TWENTY-SEVEN || CRY FOR ME, BABY

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TWENTY-SEVEN || CRY FOR ME, BABY



Harry si sedette sui sedili posteriori della sua macchina sportiva, deponendo Priya nel suo grembo senza allontanare i loro corpi ancora abbracciati saldamente l'uno all'altra. Il piccolo corpo fragile e leggermente tremante di Priya sembrava quello di un cucciolo nelle grandi e imponenti braccia di Harry. La avvolgevano completamente facendola sentire al sicuro, come se niente di tutto il male che aveva vissuto, che stava vivendo e che la circondava potesse raggiungerla fin tanto che sarebbe rimasta tra le sue braccia: sarebbero state uno scudo indistruttibile per lei.

"Priya ti prego parlami, sono qui per te"

La pregò Harry con voce implorante, le sue labbra pressate contro i suoi capelli scuri, mossi e ora freddi a causa del gelo infernale che dominava la città da settimane. Lasciò un paio di baci delicati e sordi sui suoi capelli cullandola affinchè il suo battito tornasse regolare dopo la sfuriata di qualche minuto prima.

A Harry non sembrava nemmeno che fosse inverno e minacciose nuvole nere occupassero il cielo rendendo Londra la città più triste e tormentata dell'Inghilterra, se non del mondo, fin tanto che era rimasto con Priya, a stretto contatto col suo corpo caldo e delicato, sfiorato dalle sue piccole, soffici e fini mani e baciato dalle sue morbide, carnose e rosee labbra. Persino durante quei tre, lunghi giorni in cui Priya non aveva detto una parola a Harry, non lo aveva baciato, non lo aveva toccato e a malapena lo aveva guardato negli occhi Harry si sentiva scaldare il cuore dalla speranza che il suo amore per lei l'avrebbe riportata alla luce, e sarebbero tornati ad essere Harry e Priya. Ma ora che dopo quattro giorni erano usciti all'aria aperta, a contatto con la realtà che li circondava, abbandonando il loro piccolo mondo, tutto appariva più freddo e congelato, come se volesse contrastare il loro calore interno e spegnere la loro fiamma.

Priya, dopo qualche minuto in cui ascoltò il battito accelerato di Harry, sollevò la testa dal caldo e accogliente punto nell'incavo del collo di Harry, e lui sentì l'aria fredda riempire quel punto facendo formare la pelle d'oca sull'area fino a poco fa protetta dal viso angelico di Priya. Harry le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio aspettanto che lei gli riapondesse qualcosa, qualsiasi cosa.

"I-io io..non s-sono p-p-.."

Balbettò la ragazza singhiozzando, questa volta - per la prima volta - parlò guardando il suo amore negli occhi, quei grandi e da ora brillanti occhi verde speranza, lucidi dalle impellenti lacrime di gioia nel sentire per la prima volta in giorni la sua dolce ragazza pronunciare qualcosa con la sua melodiosa voce.

Non riuscendo a finire la frase Priya si rigettò nel suo punto preferito nel collo di Harry seppellendo il suo viso e strizzando più che poteva gli occhi per evitare che le lacrime scendessero bruciando le sue guance.

Da giorni le tratteneva - anzi - inizialmente esse non vollero saperne di risalire fino agli occhi color ghiaccio, troppo lo shock e il terrore che travolsero la pakistana tutti in una volta. Ma quando i suoi occhi si piantarono sulla bara di Carrie, che piano piano veniva ricoperta di terra nera, spinta in profondità e nascosta da tutto e tutti qualcosa scattò in lei, quello su lo scalpello che forò il suo guscio e iniziò ad aprire una profonda crepa che non facilmente si sarebbe rimarginata.

In quel momento Priya si rese conto di aver perso la sua migliore amica, si rese conto di trovarsi al suo funerale, in procinto di darle il suo ultimo addio. Le braccia di Harry erano strette attorno alla sua vita e le infondevano forza; forza che in qualche modo riversò in quel gesto impulsivo, di disperazione per la perdita di una sorella.

"Shh tranquilla, reapira..."

