FOUR || IT HURTS
"Credevi che non ti avrei trovato? Volevi fuggire eh?"
Con un paio di falcate l'uomo fu d'innanzi a lei, sentiva la paura scaturire da ogni poro della sua pelle, le pareva perfino che i suoi lividi dolessero solo alla presenza di quell'uomo, grande e muscoloso, cosa avrebbe potuto fare lei? Lei era una bambina in confronto a lui, era esile e impotente. Le sue sottili braccia, allenate a sollevare solo leggeri pesi nell'affollata palestra di Londra, non avrebbero retto il confronto con le sue invece possenti e forti, allenate a distruggerla giorno dopo giorno, notte dopo notte.
L'unica cosa a cui riusciva a pensare Priya in quel momento era Zayn, suo fratello, colui che sarebbe in grado di difenderla in quel momento. Ma lui non c'era. Lei era sola. Zayn non era grosso e imponente come Barney, ma lui riusciva sempre a fermarlo – onestamente Priya non sapeva come ci riusciva – forse era l'amore per la sua sorellina o forse altro ma lui la salvava sempre. Lei non sapeva cosa avrebbe fatto, come avrebbe sopravvissuto se lui non fosse stato sempre al suo fianco.
In un secondo una fitta di dolore si diramò dal suo braccio, come l'uomo strinse le sue dure dita attorno al suo avambraccio e la trascinò a lui, e le invase tutto il corpo, in un attimo fu scaraventata a terra, nel buio e nella fredda neve del marciapiede. La paura e il dolore la avvolsero.
"Ti meriti questo ed altro puttanella"
Disse come prese a sferrarle calci nello stomaco, pugni e insulti. Certo gli insulti non le facevano male, aveva imparato a ignorarli, ma il resto faceva male. Fa male. Il dolore si diffuse velocemente all'interno del suo corpicino, avrebbe tanto desiderato che Zayn fosse lì ora per lei. Riusciva già a vedersi schiacciata sul letto sotto il suo corpo, quello sporco corpo che la penetrava ogni notte, contro il suo evidente contrario volere, le lacrime le bagnavano ogni notte le guance e lasciavano solchi evidenti fino alla mattina seguente, mentre lui la sporcava con la lingua e le lasciava lividi pulsanti sull'interno coscia e su tutto il corpo. Riusciva già a immaginare il suo piccolo corpo riflesso nello specchio, coperto di sangue secco, uscito dai graffi, e brutti lividi violacei.
"Forza puttanella alzati!"
Ordinò minaccioso, la ragazza provò ad alzarsi ma le gambe le cedettero più in fretta di quanto sperasse.
"Ah quindi non vuoi?"
La schernì
"Bene allora quella di stasera sarà una scopata più lunga del solito, okay puttanella?"
Disse e non appena afferrò violentemente il braccio malconcio della ragazza, lei sentì un forte colpo, sentì la presa sul suo braccio allentarsi completamente e lei cadere a terra nella gelida neve bianca, si accasciò a terra per il dolore; il suo cappotto ormai lacerato giaceva sul bordo della strada.
Priya riusciva a sentire solo dei colpi in sottofondo come si le si chiusero gli occhi, forse per la paura, forse per la stanchezza o la debolezza ma non sentì più nulla.
La soffusa luce che filtrava attraverso la tenda della stanza le pizzicò le palpebre, che lentamente si aprirono svelando le gemme azzurre incastonatevi dentro. La ragazza, non appena presa coscienza di dove si trovava, tentò di mettersi seduta, riconoscendo la stanza attorno a lei come la sua, ma una forte fitta allo stomaco la fermò riportandola sdraiata. Un gemito di dolore lasciò le sue labbra rosee e carnose.
Zayn entrò allarmato nella stanza chiamando il suo nome. La abbracciò delicatamente ma lei avvertì comunque male alle braccia e soprattutto allo stomaco.
"Che cosa è successo?"
Riuscì a chiedere con un filo di voce, Zayn controllò per qualche secondo il suo cellulare per poi posarlo sul comodino della ragazza e trovare le parole per rispondere. Sospirò.
"Barney"
Quella unica parola, quell'unico nome bastò per riportare un vortice di ricordi nella mente di lei, le lacrime le punsero l'interno degli occhi, ma non riuscì a ricacciarle dentro e le rigarono le guance arrossate. Zayn le fu subito vicino e le asciugò le lacrime col pollice.
"Ma tu non c'eri ieri sera...c-cosa-"
La sua voce tremante e preoccupata fu spezzata da quella calda e confortante del ragazzo.
"Io...ehm, niente, sono solo arrivato in tempo...a quanto pare"
La sua voce era insicura ma la risposta bastò a calmare la sorella, lui le accarezzò dolcemente la mano fino a quando si calmò e nel giro di pochi minuti si addormentò ancora.
Zayn ripensò alla notte precedente, se lui ci fosse stato sicuramente sarebbe stato in grado di riportare a casa la sorella senza un graffio, ma aveva dovuto avere fiducia in quel ragazzo. Era arrivato di corsa, lui le stava accanto. Spero se la caverà meglio, voglio lasciarla sapendo che è al sicuro pensò e bevve un paio di sorsi di birra.
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UNDERGROUND
FanfictionSi incontravano ogni giorno là, nella fredda e buia metropolitana di Londra. Lui era sempre là, allo stesso posto, appoggiato al muro della banchina, nascosto nell'ombra, dalla sua bocca uscivano piccoli sbuffi di fumo e le sue cuffie bianche si int...