"Beh credo che dovremmo andare via?"
Al suono della voce di qualcun'altro, Colton ed io guardammo altrove. In piedi sulla porta c'era uno dei ragazzi con il numero tre appuntato sul petto. Colton si spostò sotto di me e realizzai di essere seduta su di lui. Come se fossi seduta su uno spillo, scivolai dalle sue braccia e raddrizzai la mia maglietta.
"Ah sì, voi ragazzi siete liberi di andare", disse infine.
Il campanello suonò di nuovo e rimanemmo in silenzio. Fortunatamente il cuoco uscì da dietro alla cucina e ci salvò da ogni imbarazzo.
"Ho preparato il solito", disse appoggiando un vassoio di cibo fumante sul tavolo.
I miei occhi erano incollati su Colton mentre lui ringraziava il suo amico. Le sue labbra erano rossissime, e la sua maglietta era stropicciata nel punto in cui l'avevo afferrata.
Respira.
Respira, mi dissi.
Colton alzò lo sguardo su di me. "Avete fame?"
"Devo andare."
Le parole uscirono fuori dalle nostre bocche nello stesso momento. Morsi il mio labbro mentre lui mi guardò alzando le sopracciglia. "Sei sicura?"
SONO SICURA? OVVIAMENTE SONO SICURA, ABBIAMO APPENA POMICIATO E TI STAI COMPORTANDO COME SE NON FOSSE UN GRAN PROBLEMA.
"Sì, voglio dire, ho delle cose da fare, e molte altre cose, e il mio calzino quindi sì."
Mi girai proprio nel momento in cui la mano di Colton circondò il mio bacino. Mi fece segno sedermi, e io riluttante mi abbassai.
"Sembri-"
"Strana? Impazzita? Sì, solo un pò!"
Colton sospirò. "Vedi, io penso-"
"Dimentichiamo l'intera questione Colton. Prendiamola come un amico che aiuta un'amica."
"Un'espressione divertita attraversò il suo viso, e non riuscii a dire bene a cosa stesse pensando. Chi sa cosa accadeva nella mente di Colton Jones, ma io ero sicura di non volerlo sapere. Prima che potesse replicare, ritornai sui miei piedi e mi diressi verso la porta.
"Ci vediamo domani!", lo salutai.
Corsi verso la mia macchina, accesi il motore e uscii dal parcheggio in meno di cinque secondi. Mentre guidavo verso casa, solo un pensiero filtrava la mia testa.
Avevo appena pomiciato con Colton?
**
Il resto della giornata continuò tranquillamente, e finì con me che cercavo di evitare i miei genitori. Non appena camminai verso la porta principale, mia madre e mio padre apparvero entrambi dalla cucina con delle facce severe. "Finalmente è arrivata", disse mia madre con un tono duro.
Prendendo un respiro profondo, mi preparai al peggio. "Vieni con noi verso il tavolo Sutton, abbiamo bisogno di parlare."
La voce di mio padre era decisa ed esigente, e cercai di non notare come si tesero i muscoli delle sue spalle mentre lo seguivo verso il tavolo della cucina. Ci sedemmo tutti lentamente; prima io, poi mia madre e mio padre. Per qualche ragione, il suono dell'orologio appeso sulla porta della cucina sembrava aumentare mentre mentre il silenzio si allungava.
"Sutton, tuo padre ed io eravamo sempre consapevoli delle azioni di Melody. Quando la notte lei sgattaiolava; quando la notte faceva entrare Mark, tutto. Avevamo scelto di lasciarle vivere la sua vita nel modo in voleva e speravamo che avrebbe imparato dai suoi errori, ma non avremmo dovuto lasciarla andare per così tanto tempo. Se l'avremmo punita per aver sgattaiolato la notte prima, forse non sarebbe andata a quel party."
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Red For Rebellious (Italian Translation)
RomanceIn confronto alla bellissima ed estroversa Melody, Sutton Bran ha sempre vissuto nell'ombra della sorella maggiore come una ragazza timida e innocente. Le capita comunque di attirare l'attenzione del misterioso "bad boy" Colton Jones. Lui le ruba il...