SEVEN || CARRIE

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SEVEN || CARRIE


I lividi iniziarono a scomparire sul corpo minuto di Priya e riprese la scuola.


Quella mattina ripeté le solite mosse di ogni giorno, camminare lungo la solita strada fino alla metropolitana calpestando la fresca neve che ancora cadeva imbiancando Londra, comprare i soliti due biglietti, scendere con passi pesanti ma silenziosi i soliti venti scalini che portavano in basso alla banchina - in tutti gli anni che li percorse li contò tutti e riusciva quasi ad sapere su che scalino si trovasse solo in base all'intensità del chiacchiericcio che sentiva, proveniente dalla folla in attesa del treno.


Scese lentamente le scale e arrivata circa al quindicesimo, come al solito, sfilò dall tasca del caldo giubbotto il cellulare e, prima di mettere piede sul cemento freddo e scuro della banchina, si infilò una cuffietta nell'orecchio sinistro e accese musica, lasciandosi trasportare per qualche secondo dalla voce dolce e sensuale di Selena Gomez; peccato che la sua attenzione venne presto catturata come ogni mattina dal ragazzo misterioso appoggiato al muro.


Priya dovette concentrarsi e raccogliere tutta la sua forza per mantenere il suo sguardo sul Blackberry piuttosto che alzarlo e fissarlo sul ragazzo a pochi metri da lei - non sapeva perché, ma qualcosa in quel ragazzo la attirava ogni giorno di più. Qualcuno dietro di lei la colpì per sbaglio passandole accanto correndo, il suo cellulare volò a terra e scivolò nell'ombra. Lei si avvicinò per riprenderselo, mosse qualche passo, insicura se avvicinarsi o meno all'ombra in cui era avvolto il ragazzo, appena la punta delle sue francesine sfiorò il cellulare si piegò e tese il braccio per raccoglierlo e un leggero gemito di dolore lasciò le sue labbra a causa delle ferite sul suo stomaco non ancora guarite del tutto.


Quando si rialzò una nuvola di fumo la avvolse e l'odore le impregnò i capelli neri che le ricadevano sulle spalle, si sistemò la borsa e non appena fece un passo per andare al suo posto in fondo ala banchina sentì le scarpe del ragazzo fare un passo verso di lei, ma non appena se ne accorse sentì anche la voce dell'altro ragazzo richiamarlo.


"Lasciala...ci penserò io"


"No"


Priya si irrigidì a quelle parole, capendo che evidentemente stavano parlando di lei, dal momento che era la sola ragazza nei paraggi; accelerò il passo e nel ticchettio dei suoi tacchi sentì lo schiocco di un accendino, poi lo sfrecciare del suo treno. Corse alla porta più vicina che si chiuse in fretta alle sue spalle, lasciandosi tutto dietro.


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Si diresse sicura verso il suo armadietto e sganciò il piccolo lucchetto, controllò l'orario del giorno e gettò dentro i libri che aveva nella borsa, scambiandoli con quelli di matematica e chimica. Entrò per ultima in classe e si diresse con lo sguardo abbassato sul suo cellulare stretto tra le mani, non appena raggiunse il suo banco in fondo alla classe vi si fermò davanti digitando qualcosa sul piccolo telefono, e quando alzò gli occhi per sedersi li incontrò con quelli altrettanto chiari e profondi della sua migliore amica.


Le gettò le braccia al collo abbracciandola, facendo crescere un luminoso sorriso sulle sue labbra come su quelle di Carrie, la quale ovviamente ricambiò l'abbraccio ridacchiando debolmente. Era ormai una settimana che Carrie non veniva a scuola, diceva che si sentiva troppo debole e che i dolori alla pancia erano troppo forti per uscire e sostenere tutta una giornata di lezioni, Priya era molto felice di rivedere in classe la sua amica e il solo suo sorriso la faceva stare bene, riusciva a dimenticare per qualche secondo tutto il dolore che soffriva a causa di Barney.