Sussurrò Harry al suo orecchio accarezzandole i capelli e attorcigliando una ciocca di essi attorno al suo dito per poi rilasciarla e osservare le perfette curve dei suoi ricci. Gli sembrava che qualsiasi cosa di lei fosse perfetta, anche in quel momento i suoi singhiozzi erano armoniosi e innocenti, i suoi capelli arricciati perfettamente e il suo viso sembrava fatto apposta per calzare alla perfezione nell'incavo del suo collo.

"N-non s-ono pronta a l-asciarla"

Mugugnò lei senza sollevare la testa dal collo del suo ragazzo, la sua voce attutita. Le sue labbra muovendosi contro la pelle liscia di Harry la solleticarono e Harry si morse un labbro cercando di trattenere la risatina che tentava di lasciare le sue labbra, pensando che non fosse il caso di ridere, nonostante trovasse maledettamente adorabile saperla nascosta nel suo collo.

Lui annuì come se lei potesse vederlo, ma quando si ricordò che invece non le era possibile si schiarì la voce e costruì le parole nella sua mente prima di risponderle col tono più comprensivo che riusciva a offrirle.

"So quanto era importante per te"

Disse. Lei alzò a fatica la testa facendo scivolare le sue mani su e giù il petto di Harry, appoggiandole infine una sopra l'altra sul suo grembo. Quelle di Harry invece erano piantate sulla sua schiena mantenendola vicina a lui, come se avesse paura che potesse sfuggirle.

"L-lei se n'è a-a-andata"

Mormorò lei di nuovo, con grande sorpresa di Harry dal momento che non le aveva posto nessuna domanda e non l'aveva pregata di parlargli. Harry prese questo come un segno positivo, il vento stava smettendo di soffiare contro la sua fiamma spegnendola e questa si stava riaccendendl lentamente.

Lui disegnò figure casuali sulla sua schiena, gesto che rassicurò Priya più di quanto si aspettasse avrebbe fatto. Il suo tocco era ipnotizzante e elettrico e per un istante si dimenticò di Carrie e del suo crollo, solo Harry occupava la sua mente, solo lui e il suo amore. Lei prese un lungo, tremante respiro, abbassando lo sguardo sulle sue mani rompendo il contatto visivo e chiudendo forte ancora gli occhi; le lacrima ancora a minacciare di contaminare i suoi occhi, puri e trasparenti.

"Non trattenerti piccola, ti prego piangi"

Implorò lui fermando il vepagare della sua mano sulla sua schiena ossuta dal quasi digiuno dei gironi precedenti, infilò due dita sotto al suo mento sollevandolo e incastonando di nuovo tra loro i loro occhi.

Lei lesse la disperazione e la preoccupazione nei suoi, il verde dei suoi iridi luccicava di fronte ai suoi. Lii lesse paura e tristezza nei suoi, l'azzurro quasi trasparente dei suoi iridi sembrava riaquistare vita con ogni secondo che passava.

Sull'orlo delle lacrime Priya scosse un paio di volte la testa, se avesse lascito che le lacrimw avessero la meglio su di lei tuto sarebbe ripiombato nella sua vita e i suoi problemi sarebberl tornati a strabolgere la sua vita, proprio come prima. Ora si sentiva vuota, riguda e impassibile di fronte alla realtà del mondo là furoi, piangere sarebbe significato rompere il guscio, lasciare che di nuovo i suoi sentimenti fluissero fuori dalla sua mente e la costringessero.

"Ne hai bisogno...piangi per me avanti"

Supplicò ancora Harry facendo salire una mano lungo la sua schiena fimo al suo collo, poi lungo di esso fermandosi sulla sua piccola, paffuta e morbida guancia. Strofinò il pollice in piccoli cerchi finchè Priya chiuse lentamente gli occhi, le sue ciglia svolazzarono sfiorandole gli zigomi.

In quel momento, a quelle sue parole Priya realizzò che qualcosa nella sua vita era cambiato. Non più il dolore, la paura, la sofferenza, la tristezza l'avrebbero tormentata perchè l'amore li avrebbe scofitti, Harry al suo fianco l'avrebbe resa felice fino a quando sarebbero stati insieme. Lui le era stato vicimo, si era occupato di lei nei giorni più bui della sua vita, era stato la luce.

