Capitolo 14

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Le sue parole mi hanno lasciato l'amaro in bocca, le accetto ma non le digerisco .
Sospiro sconsolata.
È stato quando non eravamo insieme cerco di rassicurarmi.
E allora perché provo tutto questo fastidio.
Non dovrei .
Di sicuro è stato solo sesso per lui .
Ne sono sicura .
Se non fosse stato così avrei scoperto qualcosa al riguardo .
Uhhgg è proprio l'idea che le sue labbra si siano appoggiate su altre donne, che le sue mani le abbiano sfiorate e che il suo corpo si sia unito ad un'altro corpo che non era il mio, non riesco proprio a mandarlo giù.
Mi vesto alla ben meglio con dei jeans e una magliettina rosa fluorescente e lo raggiungo con i capelli ancora umidi raggruppati in una coda fatta alla veloce.
Lo trovo intento a fare del caffè.
Recupero i miei occhiali da sole riposti su una mensola e mi avvicino .
-Ho seguito il tuo consiglio - dice con casualità, come se la frase di prima non avesse lasciato le sue labbra .
Mi offre una tazza fumante, che accetto .
-Hai fatto bene- rispondo forse un po' troppo infastidita .
-Tutto ok ?- tira indietro la testa unisce le sopracciglia mentre un sorrisino viene bloccato dai denti che mordono il labbro .
Quelle odiose, sexy e tremendamente baciabili labbra .
Le stesse che si sono appoggiate ad altre sconosciute.
Basta impazziro' è confermato.
-Tutto perfettamente ok- dico voltandomi di spalle .
Merda non sopravvivero' mai alla gelosia .
Le sue braccia mi circondano i fianchi -Bene- mi alita lasciando un bacio dietro l'orecchio .
Riformulo la frase " Non sopravvivero' mai al suo carisma" .
Porto la tazza alle labbra, ustionandomi nel mentre la lingua .
Dannato caffè anche lui si ci mette.
Mi rilascia e dice -Quali sono i progetti per oggi?- la sua voce ha un tono scherzoso.
Sa quello che fa, e non maschera il piacere che ne deriva.
-Non lo so ancora. Potremmo iniziare con una colazione - propongo voltandomi, appoggiando la tazza sul ripiano della cucina .
-Perfetto! Conosco un posticino dietro l'angolo - dice andando a posare la mia tazza nella lavastoviglie.
-Tu conosci un posto qui?-chiedo meravigliata.
-Ti ricordo che in questa città mio padre e mio fratello hanno il loro impero - mi ricorda, parlando come se si parlasse ad un bambino .
Cappero me ne ero dimenticata!
-Pensavo non ne avessi mai voluto sapere - ribatto con lo stesso tono usato .
-Grazie a mio nonno, ho dovuto prendermi cura di molti aspetti di quella società- voltandosi si incammina alla porta .
Mi lascia lì mentre nella mia testa partono migliaia di domande.
Non ero a conoscenza del suo essere immischiato nella compagnia .
Scendiamo al locale in perfetto silenzio .
Donna mi accoglie con un sgargiante sorriso, la saluto con la mano-Dov'è Ricco?- con un cenno del capo mi indica la porta del suo ufficio .
Mi volto verso Blake - Aspettami solo un secondo, vado ad avvertire e c'è ne andiamo - uso un tono sbrigativo .
-Vengo con te- usa un tono che non ammette repliche .
-Farò in fretta, devo solo dirgli che usciamo a colazione !- tento in supplica.
-Dopo avervi visto ballare in quella maniera ti aspetti, che stia qui, buono, mentre tu vai a parlare con quell'uomo sola?- dice fulminandomi con lo sguardo .
Ma che cavolo, non penserà mica che tra me e Ricco ci possa essere qualcosa?
Sospiro -Guardami Blake, ti fidi di me?- chiedo esasperata.
-Di te sì! È di Mr polpo che non mi fido - dice come se fosse una cosa ovvia .
Mi scappa da ridere .Se solo sapesse.
-Bene! Se ti fidi di me dovresti sapere che, non permetterei a nessuno, nemmeno a Ricco di avvicinarsi in una maniera poco adeguata- tento di fargli capire .
Percepisco il suo disappunto, lo vedo irrigidirsi mentre i suoi occhi ispezzionano i miei -Va bene, vai pure. Ti avverto se entro cinque minuti non ti vedo tornare, mi vedrai arrivare- afferma con sicurezza, imperativo come sempre .
