"Perchè non ti lasci amare..."
TEN || THE MEETING
"Noi chi? Che cosa vuoi?...lasciami!"
Priya cercò di liberarsi dalla presa di Liam, ma era troppo forte, troppo stretta, i suoi lividi facevano ancora male e Liam contribuiva solo ad aumentare il dolore già a stento sopportabile.
"Lasciala! Le stai facendo male"
Una voce profonda e roca uscì dall'ombra dell'angolo della banchina e Priya percepì il suo corpo tremare a causa di un brivido all'udire di quella voce. Chi altro c'è? Che
cosa vogliono? Zayn...
I pensieri della ragazza si concentrarono sul fratello, lontano ora, solo lontano da lei. Liam allentò le dita strette attorno al braccio sottile di Priya ingrossato solo dal pesante cappotto invernale, senza però lasciarsela scappare.
"Che vuoi dire! Da quando ti importa Har-" "Zitto! Ora lasciala"
La voce fredda di Liam venne interrotta bruscamente dall'altro ragazzo. Una grande nuvola di fumo i diresse nella loro direzione disperdendosi nell'aria, e un odore di fumo e di erba mischiato a quello che le sembrò il profumo della vodka entrò nelle narici di lei.
"Come vuoi"
Sbuffò secco e contariato Liam mollando definitivamente il braccio indolenzito della ragazza pakistana. Lei se lo accarezzò con l'altra mano e mosse un passo insicuro verso il ragazzo nascosto tra il fumo e l'ombra. Un treno che sfrecciò alle sue spalle la colse di sorpresa e si lasciò scappare un sospiro. Cercò di nuovo di avvicinarsi alragazzo che fece lo stesso, muovendosi verso di lei. Priya si spostò una ciocca di capelli dietro le orecchie e si sistemò le grandi lenti bordate di verde in cima al naso prima di parlare.
"Che cosa vuoi, e chi sei"
Chiese cercando di mettere quanta più forza possibile nella sua voce, le sembrava che tutta la forza e il coraggio di cui disponeva fossero stati sostituiti da timidezza e paura.
"Styles"
La sua voce era piena e roca, di nuovo Priya avvertì una strana sensazione allo stomaco al sentire la sua voce...una bella sensazione, ma confusa.
"Credo che dovresti venire con noi per oggi. Sai ora tocca te farmi un favore"
Disse con un tono di malizia e si portòalla bocca una canna, aspirando profondamente e soffiando poi il fumo girando la testa per non colpire la ragazza spaventata. Fece un altro passo verso Priya che indietreggiò, ma riuscì così a vedere meglio il suo viso: dei riccioli ribelli e castani gli cadevano sulla fronte, lui fece correre una mano tra di essi per sistemarli e prese un altro tiro dal sottile bastoncino stretto fra le dita.
"Hai un debito da pagare"
La sua voce attraversò Priya la quale si prese un attimo per concentrarsi sulla pienezza della sua voce, era una delle voci più piacevoli e belle che lei avesse mai sentito. Il fischio di un'altro treno a richiamò alla realtà, confusa realtà che le si parava davanti. Quale debito? Non lo conosco neanche, come fa a conoscermi, e chi è soprattutto...se Zayn fosse qui ora lui-
"Lo prenderò come un sì allora... Seguimi dolcezza"
Ghignò e fece un cenno a Liam che le appoggiò più delicatamente una mano sulla spalle e la guidò verso di lui, il quale gettò a terra la canna finita e la schiacciò col tallone della scarpa. Senza girarsi verso di loro salì il primo gradimo delle scale del, a banchina ma fu richiamato dalla voce sottile e tremante della ragazza.
"Non verrò...dimmi chi sei e cosa vuoi da me...come fai a conoscermi"
La sua voce si fece più sicura man mano che le parole lasciavano la sua bocca con piccole nuvolette bianche. Si sistemò la borsa di pelle sulla spalla e si staccò dalla fredda mano di Liam ancora appoggiata a lei. Si ricompose un po' vedendo il ragazzo indugiare verso di lei, sapendo quindi di averlo sorpreso opponendosi a quello che le aveva detto. Priya pensò che quel ragazzo era uno di quelli che ottengono sempre quello che vogliono, che hanno degli scagnozzi che eseguono i loro ordini senza dire nulla e, almeno all'apparenza sembrava avere a sua dispozione tutte le ragazze che desiderasse.
Gnignò.
"Davvero non mi conosci? Non sai chi sono, non sai niente su di me"
Chiese, la sua voce un miscuglio di sorpresa, irritazione, presunzione e superiorità. Priya si sentì improvvisamente debole quando lui si portò solo a pochi centimetri da lei e piegò gli angoli della bocca in un sorrisetto nervoso e compiaciuto. A lei parve di veder spuntare un accenno di fossette in mezzo alle sue guance ma non ne fu sicura.
"S-so quello che si dice in giro...niente di più"
Sussurrò, lui si piegò leggermente sulle ginocchia per poterla guardare meglio e incrociò gli occhi con quelli quasi trasparenti di Priya, anche se lei non potè ancora definire il colore dei suoi, il buoi li riempiva senza lasciar trasparire nessuna emozione. Per un attimo Priya ebbe paura di lui, di quel buio che riempiva i suoi occhi e che sembrava lo dominasse - Chissà com'è vivere una vita schiava dell'alcol, della droga e del sesso. Non avere un obbiettivo e sapere che l'unica cosa che ti costringe ad andare avanti è la dipendenza da tutto questo. Che merdata.
