenzioni hai Vendramin?" dico ridendo leggermente.
Mi fa strano chiamarlo così.
Si ferma di colpo facendomi sbattere contro il suo petto. Alzo lo sguardo puntandolo sui suoi meravigliosi occhi azzurri, che mi scrutano dalla testa ai piedi, mentre sul suo viso compare un piccolo sorriso.
"Se continui con tutte queste domande sarò costretto a zittirti in un altro modo" dice a due centimetri dal mio viso.
"Posso sapere in che modo? Così magari decido se continuare o no" lo stuzzico.
Appoggia le sue labbra sulle mie facendomi sentire di nuovo in paradiso, infilo le mani tra i suoi capelli biondo cenere tirandoli leggermente, stando attenta a non fargli male mentre lui poggia le sue mani sui miei fianchi.
"Ora per favore sta zitta e seguimi"
"Eh no tu non mi zittisci" dico facendo la superiore.
"Non so se te ne sei accorta, ma l'ho appena fatto"
Sorride di nuovo riprendendomi per mano, mi trascina in strada da una parte all'altra, questa sua frenesia mi sta facendo impazzire.
"So camminare, non c'é bisogno di portarmi a spasso come un cane" dico ridendo.
"Ho paura che ti perda tutto qui, New York é grande"
"Se sono accanto a te posso andare ovunque"
Mi sorride leggermente contento della frase appena detta. É un Saul diverso, finalmente si sta lasciando andare permettendomi di amarlo al meglio, nel giro di poche ore si sta rivelando un ragazzo cambiato del tutto.
Dopo dieci minuti a camminare mano nella mano arriviamo davanti alla nostra scuola. Lo guardo confusa cercando di capire cosa stessimo facendo lì, ma non si degna di rispondermi e inizia a frugare tra le tasche.
"Cosa ci facciamo qui?"
"Non ti avevo detto basta domande?"
"E daaaaaai" dico facendo la voce da bambina.
Dalla tasca tira fuori un mazzo di chiavi agitandolo davanti ai miei occhi mentre sorride maliziosamente, dopo aver passato il cancello corre verso il portone aprendolo.
"Come fai ad avere le chiavi?"
"L'ho prese al bidello, non se ne é nemmeno accorto"
"Perché siamo qui?"
"Voglio portarti sul tetto della scuola"
"E se ci scoprono?"
"Tranquilla, a quest'ora dormono tutti"
In effetti sono le 2:30 di notte, e Leonardo starà impazzendo non trovandoci più alla festa, ma poco importa, adesso voglio solo concentrarmi su di lui.
Saliamo le scale aprendo la porta, ci ritroviamo di nuovo su quel tetto, il tetto in cui pensavo si fosse risolto tutto, ma che in realtà é stato l'inizio della mia sofferenza.
Ci sediamo sul muretto lasciando penzolare le gambe, non so perché abbia scelto proprio questo posto, ma a lui lo seguirei ovunque.
E più gli sto accanto più capisco che senza lui non posso stare, più mi fa soffrire più capisco di amarlo. Perché con lui funziona così, è semplicemente tutto il contrario.
"A cosa stai pensando?"
"Oh, a niente" mento.
"Stai pensando a me, lo vedo"
"Che intendi dire?"
"Quando pensi a me guardi in alto sbattendo le palpebre più volte" dice sorridendo.
"Come fai a saperlo?""Ti conosco, tutto qui"
Gli sorrido anche io avvicinandomi di più al suo corpo muscoloso, mi circonda il collo con un braccio facendomi appoggiare la testa sul suo petto che si alza e si abbassa ad ogni suo respiro cullandomi leggermente.
Amo stare con lui, lo amo e basta. Come potrei immaginare una vita lontano da questo ragazzo? So che é ancora presto per dirlo, ma é così che mi sento.
Ho la certezza che sia lui la mia anima gemella, troppo dolore e sofferenza per essere solo una relazione che verrà dimenticata.
É stato il mio primo amore, come potrei dimenticarlo.
Per quanto non voglia rovinare questo momento, ho bisogno di chiarezza, e solo lui ha le risposte alle mille domande che girano nella mia mente.
"Saul?" lo chiamo.
"Dimmi piccola"
"Perché hai scelto lei e non me?"
La domanda mi sorge spontanea, perché ha voluto scatenare tutto questo casino per poi tornare?
Fa un sospiro passandosi una mano tra i capelli, poi inizia a parlare stringendo ancora di più la presa con la mia mano.
"Perché credevo che fosse la cosa giusta. Nella mia testa ero convinto che fosse lei ciò di cui avevo bisogno, il mio grande amore. Ma mi sbagliavo, ho iniziato a capire di aver fatto una grande cazzata quando ti ho visto con Genn. Non riuscivo a sopportare l'idea che ti sfiorasse, ero convinto che l'unico che poteva toccarti ero io. Non ero felice, ero confuso. L'ho capito stasera, quando ti fissavo mentre eri seduta su uno sgabello che bevevi la tua coca, ho capito che le tue insicurezze e la tua goffaggine erano le uniche cose che volevo. Perché ti amo, amo ogni singola parte di te"
Alla fine del suo discorso una lacrime scende dal mio viso, mi sporsi permettendo lui di baciarmi per poi tornare al mio posto.
"Non lasciarmi più"
"É l'ultima cosa che ho intenzione di fare"
~-~
E io sono qui alle 2:35 di notte a scrivere per voi, giusto per farmi ripagare della mia lunga assenza. Mi dispiace ma sono dovuta partire per dei giorni e non ho avuto tempo.Comunque spero che il capitolo vi piaccia, e voglio anche ricordarvi che manca poco alla fine. ;)
Eheh se fate i bravi doppio aggiornamento stasera, contenti? :)
~Jey~
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Il fratello della mia migliore amica|| Eleonora Gaggero
Fiksi PenggemarEleonora ha 16 anni. Ha i capelli castani e gli occhi del medesimo colore. È una ragazza molto insicura, tormentata dal suo passato. La sua migliore amica si trasferisce a New York e per questo ci sta male. Con l'aiuto di una persona speciale però r...