Lo leggo nei suoi occhi che non sta scherzando .
Acconsento con la testa prima di dirigermi dal grande capo .
Busso e aspetto il suo invito ad entrare .Una volta ricevuto, chiudo la porta alle mie spalle .
-Chica! Com'è stata la tua nottata?-mi accoglie con un sorriso, il tipico di chi si aspetta racconti bollenti .
-Non è stata la nottata che ti aspetti che racconti -dico seria .
-Davvero? Chica hai aspettato tanto .Ero sicuro che non avreste perso tempo -dice perplesso .
-Voglio andarci piano.Ho già commesso l'errore di fare tutto affrettato in passato- ribatto lasciandomi cadere sconsolata sulla sedia .
-Che succede?-chiede mentre mi osserva bene .
-Dopo di me ha avuto altre donne nel letto -ammetto con un filo di voce.
Anche farlo uscire fa male.
-Hai detto dopo di te .Quindi non capisco il problema ?- chiede tirandosi indietro nella sedia .
-Lo so è da stupidi. Solo mi ha ferito scoprirlo.
Io per tutto il tempo non ho avuto il coraggio di lasciarmi andare - cerco di spiegare .
-Capisco. Ti aspettavi che lui facesse la stessa identica cosa!- dice passandosi la mano sul viso .
-Sì - ammetto .
-Chica, da quello che mi hai raccontato lui era abbituato ad avere donne che si buttavano ai suoi piedi .Poi sei arrivata tu e gli hai stravolto la vita .Successivamente vi siete lasciati .Secondo me è normale che abbia voluto provare a tornare chi fosse prima di conoscerti .
A volte i ricordi diventano i nostri peggiori nemici e per scacciarli siamo disposti a provare di tutto - mi spiega mentre mi afferra una mano tra le sue .
-Lo capisco .Sul serio, capisco le ragioni .È solo che il pensiero mi divora dentro - ammetto .
-Non ci pensare, in fondo loro non erano nulla .Tu invece sei il tutto .Ho visto come ti guardava e come ha guardato me .Quell'uomo era la gelosia fatta persona .Solo quando si tiene a qualcosa di speciale si arriva a quei livelli .Si ha paura che qualcuno possa portarcelo via - le sue parole in tono paterno, mi rincuorano e mi fanno venire un'idea .
-Grazie Ricco, sei il migliore ho trovato il modo per poter stare meglio - dico saltando in piedi .
-Quel sorrisetto non mi piace -dice agitando il dito .
-Tranquillo, voglio solo fargli provare la sua stessa medicina - dico tornata di buon umore mentre raggiungo la porta -Noi andiamo a colazione, ci vediamo nel pomerigio -dico uscendo .
-Non metterti nei guai!- lo sento urlarmi.
Io e i guai andiamo a braccetto, dovrebbe saperlo oramai .
Raggiungo Blake e con un sorriso dico -Andiamo ?- sento la sua espressione confusa addosso e per mascherare la mia di donna cospiratrice metto gli occhiali da sole .
-Ok- è la risposta breve che mi da prendendomi la mano .
Il locale in cui mi porta è una pasticceria italiana, molto elegante e raffinata.
Mi pento immediatamente di essermi vestita così.
Prendiamo posto ad un tavolino mentre un cameriere arriva a prendere le nostre ordinazioni .
Ovviamente cornetto alla crema e uno al cioccolato sono il nostro ordine, accompagnati da un'espresso e un cappuccino.
-Quindi sei socia di quel tipo ?-getta la sua domanda come se non gli importasse.
Sorrido internamente.
Gelosone mio.
-Sì, ho deciso di provare a fare qualcosa con le mie forze - dico .
-Tu però non sei legalmente maggiorenne !-puntualizza alzando un sopracciglio .
-È vero non lo sono - ribatto infastidita-Jay per il momento è il socio, anche se fin da subito ha messo le cose in chiaro .Lui è solo il prestanome fino al mio ventunesimo compleanno- metto in chiaro,posando il cornetto che avevo addentato e pulendomi le mani con il tovagliolo .
-Capisco .Quello che non capisco e perché ti hanno permesso di allontanarti da casa dopo tutto quello che è successo con Micholson?- chiede corrugando la fronte .
-Per il semplice fatto che per tre anni non si hanno più avuto notizie di quel maledetto, perché sono ugualmente monitorata e perché anche se non legalmente, sono comunque magiorenne - rispondo spiegandogli passo per passo tutti i punti con le dita .