Harry spostò lo sguardo sul suo pollice calloso e ruvido che ancora disegnava piccoli cerchi sulla sua pelle di porcellana, della più chiara sfumatura di caramello, finchè non lo vide catturare una singola gocciolina d'acqua creando una scia umida tracciando il breve percorso circolare. Il suo dito si fermò e con anche l'altra sua mano prese a coppa il viso angelico di Priya, lo avvicinò al suo ossrvando gli enormi goccioloni riversarsi - fianlmente liberi - fuori dai suoi occhi. Col suo naso accarezzò quello di Priya, prima di sorriderle e appoggiare dolcemente ma intensamente le sue labbra sulle sue, massaggiandole e distendendo la tensione accumulata in esse. Lei singhiozzò nel bacio prima di ricambiarlo, allontanò per un sitante il volto da quello di Harry per osservare i suoi lineamneti scolpiti.

"Brava Pri così"

Gemette lui ricongiungendo bisognosamente le loro labbra, ne aveva sentito troppo la mancanza in quei tre gironi e ora voleva riavere indietro il tempo perso e altro ancora. Senza perdere tempo spinse la sua lingua nella bocca di Priya che mugugnò al contatto.

Harry fece scivolare le sue mani dal suo viso lungo il suo busto accarezzando ogni curva e ogni piega fino ai fianchi, strizzandoli leggermente li sollevò così che lei si mettesse a cavalcioni su di lui. Attraverso la sua ontimità pressata contro il cavallo di Harry sentì un rigonfiamento spingere delicatamente contro di lei, accendendo di più la fiamma dentro di lei. Sentiva di aver bisogno di Harry, ora e in nessun altro momento.

"Ti amo - uhmm - Harry"

Gemette lei nelle sue labbra, le loro lingue si accarezzavano e si cercavano dipendenti l'una dall'altra.

Harry ruppe il bacio per riprendere fiato riposando la sua fronte sudata contro quella di Priya.

Le lacrime tristi, di dolore di poco fa vennero sostituite da dolci lacrime di gioia, Harry fece scorrere la sua lingua sul labbro inferiore di Priya succhiandolo prima di spostarla sulle sue guance leccando e baciando via le sue lacrime. Lei arricciò il naso per il gesto tenero e eccitante allo stesso tempo.

"Ti amo anch'io piccola"

Rispose poi lui con un sorrisetto sul volto, era la prima volta che Priya vedeva Harry sorridere di fronte a lei da giorni e senza accorgersene sorrise anche lei prima di strofinare il naso contro il suo e rituffarsi nel suo collo. Questa volta Harry non riuscì a trattenere una risata sonora che fece tremare le sue corde vocali sotto alla guancia di Priya, solleticandola e facendola ridere di nuovo.

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"Harry.."

Vibrò Priya sotto voce entrando dopo di lui nella stanza di Harry su per le scale del suo lussuoso appartamento. Chiuse la porta alle sue spalle prima di alzare gli occhi verso il suo ragazzo rivolto verso la finestra spalancata sulla città ancora congelata.

Harry chiuse i vetri allargando le tende bianche così che la luce fioca filtrasse, illuminando la stanza. Si girò verso la pakistana passandosi la mano tra i ricci indomati rivogendole uno sguardo interrogativo.

"Mh?"

Mormorò lui sedendosi in testa al letto con i piedi appoggiati al pavimento, allargò le braccia verso Priya facendole segno di raggiungerlo. Quando la ragazza si avvicinò lui la tirò tra le sue gambe, appoggiando la testa sul suo stomaco e portandosi le sue mani piccole tra i capelli. Priya gli massaggiò delicatamente la cute, prima di afferrare alcune ciocche spostando indietro dolcemente il suo viso guardandolo negli occhi.

Intensi i loro sguardi, potevano spiegare più di quanto mille parole avrebbero potuto; i sentimenti più profondi e nascosti, le paure e i desideri erano racchiusi in quei due paia d'occhi, rivelandosi solo a quelli dell'altro. Nonostante Harry capì le intenzioni di Priya da quell'unico sguardo lei pensò sarebbe stato meglio iniziare diversamente, esprimendo finalmente quello che avrebbe voluto dirgli in quei lunghi tre giorni.

