Fuga

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Dove vai
così marciando
tra le fronde ventose
e le pozze fangose,
fanciulla?

Scalza corri,
la tua lanterna
è la Luna ridente
incurante della tempesta
annunciata dagli squilli
delle nuvole gravose

Pioggia crolla
corrodendo le guance
silenziosa
di infiniti interrogativi...

Oh, la notte è liscia
come veli di satinato
e scivoli in essa
nascondendoti tra le pieghe
e i buchi della stoffa

Come la madre
incurante
il mondo si allontana
nel sangue.

Sotto al ponte
i piedi immersi nell'acqua
nera
i polmoni graffiano
chiedono ossigeno
pretendono
due occhi
gialli denti sorridono
un lampo illumina il nulla,
sei sola,
fanciulla!

Mattino.

Dormendo accasciata
parevi monnezza.

Aere pregno di luce solare
profumo d'erba
appena tagliata (male)
e presto fumata
dalla gente intorno
corri via

Nuovamente.

Spine vengono
verso la tua ombra
lanciate,
grida la tua pelle
macchiandosi d'insulti.

Gira la volta
capovolgendosi al suolo
come lo sguardo
s'imbianca
e spirali s'apron nel petto.

Ah! morire
ti vedo
e rinascere
piano!

Leggendo il diario
d'orrore mi riempio!

Ed un mostro
divento.

La Porta AlbinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora