Ripercorriamo la via del ritorno, con un clima di allegria, il vino ha portato il buon umore .
La mano di Blake resta incollata alla mia, portandola ogni volta a cambiare marcia con la sua .
La musica a farci compagnia e noi a ridere per tutto e per niente.
Arriviamo alle vicinanze di casa sua, ma invece di svoltare a sinistra lo vedo tirare dritto .
-Pensavo stessimo andando a casa?- chiedo, sono sicura che sia quella la stradina da prendere .
-Sto solo facendo il giro, voglio prima portarti in un posto - dice mantenendo lo sguardo concentrato sulla guida .
-Ok - mi rassegno al suo tenermi nascosto tutto .
Non farebbe differenza per me, lo seguirei anche in capo al mondo fosse necessario .Arriviamo ad uno spiazzo cinque minuti dopo, all'orizzonte troviamo una spiaggia .Su di essa cartelli indicano che è privata .
Ferma la macchina, slaccia la cintura di sicurezza e si volta a guardarmi .
-Questo angolo di paradiso appartiene alla mia famiglia, a qualche miglio da qui c'è la scalinata che conduce a casa - mi spiega con un sorriso, mentre la mia espressione prende forma sorpresa .
Non avrei mai pensato che la Mansion avesse una spiaggia privata .
Apro la portiera della macchina, senza dire nulla, mentre con la mente cerco di immaginare un Blake piccolo che corre per raggiungere questa meraviglia .
Sorrido compiaciuta, lo visiono sorridente e senza problemi, creare castelli di sabbia, oppure correre spensierato incontro alle onde del mare .
Lo sento trafficare, mentre sfila calze e scarpe -Ti conviene fare lo stesso - mi consiglia .
Pochi secondi dopo mi ritrovo anche io scalza .
Mi affianca e mi tende la mano -Vieni, voglio farti vedere il posto in cui ho imparato a nuotare - conferma i miei pensieri .
Accetto la mano, si sofferma solo pochi istanti a prendere le due bottiglie di Champagne .
Un'enorme luna illumina questo posto che sembra un dipinto .
Il cuore batte per la vicinanza .
Mi guardo intorno respirando l'aria di salsedine .
Camminiano sulla riva, la sabbia resa umida dalla nottata solletica e si incastra tra le dita dei piedi .
Sussulto quando le onde portate a riva ci bagnano con acqua fredda .
-Quando ero piccolo adoravo arrampicarmi su quegli scogli laggiù- indica, un posto alla nostra destra .
-Dovevi essere un bimbo avventuroso - sorrido immaginandolo piccolo, a voler scalare rocce più grandi di lui .
-Lo ero, entrambi lo eravamo io e... - si ferma qualche attimo - Chris - prosegue guardando l'orizzonte .
È ancora infastidito al pensiero del fratello.
Il rumore del mare, rilassa i pensieri e ti dà quel senso di tranquillità.
-Questo è l'esatto punto che usevamo scegliere per distendere i teli- mi spiega mentre sfila la giacca .
L' appoggia a terra prima di indicarmi di sedermi .
-Per il vestito, non voglio che si macchi - lo guardo portarsi la mano alla testa e grattarla.
Un perfetto gentleman questa sera, cosa che gli ho visto fare poche volte .
-Grazie - rispondo riconoscente
Mi siedo e lui con me, al mio fianco .
Lo guardo armeggiare con la bottiglia e stapparla con un colpo deciso .
Il tappo si perde tra le onde .
-Non abbiamo calici, ma poco importa - mi regala uno dei suoi stupendi mezzi sorrisi .
Mentre il mio unico pensiero è di mordergli le labbra .
Mi sento ammaliata, dall'intensita' del suo sguardo, mi studia intensamente.
Sembrano risucchiarmi in un vortice dove non riesco ad uscire .
Lo guardo portare la bottiglia alla bocca e berne una grossa quantità.
Non so cosa gli passi per la testa ma qualcosa sembra essere off .
Si gira offrendomi la bottiglia, la afferro portandola alle labbra e dare qualche sorsata.
Gliela restituisco e lui si riattacca, con vigore .
-Le hai viste non è vero?- mi sorprende quando la sua voce arriva forzata.
Ora capisco il suo comportamento strano.
Voleva trovare la maniera per parlarmi di quelle fotografie .
Il suo tono non è accusatorio, è come se stesse constatando un fatto.
-Visto cosa?- chiedo presa in contro piede .
Si volta a guardarmi -Le foto - risponde, dal tono di voce capisco che sa che avevo perfettamente capito .
-Sì- ammetto stringendomi le gambe al petto .
-Bene, sapevo non avresti resistito .Volevo che le vedessi, ma non volevo essere io a mostrartele.- ammette riportando lo sguardo lontano .
La sua rivelazione mi lascia sconcertata, non è stato un caso che mi abbia lasciato con la giacca .
-Perché ?- chiedo anche se la risposta la posso immaginare .
-Nonostante siano passati anni, non posso guardarle - spiega con un tono triste .
-Mi dispiace io non dovevo, ma non ho potuto resistere - mi scuso, anche se oramai non serve a molto .
Infondo le ho viste .
Mi stringe la mano nella sua.
-Sienna se non volevo che le vedessi, pensi che ti avrei lasciato con le foto a portata di mano ?- conferma il mio pensiero .
-No - so perfettamente che non avtebbe fatto una dimenticanza tanto importante .
Porta nuovamente la bottiglia alle labbra, soffermandosi più delle altre volte .
Me la offre, ma declino con la mano .
Da ancora una golata e chiede - Cosa hai trovato ?- la sua domanda mi spiazza .
Non mi aspettavo chiedesse questo .
-Quello che ho trovato, non mi è piaciuto molto - decido di dirgli la verità, mentre le mie dita iniziano a disegnare sulla sabbia .
Mi sento a disagio a parlarne e le sensazioni nel mio stomaco non aiutano .
-Perché?- mi ritorce la domanda che gli ho posto io .
Chiudo gli occhi qualche secondo, fa male dare voce alla mia gelosia ingiustificata .
Se devo rispondere ho bisogno anche io di bere .
Afferro la bottiglia che lui rilascia e bevo anche io un'enorme quantità.
Forse è meglio affrontare tutto da sbronza .
Sobria non ci riuscirei .
La sua mano abbassa la bottiglia.
Mi guarda attentamente .
Sta aspettando una mia risposta .
Lo leggo nei suoi occhi .
Rido amaramente prima di rispondere -Ho visto Blake, niente Ice.
Ho visto come la guardavi .
Ho visto i tuoi occhi da innamorato .
Ho visto quello non sono ben sicura di avere con te - lui assorbe tutto fissando la sabbia .
La sua risata rieccheggia.
-Vedi, hai visto solo quello che volevi vedere - la sua risposta mi lascia basita.
Che razza di risposta è?
-Lascia che ti racconti di lei - smette di ridere e passa una mano sulla faccia .
Chiudo nuovamente gli occhi stringendo i pugni, ma con la testa do il permesso di continuare.
-Ti ho già spiegato di aver conosciuto Milly dopo che Kevin si era fidanzato ricordi?- chiede, facendomi sussultare al nome della ex.
-Sì - rispondo debolmente.
-All'epoca lui era concentrato molto più in Cassy, che non a me. Lo vedevo passare sempre meno tempo con me e la cosa iniziava a darmi fastidio. Ti ricordo che avevamo solo diciasette anni all'epoca .- giustifica il suo comportamento immaturo .
- Prima di lei andavamo a feste, partecipavamo ad incontri agonistici, ma soprattutto eravamo l'uno l'ombra dell'altro .Erano rari i casi in cui ci separevamo.
Persino le vacanze, facevamo in modo di passarle insieme .
Per la mia famiglia era un figlio in più, come io lo ero per la sua - riprende mentre con una pietra calca sulla sabbia .
-Quindi puoi capire il mio trauma quando decise di frequentare una sola ragazza, lasciandomi da parte- ride amaramente .
-Qualche mese prima nella nostra scuola arrivò una nuova ragazza che divenne immediatamente cheerleader, avevo notato come mi puntasse e anche a me non dispiaceva. Non era come le solite ragazze, tutt'altro era la classica ragazza acqua e sapone. Quindi un giorno mi trovai ad essere invitato ad un party e a chiederle di partecipare.
Mi piaceva, non potevo negarlo, era diversa e a quel tempo iniziavo a essere stanco di cambiare ragazza con il ritmo con cui cambiavo boxer, ma soprattutto da chi fosse troppo facile.- prende una lunga sorsata dalla bottiglia, mentre io pianto le unghie nei palmi .
Non so dove vuole arrivare, e la cosa mi manda fuori di testa .
È un tormento sentirlo parlare di lei .
-Soprattutto dopo aver visto Kevin capitolare per Cassy .Storia corta quella sera l'ho baciata .Da lì in poi è diventata la mia ragazza fissa . Potevamo uscire in coppia con Kevin e passare tempo con loro .
Pensavo di essere innamorato, non capire male .
Per qualche mese sono stato il fidanzato perfetto .
Mi ha presentato alla sua famiglia e ogni giorno ero a casa loro .Così come io la presentai ai miei .
Facevamo tutte le cose noiose che le coppie fanno in genere, come cinema e giornate a casa sua. Tutto diventò serio velocemente.
Ben presto tutto iniziava a soffocarmi.
Le volevo bene, ma iniziavo a sentirmi in trappola .
Fino ad una sera in cui sono stato invitato ad un party . Decisi di andarci senza di lei .
Quella è stata la prima sera in cui l'ho tradita .
Il rapporto iniziava ad incrinarsi, iniziavo a sparire per poi ricomparire quando volevo .
Era molto corteggiata, proprio per la sua naturale dolcezza .
Ma lei aveva occhi solo per me .
Da vero egoista mi rifiutavo di mettere la parola fine e darle la libertà di trovare chi la meritasse .
Quello che pensavo amore, capii fosse affetto, ma non volevo perdere quella comodità di averla al mio fianco .
Non volevo lasciarla andare, punto .
Non scoprì mai che la tradissi, anche se le era chiaro che qualcosa non andasse .
Si impegnava per far funzionare il nostro rapporto, ma a poco serviva .
Ero menefreghista.
Dopo la morte di mio nonno, ho iniziato solo a pensare a me e non preoccuparmi degli altri .
Kevin cercava spesso di farmi ragionare, per lui ero un libro aperto .
Non volevo sentire ragioni .
Fino a quel giorno .- stringe la sabbia tra le mani con rabbia, facendo una pausa .
Il mio cuore si ferma.
So a cosa si riferisca e mi fa stare male.
Sembra fare uno sforzo a continuare .
Vorrei abbracciarlo ma so che servirebbe solo a farlo fermare .
Non vuole la mia compassione .
Ha bisogno di sfogarsi .
Seguendo i suoi tempi .
Aspetto paziente, mentre la seconda bottiglia viene aperta .
Vorrei dirgli di fermarsi che non mi importa conoscere, se questo lo fa soffrire .
Sono consapevole che abbia bisogno di lasciare uscire cosa tiene nascosto per troppo tempo.
Inizio a pensare che non ne abbia mai parlato con nessuno .
Mi sconvolge sapere che quello che pensavo fosse amore, era invece semplice affetto .
Mi aspettavo una storia romantica arricchita da sbagli con un finale triste ma ora penso ci sia molto di più.
Mi sbagliavo,ora ne sono consapevole .
Sta aprendo il suo cuore e mi sta mostrando la sua anima nera .
-Dopo la morte di Kevin, ho iniziato a chiudere tutto fuori, compresa Milly, l'allontanavo nonostante lei cercasse di aiutarmi .
Volevo vivere il mio dolore solo con me stesso .
All'inizio c'erano anche i problemi con il processo a unirsi a tutto.
Lei non capiva e continuava a tornare.
Mi imponeva la sua presenza, non desiderata .
Avevo creato un muro, e lei era sull'altra sponda .
Dopo i primi mesi, in cui mi limitavo a dirle di lasciarmi stare con gentilezza,
ho iniziato a cacciarla con urla .
Ero pieno di rabbia .
Ricordo che la vedevo uscire di casa tra le lacrime .
Ma non me ne curavo.
Stavo male e il suo stare male mi era indifferente .
Non si arrese, tornava ancora.
Fermandosi a casa mia, senza entrare in camera mia .
Semplicemente arrivava e si fermava a chiaccherare con la mia famiglia.
Un giorno la trovai a ridere con mia madre e Chris .
Ricordo di aver solo pensato "come osa essere felice mentre io muoio dentro" era un'offesa al mio lutto.
La presi per un braccio e la trascinai alla porta urlandole in faccia che era finita.
Ricordo il suo viso, distrutto dal dolore, i suoi occhi spensero la luce che portavano di solito .
L'avevo ridotta come ero io .
Un' ombra di se stessa .
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Survive Ice
RomanceSequel di Breathe Ice Tre anni dopo . Cosa succedera' quando le strade di Sienna e Ice si incroceranno ? Cosa avra' in serbo il destino per loro ? Cosa accadra' se rabbia, passione,amore e ancora molti misteri non fossero ancora sepolti ? Cosa ac...