-Rimani lo stesso in pericolo lo capisci questo? -dice portando la tazzina alla bocca e mantenendo il contatto visivo .
-Ti ho spiegato che ho guardie del corpo a tenermi d'occhio- dico alzando un sopracciglio .
-Ho notato la macchina che ci seguiva ma potresti subire un'attacco al locale -ribatte come se fosse la cosa più ovvia.
-Ti sbagli anche due dei camerieri sono persone ingaggiate da Damian - dico alzando il mento .
Il mio telefono inizia a suonare .
Lo estraggo dalla tasca .
Sul display compare il nome di Lizzy.
Non voglio parlare di fronte a Blake, anche perché la mia migliore amica non sa del suo ritorno .
-Ti dispiace se prendo questa chiamata fuori? È importante- dico puntando la vetrina .
-Fai pure - risponde, appoggiato sui gomiti mentre con gli indincici tira il labbro inferiore .
Mi allontano accettando la chiamata .
-Hey Lizzy come va? - la saluto .
-Hey Sienna diciamo bene, tu?- la sua voce tradisce il suo stato d'animo .
-Che succede ?-chiedo apprensiva.
-Domani dovremmo partire e Chris mi terrorizza, non fa altro che prendersela con me, anche quando non sono la diretta interessata -mi spiega in tono sommesso .
Sapevo sarebbe potuto succedere, ma pensavo Chris, fosse più leale e capisse che Lizzy non c'entra nulla con la nostra disputa.
-Controlla se all'orario di pranzo ha impegni -chiedo portando due dita a massaggiare la tempia .
-Cosa ti serve saperlo ?-chiede curiosa .
Non accetterà mai di vedermi, ma usando un nome fasullo potrei riuscirci .
-Fa come ti dico - non ho tempo per le sue domande .Mi volto a guardare dentro e trovo gli occhi di Blake a studiarmi.
Dovrò inventare una buona scusa anche con lui .
-Ha un buco di mezz'ora alle undici e trenta- dice mentre penso stia digitando al computer, il rumore sembrerebbe quello .
-Riempi quel buco con il nome... -mi guardo intorno con la speranza che mi venga un'illuminazione .
Il nome dell'insegna su questa pasticceria me lo suggerisce .
Il locale si chiama "Dolce Delizia"
-Vivian Dolce - dico -gli parlerò io.- la rassicuro.
-Sì ma non..-inizia a dire mentre vedo Blake alzarsi dal posto .
-Devo andare non ti preoccupare e lascia fare a me - dico prima di chiudere la chiamata .
Faccio per rientrare quando alla porta mi scontro con il petto possente di Blake .
-Pensavo non tornassi più- dice mentre mi aiuta a stabilizzarmi.
-Una mia amica ha un problema con ... Il gatto - dico abbassando lo sguardo sulle sue labbra.
- Hai bisogno d'aiuto?-si offre alzandomi il viso dal mento .
-No! ha solo bisogno di una mano a ad acciuffarlo, deve portarlo dal veterinario.Visto che io sono l'unica di cui si fida ... Il gatto . Ha chiamato me- rispondo velocemente .
Ok lo so! Una pessima scusa ma in mia discolpa avevo poco tempo a mio favore .
-Posso aiutarvi ad acciuffarlo! - si propone .
-No grazie, il gatto odia gli estranei e se ci saresti anche tu peggioreresti solo la situazione - dico concentrandomi su tutto tranne che sugli occhi .
-Come vuoi !- dice lasciando il mento- Ne approfittero' per fare qualche chiamata dal tuo appartamento - lasciando un tenero bacio .
-Andiamo - mi prende per mano .
Lo accompagno fin dentro al locale e dopo un bacio di quelli che mettono caldo e brividi mi allontano .
Raggiungo la compagnia con dieci minuti di anticipo .
È arrivata l'ora di prendermi le mie responsabilità.
Sono un po' nervosa così asciugo i palmi della mano sui miei jeans .
Durante la mia relazione con Chris mi ha portato in questo luogo solo tre volte.
Mi avvicino alla reception.
Megan la ragazza dietro il bancone mi accoglie con un sorriso .
Porta una mano ad aggiustare i capelli castani trattenuti in un cignone fatto con maestria .
I suoi occhi marroni sono amichevoli .
Non dev'essere al corrente della mia rottura con Chris .
-Buongiorno signorina Dion era dà un po' che non la si vedeva, informo subito il grande capo- dice alzando la cornetta .
