Capitolo 27 incidente

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Finito di cenare mi affretto a sparecchiare tutto.
I vecchi e Alex si sono ritirati e come quasi ogni sera Marco, Salvatore e Toni rimangono seduti a tavola a fumare, e guardare la tv.
Lui ha quella solita cannottiera bianca larga che mi lascia intravedere i suoi pettorali e risalta quelle braccia scolpite...
Mi pulisco una mela e lo osservo rimanendo all'ombra della cucina, oscurata dal fumo che tutti e tre rilasciano, tra un aspirata all'altra.

Ma questo non sembra permettergli di perdermi di vista.
Luigi esce dalla nostra camera e mi chiede se ci avrei messo ancora molto.
《Luigi vai a letto. Io devo ancora lavare i piatti.》
《E se Tania viene e mi strozza nel letto》
Respiro profondamente. Il piccolo non ha tutti torti.
《Ascolta se preferisci puoi andare a dormire con Piera》
《No questa notte c'è Nicola che dorme con lei!》
《 giusto》
Lascio momentaneamente la cucina e vado a dormire con Luigi, o almeno aspetto che si addormenti e poi ritorno.
Così facendo esco dalla camera.

È notte fonda ormai. La luna illumina appena le finestre, così decido di non accedere la luce.
Cerco sotto il lvandino il sapone per i piatti, ma le mie orecchie percepiscono un rumore alle mie spalle.
Una porta si apre lentamente.
Il mio sangue si gela e rimango immobile per terra... e se fosse veramente lei che è tornata?.
Sento i passi che si avvicinano verso di me.
Afferrò il sapone di fretta e non appena sento la sua mano picchiettarmi sulla schiena mi alzo e le butto il sapone in faccia.
"Ahhh"
《Ma sei matta?》
《Ohh perdonami Marco scusa!》
Ha gli occhi chiusi, lo avvicino al lavabo e comincio a sciacquargli gli occhi e il viso.
Gli levo il sapone che è rimasto massaggiandogli dolcemente il viso.
Oh quanto mi piace toccarlo, per sbaglio gli bagno anche quel ciuffo corvino che gli cadeva sulla fronte.
《Brucia ancora?》
Rimane esterefatto a guardarmi, e io pure.
《No..》mi risponde... ma non arrabbiato come sempre, stanotte e calmo, cioè così pare.
《Da quanto non eravamo così vicini?》La sua voce si fa calda e vellutata per non dire sensuale.
Mi irrigidisco alla sua domanda.
Faccio anche finta di pensarci...
Ho bisogno di essere baciata, all'istante si sta creando troppo attrito fra di noi, e io non riesco a contenerlo.
Gli asciugo il viso anche se mi piace da morire così, mezzo bagnato.
Lui continua a guardarmi con occhi socchiusi e con un mezzo sorriso provocatorio.
Cosa sta aspettando? Voglio solo un bacio!
Poggio scocciata il panno che ho usato per asciugarlo, sul piano della cucina.
Per lui è tutto un gioco.
《Perché ti sei alzato a quest'ora che cosa vuoi?》
《Shh》
Mi incita ad abbassare il tono della voce, mentre mi sfiora piano la guancia, scendendendo fino al mento immobilizzandomi.
È così alto e robusto mi fa uscire fuori di testa.

Sono idifesa, mi ha totalmente immobilizzata e stretta a lui.
Il mio seno è strizzato, contro il suo petto nudo mmm quanto mi piace.

Sento la sua erezione che preme lasciva contro il mio ventre.
Accidenti.

《Voglio te》
Il suo sguardo è ardente.
Il mio cuore comincia a battere forte. Il sangue mi ribolle nelle vene.