"Grazie"

Disse lei per poi appoggiare le sue labbra su quelle di Harry. Lui la attirò per le braccia facendola sedere sulle sue gambe a cavalcioni e allacciando le sue mani dietro la sua schiena. Lei intrecciò le dita nei suoi riccioli senza porre fine al bacio ora sempre più appassionato.

"Per cosa piccola?"

Domandò curioso Harry separando le loro labbra per prendere fiato, unendo le sopracciglia in un imbronciato cipiglio. Le labbra di Priya si piegarono in un sorriso alla viaione del suo volto teso per una semplice parola, che forse si era sentito rivolgere troppo poco spesso.

"P-ler essere stato qui...cioè n-non mi hai lasciata sola o-"

Iniziò lei balbettando freneticamente e perdendo inaspettatamente la sicurezza che la possedeva qualche secondo prima. Harry era il suo punto debole, la sua fragilità, ma anche la sua forza e la sua sicurezza. Lui la interruppe incollando nuovamente insieme le loro labbra che calzavano come pezzi di puzzle.

"Perchè avrei dovuto farlo, se era proprio quello che ti avevo implorato di non fare con me"

Rispose tranquillamente Harry sollevando il mento di Priya e il suo sguardo nel frattempo caduto sul suo grembo. Lei si gettò di nuovo sulle sue labbra gemendo quando lui fece scorrere la sua lingua sul suo labbro inferiore succhiandolo leggermente.

Harry staccò le loro labbra con un sonoro suono di schiocco, portanto le sue labbra voraci lungo il collo liscio di Priya, lasciò un scia di baci umidi e sdolcinati, soffiando aria calda su di essi e provocandole la pelle d'oca. Lui si distese sul letto portando con sè Priya sopra di lui afferrò saldamente i suoi fianchi senza lasciare per un secondo la sua pelle immacolata e innocente

.Spostò la sua attenzione su un punto sensibile appena sotto al lobo dell'orecchio succhiando e mordicchiando passionatamente la pelle fino a che essa non fu marchiata come sua; numerosi gemiti lasciarono le labbra di Priya senza che lei si potesse trattenere.

Tutto era così eccitante e piacevole, rilassante e coinvolgente sotto le labbra di Harry. Non aveva mai provato sensazioni così forti, nè con i suoi vecchi ragazzi nè tanto meno con Barney. Il dolore penetrante e costante che soffriva sotto le grinfie e il peso di Baeney si era sostituito in tutta la sua intensità con il piacere e l'amore di Harry.

Finlamente si sentì realemnte pronta a concedersi totalmente a lui. Voleva sentirlo, amarlo, toccarlo, baciarlo e non lasciarlo mai. Avere questo ancora e ancora fino in fondo, sentire di essere lei sua e lui suo.

Così si sentiva anche Harry, non capace di comprendere cosa - grazie a quella ragazza - era diventato; come erano cambiate le sue esigenze e i suoi desideri. In questo momento, più di sentirla attorno a lui e di provare piacere personale, Harry desiderava poter essere lui in grado di darle piacere. Farla sentire libera e leggera tanto da desiderarne ancora, perchè sarebbe significato che lei desiderava ancora più Harry.

"Ti amo così tanto"

Mugugnò Priya tra un bacio e l'altro, strofinando i suoi fianchi contro quelli di Harry e sentì di nuovo l'ormai familiare rigonfiamento del suo cavallo, segmo che lui la desiderava almeno quanto lo desiderava lei.

"Anch'io piccola"

Rispose sommessamente lui, con un gesto rapido ribaltò la situazione trovandosi ora lui sopra a Priya e osservando il suo corpo vulnerabile sotto di lui.

Afferrò l'orlo del vestito viola che le aveva infilato per il matrimonio, la liberò dell'indumento prima di fare lo stesso con la sua maglietta bianca rimanendo a dorso nudo, rivelando i dettagliati tatuaggi che devoravano in modo permanente la sua pelle abbronzata.

Priya osservò incantata il ragazzo a su di lei, un ginocchio tra le sue gambe e i fianchi pressati contro i suoi bruciavano di desiderio e voglia. Allungò le sue mani così piccole facendole correre sul suo petto ripassando i contorni di ogni tatuaggio con le labbra leggermente separate. Un sorrisetto si fece spazio sul viso di Harry mentre si piegò di nuovo su di lei, i pantaloni attillati diventarono fastidiosamente stretti attorno alla sua prominente eccitazione.