Sono sempre state amiche diciamo che entrambe non ne avevano molti altri, più che altro Carrie trascinava Priya alle feste alle quali venivano invitate solo per il loro fisico, perché qualche ragazzo voleva scoparsele o magari solo usarle per ottenere piacere. Carrie ignorava quelle voci e non le importava di quello che le persone pensavano di loro o di lei, pensava solo a divertirsi.


"Mi sei mancata"


Disse per prima Priya con il viso impigliato tra i capelli lisci e biondi dell'amica, la quale rise in risposta.


"Forza ragazzi, oggi parleremo di atomi e molecole"


La pimpante voce della professoressa di chimica interruppe le chiacchiere diffuse nella classe e attirò l'attenzione degli alunni, la professoressa Wyatt era molto giovane avrà avuto circa 27 anni, diciamo che era alle prime armi come insegnante, ma il sul fisico snello e provocante riusciva a focalizzare l'attenzione dei ragazzi su di lei, quindi l'ora di chimica era sempre abbastanza tranquilla. Eccetto per quelle due o tre ragazze "gelose" della professoressa, che spiaccicavano le loro tette prominenti in faccia ai ragazzi pur di attirare l'attenzione su di loro, e che infastidivano molto sia lei e Carrie sia le altre ragazze della classe.
Priya proprio non le capiva, anche a lei piaceva essere guardata dai ragazzi e indossare qualcosa di più scollato ogni tanto, ma non si sarebbe mai venduta come facevano alcune delle sue compagne.


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Non appena squillò la campanella dopo due strazianti ore di lezione tutti si fiondarono fuori dall'aula per la ricreazione, e così fecero Priya e Carrie, gettando i libri nelle loro borse uscendo scherzando dall'aula.


"Hey Priya posso parlarti?"


La voce pacata e dolce di Austin la colse alle spalle e sobbalzò per la sorpresa al contatto della fredda mano attraverso la sottile camicetta che indossava. Si voltò e vide un Austin sorridente inarcare le sopracciglia per incitarla a rispondere, lei gesticolò velocemente con le mani in direzione dell'amica dicendole qualcosa e le fece cenno che ci sarebbero voluti solo pochi minuti, cosi si allontanò col ragazzo.


"Tutto bene?"


Chiese lei accigliandosi leggermente, non era abituata a chiacchierare con qualcuno che non fossero Carrie e Zayn, lui le sorrise e annuì velocemente rassicurandola cosi che i muscoli del suo viso si rilassassero.


"T-ti volevo solo chiedere se ti va di uscire a bere una cioccolata, nel pomeriggio... Che ne dici?"


La ragazza ci mise qualche secondo ad assimilare la proposta ma subito gli sorrise imbarazzata, sentendo le guance scaldarsi.


"Uhm...certo"


Lui sfoggiò a sua volta un sorriso e rise leggermente all'imbarazzo della ragazza, subito si avvicinò baciandola sulla guancia e spostandole una ciocca ribelle dietro l'orecchio, e quando questa ritornò in fretta al suo posto e lei si lasciò sfuggire una risatina e lui la seguì ridendo più forte.


Priya stava bene con Austin, la faceva sentire speciale, quasi più leggera, quando era con lui un peso le si sollevava dallo stomaco e si dimenticava per un attimo di tutto ciò che stava succedendo nella sua vita, e non era una cosa frequente.


Austin era la prima persona che si fosse davvero interessata a lei, era stato molto dolce alla festa, a parte lasciare che si ubriacasse, per il resto le era stato accanto e si era preoccupato che stesse bene; un altro ragazzo avrebbe approfittato della situazione e della sua ubriachezza e se la sarebbe portata a letto lì su due piedi, senza neanche pensarci due volte come le era già successo, e infatti apprezzò il gesto di Austin quando fu abbastanza sobria da poter ripensare a quanto successo. Inoltre quella era la prima risata spontanea e vera che qualcuno riusciva a strapparle da quando l'incubo di Barney si era scatenato su di lei, incupendo e rovinando le sue giornate, con la paura di ritornare a casa la sera.

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