"E cosa si dice su di me, che sono solo uno che si fa e scopa ogni notte, hmm? Che sono un tipo pericoloso e che mi dovrestj stare alla larga vero?"
La incitò e lei annuì debolemnte sempre più sopraffatta dalla paura e dalla preoccupazione di cosa le sarebbe successo. Cosa la aspettava ora, cosa voleva quel ragazzo tanto distrutto da lei. Lui ghignò e inclinò la testa di lato scorgendo il segno quasi scomparso sul collo di Liam, e un sorrisetto giocò agli angoli della sua bocca quando lo vide.
"Be' è tutto vero, ma è troppo tardi...ma forse è meglio così per te, non credi?"
Disse e si accese un'altra piccola canna che questa volta dopo averne preso un solo tiro diede a Liam accompagnandola da un'espressione di disgusto. Liam la afferrò e guardò interrogativo l'amico, per poi portarsi il cellulare all'orecchio in attesa di un risposta dall'altra linea.
"Questa è merda"
Imprecò e tornò alla ragazza spaventata, visibilmente confusa e tremante davanti a lui. Liam gettò la canna tra i binari e venne travolta dall'ennesimo treno. Il riccio strinse gli occhi in una linea sottile per distinguere meglio i suoi occhi e la sua espressione tra la ormai lieve oscurità che li circondava.
"Cosa vuoi da me, perchè mi dovrebbe importare di quello che fai, io non ti conosco"
La ragazza si stupì di quelle parole appena uscite dalla sua bocca. Non si credeva capace di tener testa a quel ragazzo in quel momento, ma - non seppe neanche come - ritrovò il suo coraggio. Styles strinse ancora di più gli pcchi e si piegò leggermente sulle ginocchia per scrutare il volto della bella ragazza dai capelli neri, le grinze sulla sua fronte si rilassarono quando videro pura disperazione negli occhi di lei, l'espressione confusa e la sua innocenza smossero qualcosa in lui. Per la prima volta un'emozione strana e insolita si creò nel suo stomaco e sentì i suoi muscoli tesi ora più rilassati al suono della voce lenta e seducente della ragazza.
"Andiamo"
Ordinò e Liam prima intento in una chiamata dall'aria urgente, subito ripose il piccolo apparecchio elettronico nella tasca posteriore dei jeans scuri e si avvicinò a Priya guidandola goffamente e in modo abbastanza rude verso le scale. Lei cercò di opporsi e proprio mentre stava per urlare in cerca di aiuto il suo cellulare iniziò a squillare nella sua borsa e Liam le ordinò di rispondere e attivare il vivavoce, non appena lei sospirò sollevata alla vista del nome di Zayn sul piccolo display. Eseguì la sua richiesta, spavenata dalla sua possibile reazione e Liam chiamò l'amico che si avvicinò ad entrambi.
"Ehi" La sua voce tremante aprì la chiamsta, non sapeva se sfogarsi, urlare tutto, che due ragazzi la stavano costringendo ad andare con loro parlando di debito, ma che lei non sapeva di cosa stessero parlando, oppure cavasela per i fatti suoi: forse faceva già troppo per lei e l'ultima cosa che gli serviva era un altra cosa da cui proteggerla.
"Pri io sto tornando a casa, ti vengo a prendere a scuola okay? Ho finito di vedere i college" Il panico prese il sopravvento in lei, si liberò della presa di Liam e si avvicinò velocemente alle scale, non sapeva dove stesse andando, ma la presenza di Liam la turbava più di qualsiasi altra cosa avesse mai fatto.
"I-io non sono a scuola Zayn...sto già tornando, non ti preoccupare" Cercò di far sembrare la sua voce tranquilla e sicura, esattamente l'opposto di quello che era realmente in quel momento. Il riccio si avvicinò al piccolo telefono nelle altrettanto piccole mani di Priya per sentire meglio la voce ormai familiare di Zayn.
"Voglio accompagnarti a casa, Priya potrebbe essere tornato" Lei si irrigidì profondamente, le parole volarono via dalla sua bocca e non ne uscì nilla se non una nuvoletta bianca di un respiro meccanico e spaventato. La mano fredda e callosa del riccio si strinse non troppo delicatamente al suo polso e le fece cenno di chiudere la chiamata. Lei non rispose, il suo corpo immobile quasi pietrificato. La paura riempì ogni poro della sua pelle, rimpì ogni angolo più nascosto della sua mente, si dimenticò persino dei due ragazzi attorno a lei e l'unica cosa a cui riuscì a pensare in quel momento erano i pugni e i calci di Barney che si scagliavano su di lei, lei impaurita e soffocata dal dolore, accasciata sul letto sotto la sua imponente figura.
"Pri, Priya!" La voce del fratello più forte nell'altoparlante e lei ancora immobile.
"Ci sono io, è con me!" La voce roca e alterata del ragazzo intervenne al suo posto e chiuse la chiamata pochi istanti dopo, strappandolo dalle mani della ragazza.
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UNDERGROUND
Fiksi PenggemarSi incontravano ogni giorno là, nella fredda e buia metropolitana di Londra. Lui era sempre là, allo stesso posto, appoggiato al muro della banchina, nascosto nell'ombra, dalla sua bocca uscivano piccoli sbuffi di fumo e le sue cuffie bianche si int...