Jack se n'era andato quando mi girai, ma non chiesi niente a Colton. Invece, lo seguii verso la sua macchina e scivolai nel sedile del passeggero. La radio suonava tranquillamente mentre uscivamo dal parcheggio e andavamo in direzione di casa sua; il silenzio tra di noi era pieno di tensione. Cercai di concentrarmi sulle case che scorrevano dal mio finestrino, ma il respiro pesante di Colton mi distraeva.
"Mia madre e le mie sorelle sono via", disse mentre entravamo nel vialetto.
Notai la sua moto parcheggiata sul lato destro del garage in cui stavamo entrando. Spense la macchina e aspettammo in silenzio.
"Entriamo dentro, così potremo parlare", disse infine.
Annuendo, uscii dalla macchina e lo seguii dentro. Questa volta, il soggiorno non era un disastro, e l'intera casa profumava di una candela deliziosa. Mi portò infondo al corridioio, in quella che presunsi fosse la sua camera. Le mura erano quasi vuote, a parte per un orologio e un poster di moto appesi. Il suo letto era fatto; le lenzuola nere e marroni non avevano una piega. Per essere un ragazzo, Colton era molto ordinato.
"Scusami se è un pò sporca", disse afferrando un paio di pantaloncini da terra e gettandoli nel cesto della biancheria.
Ridacchiai. "È più pulita della mia."
Lui afferrò la mia mano e mi tirò sul suo letto in modo da essere sdraiati di lato, il mio corpo premuto con il suo. Ebbi di nuovo l'urgenza di girare la testa e baciarlo fino a perdere i sensi. Sarebbe dovuto essere arrabbiato con me.
Ero arrabbiata.
"Come hai fatto a contattare Jack, non ricordavo-"
"Non l'ho fatto. Eravamo solo nello stesso posto allo stesso momento."
Mi strinse al suo petto e avvolse le sue braccia attorno a me. Sentii le farfalle nel mio stomaco. Non ero mai stata nel letto di un ragazzo, o nel letto con un ragazzo apparte Mark. E non mi sentivo allo stesso modo con Mark come mi sentivo con Colton. Lui mi faceva sentire nervosa e tranquilla allo stesso tempo.
"Mi dispiace. Jack aveva ragione, non penso prima di parlare. "
Risi. "Tutti abbiamo dei difetti. Se non ti ho spinto a parlarmi di tuo padre allora non dovrai farlo."
"No tu sei perfetta ", sussurrò nel mio orecchio. "Sono l'unico ad essere incasinato; e sono sempre l'unico a fare casino. È difficile per me parlare di queste cose perché faccio del mio meglio per non pensarci."
Colton lasciò una serie di baci dietro al mio collo, il che mi fece sospirare.
"Mio padre e Jack sono complicati."
Scossi la testa. "No, non devi dirmelo. Me lo dirai quando vorrai, e se non vorrai dirmelo allora lo rispetterò. "
Colton si sedette contro la testiera mentre lasciò me sdraiata, la mia testa nel suo abbraccio. Alzai lo sguardo verso di lui, ammirando la leggera scia di lentiggini attorno al suo naso e i suoi bellissimi occhi blu. Potei dire che gli fosse difficile riuscire a trovare le giuste parole.
"Io voglio dirtelo. Non ho mai voluto parlare a qualcuno della mia vita prima di incontrare te."
Afferrò la mia mano e chiuse gli occhi prima di cominciare. "Avevo tredici anni quando mia mamma scoprì che mio padre la stava tradendo. Lei era incinta di Bella, quindi quando mia madre cercò di chiedergli spiegazioni su tutta la questione, i suoi ormoni erano fuori controllo. Finì il tutto colpendolo con una lampada. Prima di andare via lui disse che era felice di lasciare lei e la bambina che stava per nascere per la sua fidanzata. Il giorno dopo lui se n'era andato e Jack anche."
STAI LEGGENDO
Red For Rebellious (Italian Translation)
RomansaIn confronto alla bellissima ed estroversa Melody, Sutton Bran ha sempre vissuto nell'ombra della sorella maggiore come una ragazza timida e innocente. Le capita comunque di attirare l'attenzione del misterioso "bad boy" Colton Jones. Lui le ruba il...