-No, la prego non lo faccia sono qui per fargli una sorpresa .Ho preso un'appuntamento con un falso nome per riuscire nel mio intento - blocco la sua mano che stava portando la cornetta all'orecchio .
Mi guarda spaesata, poi accenna un sorriso .
-Prego allora signorina Dion, conosce la strada- mi invita gentilmente ad andare .
-La ringrazio Megan, è sempre molto gentile - dico allontanandomi.
Arrivo davanti all'ufficio di Lizzy .
La porta è aperta, la vedo seduta mentre sta scrivendo su dei fogli .
Busso gentilmente attirando la sua attenzione .
-Sei in anticipo per una volta -si alza e viene ad accogliermi in un'abbraccio .
È bellissima nel suo talier bianco .
-Non potevo permettermi di perdere l'appuntamento -dico ricambiando l'abbraccio .
-Com'è? - chiedo indicando la porta di Chris con il pollice.
-Intrattabile, non fa che lanciare ordini all' interphone - ammette abbassando lo sguardo .
Mi si stringe il cuore a vederla così.
Ed è tutta colpa mia .
-Ora ci sono io .Vedrai riuscirò a calmarlo- dico .
Anche se so che sarà tutto l'opposto inizialmente .
- Puoi provare, ma ho paura non sarà facile farlo ragionare- dice abbassando le spalle .
-Come va al locale ?- chiede dopo qualche secondo in silenzio .
-Tutto bene, sempre al solito .È l'arrivo di qualcuno che ha portato una ventata di aria fresca - dico con occhi che brillano .
-No!Non mi dire che si è fatto vivo ?-dice portando la mano alla bocca .
-Yep, ieri sera si è presentato al bancone - confermo guardando l'orologio al polso .
-Ma ne parleremo in un'altro momento, è ora del mio appuntamento - dico portando il pugno al petto e con il dito mostrando l'orario .
Fa un cenno con il capo, si avvicina al telefono e dopo aver sollevato la cornetta preme un il bottone con il numero interno dell'ufficio .Porta un dito sulle labbra chiedendo di fare silenzio .
Fingo di tirare una cerniera invisibile sulle labbra nell'esatto momento che sento -Cosa c'è?- la voce infastidita di Chris mi sorprende .
Non ha mai usato toni scortesi o burberi.
-Il suo appuntamento è arrivato -lo informa con voce che trema leggermente .
-La faccia passare -ordina staccando la conversazione subito dopo .
Mi faccio coraggio tirando i lembi della maglietta .
-Bene io vado- dico facendo un sorriso nervoso .
-Spero tanto non mi costi il lavoro- sospira indicandomi di andare .
-Mi impegnerò per farsi' che ciò non accada -le prometto uscendo dalla stanza .
La sento sospirare un -Lo spero-
Alzo la mano chiusa a pugno che trema impercettibilmente, mentre il cuore batte impazzito nella cassa toracica .
Non è il tempo di farsi prendere dal panico.
Con decisione lascio che il pugno annunci il mio arrivo .
-Avanti - risponde la voce di Chris .
Apro la porta trovandolo impegnato a leggere dei fogli .
Chiudo la porta alle mie spalle e con un colpo di tosse richiamo la sua attenzione .
La sua espressione sbalordita alzando gli occhi si tramuta subito in un mare in tempesta .
Lo sento imprecare, ma decido di ignoralo.
-Cosa ci fai qui?- chiede in tono duro che mi fa sobbalzare .
-Dobbiamo parlare- dico alzando il viso con serietà.
-Non abbiamo nulla di cui parlare, quindi ti pregherei di andartene- mi invita indicando la porta con la mano .
Se pensa di liquidarmi così, si sbaglia di grosso .
-Invece abbiamo molto di cui parlare - dico avvicinandomi.
-No. E se fai ancora un passo sarò costretto a chiamare la sicurezza che ti scortera' all'uscita- usa un tono minatorio.
-Fai pure, se proprio ci tieni a sentirmi urlare come una pazza tutte le mie ragioni .Sono sicura che, qualcuno sentendole, si farà dei bei soldi con i nostri problemi - lo sfido, rifiutandomi di abbassarmi a cedere.
Lo vedo portare le mani alla faccia in segno di frustrazione .
-Sentiamo- dice sconfitto .
Sienna 1 Chris 0
-Mi dispiace per quello che è accaduto tra noi- inizio a dire ma la sua mano alzata mi blocca .
