Guardai mia madre dal vialetto mentre usciva delle valigie. Sembrava come se fosse di fretta e non mi aveva nemmeno notata a pochi passi lontano. Non sapevo cosa dire, quindi rimasi lì guardandola interdetta. Mio padre non sarebbe arrivato a casa per un'altra ora, e sentivo che non sapesse nulla della mamma. O almeno di ciò che avevo capito stesse facendo.
"Quindi te ne stai andando?"
Mia madre si girò verso di me quasi spaventata a morte. Dopo aver preso dei respiri profondi, sospirò. "Tu non sai niente Sutton."
"Oh davvero?"
"Sì", scattò. "Tu non sai il dolore che-"
"Melody non era solo tua figlia, lei era mia sorella e la mia migliore amica", tagliai corto in un sussurro.
Non potevo credere a ciò che stava succedendo. Mia madre era una persona forte. Avevo sempre cercato lei quando avevo bisogno di essere forte. E adesso? Adesso lei stava abbandonando sua figlia e suo marito che stavano entrambi passando ciò che passava lei. Non aveva senso.
"Perdere una figlia-una come Melody- non è come perdere una sorella", replicò.
La persona di fronte a me non era più mia madre. "Avresti voluto che morissi io in quell'incidente così avresti ancora la tua perfetta Melody? "
Dissi le parole che giravano nella mia testa da quando lei era morta. Forse sarei dovuta essere l'unica a morire. Forse era colpa mia se la nostra famiglia stava cadendo a pezzi.
"Ovviamente no Sutton. Tu sei mia figlia e ti voglio bene, ma ho bisogno di andare via per un pò."
Realizzai che forse sarebbe stata una buona idea per mia madre. Il pensiero di avere l'intera casa solo per me e mio padre, mi faceva sentire sola e vuota, ma ad ogni modo, anche da quando era morta Melody mi sentivo così.
Mia madre fece qualche passo in avanti e mi circondò con le braccia per un breve abbraccio. Afferrò le sue cose e uscì fuori, ma prima che se andasse avevo una cosa da dirle.
"E non pensare di stare peggio di me, mamma. Lei era speciale per tutti."
Non aspettai una risposta. Sbattei la porta e andai in cucina. Mio padre sarebbe tornato a casa tra mezz'ora, e ciò mi lasciava il tempo di preparare il suo piatto preferito: colazione per cena. Corsi verso la cucina e presi gli ingredienti per i pancakes, mentre mettevo una padella piena di bacon sul fornello. Cucinare mi tenne occupata la mente, ma quando fu tutto pronto e sentii la porta del garage aprirsi, tornai a pensare a mia madre. Non avevo idea di come avrebbe reagito mio padre. Sarebbe stato arrabbiato con me, o sarebbe stato così triste che avrebbe pianto? Non avevo mai pensato che i miei genitori avrebbero divorziato, ma se mia madre se n'era andata, significava che qualcosa non andava tra loro.
I passi di mio padre echeggiarono attraverso la casa vuota mentre gli riempivo un bicchiere del suo succo d'arancia preferito. "Se n'è andata, non è vero?"
Lentamente, annuii e sedetti al tavolo. Lui si accassciò sulla sedia di fronte al cibo che avevo posato sul tavolo. "Quindi tu sapevi che se ne sarebbe andata? Perché non hai cercato di fermarla?"
"È complicato Sutton."
"Posso sopportare la verità."
Ci fu una lunga pausa prima che cominciasse a parlare. Quasi pensai che non me l'avrebbe detto. "La mamma si sentiva un pò colpevole ultimamente, lei era davvero-"
"Colpevole?", domandai.
Lui sospirò. "Lei era al telefono con Melody quando l'auto si è schiantata. Stavano litigando e urlando; la linea cadde ma non prima che Melody ebbe urlato."
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Red For Rebellious (Italian Translation)
RomansaIn confronto alla bellissima ed estroversa Melody, Sutton Bran ha sempre vissuto nell'ombra della sorella maggiore come una ragazza timida e innocente. Le capita comunque di attirare l'attenzione del misterioso "bad boy" Colton Jones. Lui le ruba il...