||Eleonora
Mi prese per un braccio e mi portò vicino ad una panchina difronte il parco di casa mia. La sue presa sul mio braccio era talmente forte da farmi male, piangeva sempre più forte e i suoi singhiozzi continuavano a venirle sempre più rapidamente.Le guardai i gomiti, erano insanguinati e sbucciati.
"Ok calmati! Cosa è successo?"
"Ashley, ero sulla panchina a leggere un libro quando è arrivata con le sue ochette, mi hanno preso il libro e lanciato a terra, ho alzato la voce e mi hanno buttato a terra"
Rimasi senza parole. Ma cos'hanno con questa povera ragazza? Qualsiasi sia il suo problema non possono trattarla così.
La guardai negli occhi cercando qualcosa da dire ma niente mi veniva in mente, solo domande, tante domande.
"Ma perché c'è l'hanno con te?"
Abbassò lo sguardo e incrociò le mani al petto. Non voleva dirlo, ma si deve fidare di me. Esitò un momento poi si decise a parlare.
"Soffro di Cancro"
A quelle parole una fitta al cuore mi fece quasi svenire. Ora si spiega tutto, i tagli, le prese in giro da Ashley, la solitudine, quando c'era l'ora di sport lei non faceva lezione.
Istintivamente l'abbracciai, inizialmente sussultò ma poi mi strinse anche lei. Sentivo il suo cuore battere fortissimo al contatto con il mio petto.
"M..mi dispiace" balbettai.
"Anche a me" disse continuando a piangere.
Si staccò dall'abbraccio e la portai in casa per curarle le ferite.
Entrate la misi seduta sul divano e cercai nel mobiletto del disinfettante e delle garze.
La raggiunsi e iniziai a medicarla mettendo del disinfettante sulla ferite. Inizialmente sussultò per il bruciore, ma poi si lasciò medicare resistendo al dolore.
"Quanto è grave?" interruppi il silenzio.
Karter:"È un cancro polmonare. Sono riusciti a fermarlo ma potrebbe ritornare in qualsiasi occasione. E se ritornasse ci sono zero probabilità che continui a vivere. Non posso fare educazione fisica, correre, ballare ecc. Perché mi sforzerei troppo. Questa è la mia vita"
"E... i tuoi genitori?"
Rimase per un momento in silenzio guardando in basso. Ero incuriosita, pensavo che quello che patisco io per la morte dei miei genitori fosse il dolore più grande di tutti, ma a quanto pare mi sbagliavo.
"I miei genitori sono morti. E il resto della mia famiglia non so manco dove sia. Vivo con mia cugina più grande. È lei che mi permette di comprare i farmaci e di vivere la mia vita...finché dura"
Posai il disinfettante sul tavolo e mi misi seduta di fianco a lei.
"E tu hai paura di morire?"
"Tantissimo"
D'istinto l'abbracciai di nuovo. Questa ragazza aveva bisogno di qualcuno che le stia accanto, di amici e noi le saremo stati vicino in qualsiasi momento.
"Perché lo sa tutta la scuola?"
"Il foglio con i miei dati personali é finito in mani sbagliate. Ashley"
"Che stronza"
Dalle scale scese Leonardo. Ultimamente non ci parliamo molto spesso.
"Ciao ragazze" fece un cenno con la testa e si prese un bicchiere d'acqua.
Mentre Leonardo beveva notai che Karter non smetteva di fissarlo. Era come ipnotizzata.
Le toccai la spalla ridendo e lei capì immediatamente di cosa stavo parlando e arrossì.
Quando Leonardo salì le scale mi misi a ridere.
"Ti piace Leonardo?"
"Dai smettila" disse arrossendo.
:"Non c'é niente di male! Mh...nascerà qualcosa me lo sento" dissi ridendo.
Rimanemmo a parlare finché il campanello suonò.
Aprii la porta e due occhi azzurri mi fissarono.
"Grazie per esserti ricordata che dovevamo studiare insieme!"
"Oddio Bea scusa me ne sono dimenticata"
Salutò Karter e si mise anche lei seduta sul divano. Tirò fuori il libro e iniziò a leggere.
Io e Karter la guardammo confuse.
"Volete prendere il libro e studiare o continuare a fissarmi come due sceme?"
Passammo tutto il pomeriggio a studiare finché non si fece sera.
Ordinammo una pizza e la mangiammo tutti insieme invitando anche Federico e Saul.
La serata passò tranquillamente, Leonardo e Karter continuavano a ridere e scherzare, lo stesso facevano Federico e Beatrice, mentre io e Saul eravamo separati. Lui da una parte e io dall'altra.
Saul si alzò e chiese dove fosse il bagno, glielo indicai e salì le scale.
Intanto decisi di andare a prendere un film in camera mia, quando aprii la porta notai Saul che stava guardando i miei cd.
"La storia si ripete"
Si girò di scatto e appena mi vidi distolse lo sguardo riportandolo sui cd.
"Abbiamo gli stessi gusti in fatto di musica"
Mi guardò di nuovo, mi imbarazzai, la sensazione di avere i suoi occhi addosso è straziante.
Si avvicinò a me e prese il ciondolo attaccato alla mia collana. Lo guardò intensamente.
"Bellissimo"
"Era di mia madre"
Nella stanza calò di nuovo il silenzio, lui mi fissava, io tenevo lo sguardo verso il basso. Decisi di guardarlo negli occhi color ghiaccio, che ogni volta che li guardo mi sciolgo.
Siamo a due centimetri di distanza. Lui azzera gli ultimi centimetri che ci separavano e appoggia le sue labbra calde sulle mie.
Di nuovo quella sensazione. Questa volta il bacio è più bello, c'é più passione. Con le mani mi tiene i fianchi mentre la mia mano è intorno al suo collo.
I nostri petti sono l'uno contro l'altro e il mio cuore batte all'impazzata senza mai fermarsi. Lo stesso posso dire di lui.
Il bacio dura per dei minuti finché non ci stacchiamo. Mi abbraccia e l'essere stretta contro di lui mi da una forte sensazione di sicurezza.
Mi piace davvero tanto, e vorrei restare così, nelle sua braccia per il resto della mia vita.
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Il fratello della mia migliore amica|| Eleonora Gaggero
FanfictionEleonora ha 16 anni. Ha i capelli castani e gli occhi del medesimo colore. È una ragazza molto insicura, tormentata dal suo passato. La sua migliore amica si trasferisce a New York e per questo ci sta male. Con l'aiuto di una persona speciale però r...