-A te dispiace?- ride sarcasticamente.
-Sì, hai capito bene .Non avrei voluto che le cose tra noi finissero così- dico infastidita.
-Siamo stati via per giorni, vuoi farmi credere che ti eri dimenticata di dirmi che eri stata la fidanzata di Devis ?- chiede ironico .
-No, non lo avevo dimenticato. Te ne avrei parlato una volta tornati a casa - ammetto .
-Una volta a casa eh ?- chiede alzando il sopracciglio e ridendo della mia affermazione .
In momenti come questo mi ricorda Ice .
-Ma fammi il favore . Avremmo avuto una vacanza con te che passavi del tempo con il tuo ex, e tutto gentilmente offerto dallo povero stupido. Perché io ovviamente da povero demente ne ero all'oscuro - dice battendo un pugno sulla scrivania .
Decido di non farmi smontare dal suo comportamento poco propenso a collaborare .
-Mi dispiace averti ferito. Mi rendo conto che il mio comportamento sia stato inammissibile .Potessi tornare indietro cambierei molte cose .Ma oramai è tardi per piangersi addosso - penso davvero quello che ho detto .
-Che cosa sei venuta a fare Sienna ? Vuoi che passi sopra a tutto? Mi hai mentito su parecchi fatti. Diamine persino la morte dei tuoi genitori era falsa. C'è stata una volta che tu sia stata onesta con me? -chiede alzandosi e avvicinandosi .
Se prima incuteva timore ora ad un palmo dal viso mi terrorizza .
Mi supera di ben due spanne.
Sono così costretta ad alzare lo sguardo .
-Non voglio che tu mi perdoni, quello che ho fatto è stato inammissibile.Volevo solo porgerti le mie scuse per non essere stata onesta con te. So che quello che ho fatto non ha scusanti .Solo una cosa ti chiedo, non per me ma per quella ragazza che è di là. La stessa persona che si è innamorata di te e si è fatta da parte per noi .Ti prego non spezzarla lei non ha mai saputo nulla .Le stai facendo pagare colpe che non ha .La stai usando come mezzo di sfogo invece di concentrarti ad avercela con me .Io sono la persona che ti ha ferito .Se devi odiare qualcuno odia me .-tiro tutto fuori in una volta .
Rossa in viso per la mancanza di respiro .
Mi studia con attenzione .
-Tu conoscevi già che fosse mio fratello non è vero ? -chiede sgranando gli occhi .
-Sì, lo sapevo-ammetto .
Non servirebbe mentire, ha capito
-Ma Lizzy no, lei ha rinunciato a te solo perché, tu ti eri innamorato di me .Ho provato a farti capire che non andavo bene per te . Ho provato a indirizzarti su di lei ma tu, non hai voluto.Ricordi cosa ti ho detto quando ci siamo conosciuti ?
Che ero pericolo .Ricordi quale è stata la tua risposta ?-chiedo mentre la prima lacrima scende .
-Che ero attratto dal pericolo - risponde chinando la testa.
- Ho provato a tenerti lontano rifiutando le tue avance .Era di Lizzy che ti dovevi innamorare l'unica che per amore ha rinunciato -dico .
-Vattene - mi indica la porta .
-Ti prego non prendertela con lei - chiedo .
Mi afferra per l'avanbraccio e mi trascina alla porta .
-Vattene ho detto - dice con tono più fermo .
-Chris ascoltami le non ne sa nulla - cerco di sfilarmi.
- Infatti non concentrero' più la mia rabbia su di lei, ma su te . - promette in tono solenne .
-Posso accettarlo, lo merito -dico prima di asciugare gli occhi aggiustare la magliettina e mormorare un'altro -Mi dispiace per tutto - la frase che ho imparato ad odiare tanto, in questo momento è l'unica che sento veramente .
Accetto le mie colpe e pago il mio debito .
Il suo disprezzo è l'unica punizione che merito .
Ed è con questa consapevolezza che esco dal suo ufficio .
Cammino a testa alta .
Ho tolto un peso dal cuore .
Passo di fronte all'ufficio di Lizzy .
I nostri sguardi si incontrano, la mia testa si muove in segno di assenso . Porta le mani alla bocca, lei stupita.
Le abbassa, e con il labbiale mormora -Grazie -
La supero senza forze per rispondere, con la consapevolezza degli occhi di Chris a seguire il mio cammino .
A volte il silenzio rivela più di qualsiasi altra parola .
Ho ferito e me ne pento .

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