"Sei stato la mia luce, sai?"

Gemette lei raggiungendo con le mani il bottone dei jeans sbottonandoli e spingendoli giù lungo le sue gambe muscolose e toniche. Harry si irrigidì a quelle parole, insicuro sull'andare avanti.

Quelle parole 'sei stato la mia luce' sembravano rimbombare all'infinito nella sua mente, lui non era la luce, lui era il buio, le tenebre e il male. Priya era stata la sua luce e questo gli ricordò cosa lo aveva reso il buio. Il suo passato ricomparve in abbaglianti flash nella sua mente e indietreggiò rapidamente da Priya portandosì sul bordo del letto.

Priya si rannicchiò dal lato opposto spaventata - anzi - preoccupata dalla sua improvvisa reazione. Cosa era successo? Cosa aveva sbagliato? Forse Harry non la voleva più? Forse aveva pensato di aver fatto qaulcosa di sbagliato? Un espressione confusa comparve negli occhi di Priya e li rivolse in quelli annebbiati di Harry.

"C-che succede?"

Domandò allarmata la ragazza, si passò una mano tra i lunghi, neri capelli ricci per spostare alcune ciocche scompigliate dal viso. Harry scosse la testa portandosi a sua volta entrambe le sue mani nei capelli tirandoli e scuotendo la testa.

"T-tu non...non vuoi farlo davvero"

Affermò decisamente Harry. Inizialmente Priya non capì a cosa si stesse riferendo, ma poi realizzò. Perchè pensava che lei non era pronta a fare l'amore con lui? Perchè non avrebbe dovuto esserlo?

"S-si che voglio Harry...sono pronta ora"

Rispose lei sedendosi sulle ginocchia e allungando un bracvio verso Harry liberando i suoi capelli dalla sua presa violenta. Lei tirò le braccia muscolose e tatuate di Harry verso di lei titubante, appoggiò le sue mani sui suoi fianchi facendole scorrere su e giù così che lui sentisse le sue curve sensuali e lisce, sperando di convincerlo.

"No non è vero, tu non vorresti saperlo se..."

Iniziò lui strizzando gli occhi per nascondere l'immagine sexy e perfetta di Priya di fronte a lui. Sapeva che se avesse osservato ancora per un istante il suo corpo minuto, le sue curve armoniose, la sua pelle liscia leggermente olivastra, le onde dei suoi capelli cadenti morbidamente selle sue spalle sfiorando con le punto i suoi seni avrebbe ceduto alla sua bellezza.

"Se sapessi quello che hai fatto in passato?"

Continuò lei la frase che Harry lasciò a metà, si avvicinò ancora a lui camminando sulle alte ginocchia fermandosi solo quando i loro petti si sfioravano provocandosi a vicenda e generando piccole scintille ogni volta che si toccavano respirando.

Priya pensava di essere stata abbastanza chiara quando aveva assicurato a Harry che a lei il suo passato non importava, non le importava cosa potesse aver fatto e a chi, le importava solo chi era diventato per lei e quello che aveva fatto per lei. Ma per Harry questo non era la stessa cosa, era come una ferita non ancora rimarginata che ricomincia a sanguinare appena viene toccata dentro.

"Non voglio approfittare di te Priya"

Pregò lui cercando di rimuovere le sue mani da lei, ma Priya le catturò prima che le allontanasse riportandole su di lei. Appoggiò le sue mani sulle sue più grandi guidandole su di lei toccando ogni centimetro più nascosto della sua pelle.

"Non è così... Perchè allora non mi racconti tutto huh?"

Si arrese infine la ragazza dalla pelle color miele osservando quanto i suoi muscoli erano tesi e contratti cercando di rifiutare di toccare e assaporare la sua pelle.

"Mi odieresti e fuggiresti"

Ammise lui tra i denti alzando lo sguardo e congiungendo gli occhi con quelli di Priya.

"Mettimi alla prova"

Propose Priya strofinando il naso contro il suo.



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