Un desiderio, intenso e cocente, mi invade il ventre facendomi mancare il respiro.
Non so come, ma riesco a trovare la forza per sussurrargli disperata:《anch'io》.
Gli si legge in faccia il suo stupore.
Sento il suo respiro spezzarsi.
Adesso le sue mani mi cingono i fianchi.
Oh si il suo viso si sta avvvicinando pian piano.
Che sensazione inebriante sentire sfiorare le sue labbra sulle mie.
Chiudo gli occhi e mi lascio travolgere dal devastante piacere che le sue labbra mi regalano.
Finalmente mi sta baciando... ed è uno di quei baci che lascia accalcati ed eccitati.
Io ricambio e gli circondo il collo con le braccia affinché non si allontani da me.
Anche se ci spostiamo di poco, rimaniamo sempre incollati a baciarci.
Non immagina quanto lo desidero, quanto in realtà lo aspettavo.
Mi lascio trasportare dai suoi dolci baci che scendono lungo il mio collo,"oh" ormai lo sa che mi pacciono tanto.
Si china un attimo per scendere con la sua scia di baci sul petto e sulla pancia.
Gli tengo stretti i capelli, si ferma all'ombelico e risale.
È di nuovo sul mio collo.
Perdo il controllo lo spingo nuovamente verso la mia bocca per coprire miei ansimi .
Ah la sua lingua, dolce e decisa non voglio si scolli più da me.
Lo bacio come non ho mai baciato nessuno, lo stringo forte a me, ma rallento la presa, quando sento scorrere le sue mani sulle mie natiche.. 《Non hai paura di don Michele?》
《No non me ne preoccupo più, e nemmeno tu dovresti》
《Ma come? Mi sottopone ogni mese a..》
Mi interrompe 《fidati di me.》
Non è un problema per me fidarmi di lui ma cosa avrá voluto intendere?

Marco:
Avevo sentito un rumore in cucina, mi sono preoccupato pensando alle parole che Luigi diceva a Ilenia"e se Tania mi strozza nel letto?"
Esco dalla mia camera con la pistola pronta dentro i miei jeans.
Sono senza canottiera non avevo fatto in tempo a vestirmi del tutto altrimenti se fosse stata veramente Tania non sarei riuscito ad acciuffarla.
Provo una sensazione di sollievo quando mi accorgo che non era lei.
Mi avvicino a Ilenia, che per non so bene per quale motivo sta piegata seduta per terra immobile. Forse è spaventata .
La picchetto sulla schiena per farle capire di stare tranquilla, ma uno spruzzo bluastro mi colpisce gli occhi e il viso.
"Cazzo"
Anche se il sapone negli occhi, non è il massino che possa desiderare, mi lascio massaggiare dolcemente viso dalle sue mani, per togliermi questa roba che mi brucia.
È incredibile come il suo tocco mi stia cominciando a svegliare tutti gli ormoni.
Cavolo quanto è bella stanotte.
Non riesce a nascondere la voglia che ha di baciarmi, e questo mi fa sorridere.
Forse mi sto lasciando troppo trasportare dalle emozioni, leggo nel suo volto la sua scocciatura, per non essere stata ancora baciata.
Provvedo subito, ma prima me la tiro verso di me, imprigionandola con i miei fianchi e premendogli una erezione potente e devastante contro il ventre.
Ha detto che anche lei mi vuole, non poteva rendermi più felice con quelle parole.
La bacio a lungo ovunque e sento il suo respiro che si fa sempre più rapido.
Mi rendo conto del pericolo ma adesso non esiste nessun' altro per me, solo lei.
Con un dito mi metto a giocare con un lembo della sua maglia, desideravo togliergliela e allo stesso tempo essere sicuro di non aver frainteso le sue intenzioni.
La prendo tra le mie braccia e la poggio delicatamente su un ripiano della cucina.
Le scivolo una mano dolce sulla schiena, l'altra sul sedere . Ho voluto stringerla a me.
Sentire per un attimo i suoi seni premere sul mio petto mi hanno eccitato oltre il consentito.
Le stringo una natica.

Mi sento morire, non ho mai desiderato qualcuno quanto sto desiderando lei in questo momento.

La butto con impazienza sul divano e mi impadronisco di nuovo della sua bocca.
Mi fermo un attimo per posare la pistola sul tavolino, nel frattempo lei mi osserva con i suoi occhioni, e con una certa aria di ammirazione e impazienza.
Lo sono anch'io Ilenia! Dio come me lo fa tirare!
Le tolgo le scarpe e le calze, e gli alzo la gonna attillata all'altezza del sedere.

Volevo essere tenero, prenderla con dolcezza... le buone intenzioni ci sono ma alla realtà dei fatti...
Gira la testa verso il corridoio forse per controllare che nessuno ci assista, ma io non me ne preoccupo, ho solo una cosa in testa i questo momento.

Gomorra "Gli scugnizzi Di Via Gonzaga"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora