TWENTY-SIX || SHE IS MY DRUG

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TWENTY-SIX || SHE IS MY DRUG

"Amico è sotto shock, dalle tempo"

Disse Liam posizionando una mano sulla spalla di Harry, cercando di confortarlo, in qualche modo, per lo stato in cui si trovava Priya. Ora lei si strovava rannicchiata sul letto di Harry, le ginocchia strette al petto con le braccia avvolte saldamente ad esse; a malapena si alzava o beveva qualche sorso d'acqua impostole da Harry con dolcezza. Gli occhi sempre fissi di fronte a lei, pareva che non vedesse o sentisse nulla, apparentemente era così infatti, ma Priya sentiva e percepiva tutto quello che le accadeva attorno.

Percepiva la delicatezza delle carezze di Harry quando la mattina la svegliava, sentiva la dolcezza dei baci che lui le lasciava sulle guance e su ogni centimetro del suo viso ad ogni minuto in cui erano soli, sentiva la preoccupazione nella sua voce quando Harry le chiedeva di parlare con lui, percepiva la cura con cui lui la aiutava ad alzarsi e la sollevava per appoggiarla sul suo grembo o giù dal letto: sentiva tutto l'amore che provava per lei in ognuno di questi gesti, solo non aveva la forza per reagirvi.

"Tempo? Cazzo Liam non vedi com'è!?"

Rispose Harry alzando il tono di voce, ma prestando attenzione a non farlo in modo esagerato per non tormentare le orecchie di Priya. Fece un passo all'indietro rivolgendosi verso la sua ragazza silenziosa e ferma nella stessa raggomitolata posizione. Preoccupazione, dolore ma dolcezza negli occhi di Harry, nulla in quelli di Priya.

Lei sembrava ancora impassibile, immobile e bloccata lì sul letto. Avrebbe voluto gettare tutto fuori, spiegare a Harry che l'amava e che l'avrebbe sempre fatto, ma che in quel momento era solo troppo sconvolta dalla morte di Carrie, della sua migliore amica, dell'ancora a cui si era sempre aggrappata fin da quando entrambe erano bambine; Carrie c'era sempre stata per Priya e Priya c'era sempre stata per Carrie quando ne aveva avuto bisogno.

Peccato che era stata Priya quella delle due che aveva sempre avuto bisogno di aiuto, con Barney e le torture che le infliggeva Carrie era stata la roccia dietro cui si nascondeva, era la famiglia a cui si poteva rivolgere dal momento che l'unica persona che nella sua vera famiglia la poteva aiutare era Zayn, il quale faceva già fin troppo per assicurarsi che lei stesse bene.

E ora Carrie non era più con lei, non era più al suo fianco, l'aveva lasciata e lei non era stata al suo fianco nel periodo più difficile della sua vita, quando stava combattendo contro il cancro e aveva avuto bisogno di Priya lei non era riuscita a stare al suo fianco come avrebbe voluto.

"Certo che la vedo Harry!"

Esclamò Liam seccato, anche lui da quando Harry l'aveva chiamato terrorizzato dal crollo di Priya si era mosso per aiutarla. Dopo tutto quella ragazza dolce e semplice era risucita a scongelare anche il suo cuore. Semplicemente vedere Priya così spenta e priva di vita lo faceva sentire male, come se anche lui dovesse soffrire con lei, come se tutto attorno a lei dovesse soffrire assieme a lei.

"E allora dome cazzo osi dirmi di darle tempo!? Non mangia e non beve da tre giorni Liam, tra fottutissimi giorni!!"

Sbortò Harry ancora una volta, questa volta girandosi di scatto verso Laim, alzando tre dita di fronte alla sua faccia, la sua voce piena di rabbia e disoerazione. Perchè non era in grado di aprire il guscio che era diventata Priya? Perchè non riusciva a curarla? Perchè non riusciva a riparare il suo cuore spezzato dalla morte di Carrie, riempiendolo con il suo amore?

"Cazzo Harry lo vedo, sono tre fottutissimi giorni che siamo qui con lei, io non posso farci niente, l'unico che può fare qualcosa sei tu!!"

Ripsose a tono Liam, non spaeva cos'altro potessero tentare, per tre giorni lui e Harry erano stati in quella stanza con Priya, lui meno di Harry - che non la aveva abbandonata un istante - ma anche indirettamente la sua mente era smepre con Priya.

Sentiva che quella ragazza era in qualche modo speciale, che se era riuscita a salvare Harry, quel ragazzo tanto temuto che dipendeva solo dal sesso e dalla droga e che ora era così cambiato per lei, sentiva che ora toccava a lui cercare almeno di fare qualcosa per farla tornare com'era. Solo non sapeva cosa fare, non sapeva cos'altro fare, se non restare al suo fianco.

"Merda"

Sussurrò Harry stringendo i pungi con tanta forza che le nocche diventarono leggermente bianche, e stendendo rigidamente la braccia lungo i suoi fianchi. Comiciò a camminare nervosamente avanti e indietro nella piccola stanza, lanciando di tanto in tanto un'occhiata alla fragile ragazza seduta al suo posto sul suo letto.

Avrebbe solo voluto guardare Priya e vedere i suoi occhi color ghiaccio nei suoi, vedere in quegli occhi la luce, la gioia, la vita che li avevano sempre caratterizzati, e che gli trasmettevano amore e comprensione. Erano quegli occhi che lo avevano cambiato e che lo avevano salvato, e ora li aveva persi; sperava solo di essere abbastanza per ritrovarli.

"Harry-"

Iniziò Liam notando l'impazienza e la frustrazione del suo amico, orami totalmente diverso da com'era solo un mese prima.

"No cazzo...no, voglio solo che mi guardi negli occhi"

La voce roca e spezzata di Harry interruppe subito Liam, incapace di ascoltare oltre altre stupide frasi comprensive che non gli sarebbero state utili a riportare indietro la sua Priya.

Harry crollò in ginocchio ai piedi del letto di fianco e Priya, allungando un braccio vicino al suo corpo immobile e prendendo la sua mano più piccola nella sua più grande, aspettando qualche segno che lei lo sentiva, qualche minimo segno che era rimasto in lei un briciolo di vita.

Non appena Priya sentì per quella che forse era la centesima volta la mano di Harry sfiorare la sua pelle, intrecciare le sue lunge dita con le sue più corte e sottili qualcosa si mosse in lei. Questa volta il suo tocco le sembrava diverso, nonostante ogni volta la toccasse le sue mani erano delicate e morbide sulla sua pelle color miele, liscia e vellutata questa volta Priya percepì - anche chiusa dentro a un guscio di paura e tristezza - disperazione nel suo tocco, come se Harry avesse paura che se l'avesse toccata con troppa forza il suo guscio si sarebbe frantumato in mille pezzi, e forse non l'avrebbe più potuto ricomporre.

Fino a quel momento Priya si era sentita come se Harry ormai avesse provato ogni cosa in suo potere per farla ritornare indietro, e lei temeva che se non si fosse risvegliata al più presto sarebbe stata lei ad essere abbandonata; ma con quel semplice gesto, la dolcezza, delicatezza, insicurezza e forse paura con cui lui afferrò la sua mano Priya capì che lui sarebbe stato sempre al suo fianco, che non se ne sarebbe andato, proprio come lei non se ne sarebbe andata dal suo.

"Stai al suo fianco e lo farà"

Ripsose Liam riportando la sua voce a un tono basso e pacato. Mosse qualche passo verso Harry appoggiando in modo paterno una mano sulla spalle di Harry, lui lasciò cadere la testa contro letto, ancora mentenedo la mano di Priya nella sua.

Dopo qualche secondo di silenzio in cui si udiva chiaramente solo e soltanto il respiro pesante di Harry, frustrato e affannato, Liam rimosse la sua mano da Harry, camminando lentamente verso la porta per lasciare Harry da solo con Priya.

"Uhm..come ti è passata la crisi uh?"

Prima di lasciare la stanza e i due ragazzi Liam pose quella piccola domanda, forse per curiosità o forse solo per ricordare ad Harry perchè si trovava lì in quel momento, cosa lo legava a Priya.

"Lei è la mia droga"

Rispose Harry risollevando la testa dal letto ma senza lasciare la mano di Priya. Liam lasciò la stanza senza dire un'altra parola, chiuse la porta silenziosamente sparendo giù per le scale.

Priya cercò dentro di sè tutta la forza che riusciva a trovare, qualsiasi rimasuglio di decisione, di vita che le era rimasto, per cercare di dimostrare ad Harry che apprezzava quello che stava facendo per lei, il suo continuo non mollare, prendersi cura di lei e non lasciarla nemmeno per un istante da sola con le sue paure, ma sempre sussurrandole parole dolci all'orecchio, adraiandola accanto a lui stringendola al suo corpo e baciarla ogni qualvolta si trovassero soli, ricordandole il suo amore.

Dopo averla salvata da Barney ancora Harry le stava dimostrando quanto lei fosse importante per lui, convincendola sempre di più e più di quanto già lo fosse della sua scelta di restare sempre al suo fianco e non abbandonarlo mai. Non riuscendo a trovare nulla dentro di lei, nessun coraggio, nessuna forza, nessuna decisione, nessuna voglia di andare avanti, Priya si aggrappò all'unica cosa che abbondava dentro di lei e che non avrebbe mai perso: l'amore per Harry.

Non appena udì il suono della porta che si chiudeva Priya chiuse gli occhi stringendo leggermente la mano di Harry ancora intrecciata con la sua, una piccola stretta per farle capire che lei sapeva che lui era lì e che non se ne sarebbe andato e che lo amava per questo.

La testa di Harry scattò su dal letto non appena sentì l'appena percettibile stretta di Priya, segno che era forse rimasto ancora qualcosa di lei dentro al corpo della ragazza sul letto. Si alzò subito in piedi sollevando la ragazza ancora rannicchiata tra le sue braccia e posandola sul suo grembo mentre si sedeva al suo posto sul letto.

"Piccola...Priya ti prego torna da me tesoro"

Sussurrò Harry mettendo Priya in una posizione più comoda con la testa sepolta nel suo petto. Harry cercò in tutti i modi di trattenere le lacrima - di speranza e forse di gioia - che minaciavano di scendere dai suoi occhi grazie a quel gesto che sapeva essere costato più di tutto a Priya.

Inutili però i suoi sforzi quando una singola goccia lasciò i suoi occhi verdi, scivolando rapidamente lungo la sua guancia e prima che potesse cancellarla cadde sul viso di Priya sotto di lui. Lui la vide chiudere gli occhi al contatto con la sua lacrima e sentì il suo corpo irrigidirsi tra le sue braccia muscolose coperte di inchiostro nero.

Solo in quel momento Harry realizzò di cosa avesse bisogno Priya, cosa avrebbe dovutl fare per far si che quel peso enorme e soffocante si staccasse dalle sue spalle, liberandola e permettendole di tornare da lui: Piya aveva bisogno di piangere. Piangere e lasciare che le lavrime scendessero sul suo volto. Harry si rese conto che infatti lei non aveva versato una singola lacrima da quando aveva saputo che Carrie era morta, tenedosi tutto dentro.

Harry sapeva quanto stesse soffrendo, sapeva quando faceva male tenersi tutto dentro, senza lasciare che le emozioni uscissero allo scoperto e si mostrassero agli altri. D'altronde non era quello che aveva fatto lui per tutta la sua vita? Ora che grazie a Priya aveva scoperto la libertà e la pace che si raggiunge permettendo ad esse di mostrarsi sapeva che era proprio quello che Priya aveva bisogno in quel momento: piangere.

Harry e Priya rimasero in quella posiszione per un po' di tempo, tempo nel quale Priya si addormentò scaldata dal calore del corpo di Harry contro il suo. Le ore sembravano minuti ad Harry quando passava il tempo con Priya, anche lì in quel momento ne avrebbe voluto di più. Entrambi udirono la porta aprirsi, ma solo Harry alzò la testa accogliendo Liam all'interno della stanza.

"Sistemala forza, ho trovato questo nella sua borsa...c'è il funerale tra due ore"

Mormorò lui in direzione di Priya stringendo tra le mani un vestito viola. Il funerale di Carrie sarebbe stato quel pomeriggio, a solo un paio d'ore di distanza, come avrebbe reagito Priya nel vedere Carrie, per l'ultima volta?

"C-come faccio Liam!? Lei non..non mi sente, non si muove, non mi parla-"

Domandò Harry, la sua voce ancora spezzata e debole, rivolse un altro sguardo a Priya passando una mano tra i suoi capelli lunghi e mossi e accarezzandole la guancia liscia.

"Sii per lei quello che lei è stata per te quando ne hai avuto bisogno"

Con quest'ultimo consiglio Liam lasciò di nuovo la stanza permettendo ad Harry di sistemare la sua ragazza per uscire. Pronto ad affrontare con lei quel momento, pronto a sostenerla qualsiasi reazione avrebbe avuto di fronte all'amica.

Con delicatezza lasciò un bacio sulla sua fronte, poi un altro sulla sua tempia, poi un altro sulla sua guancia, sollevò il suo corpo dal suo prendendo il suo viso tra le sue mani.

"Priya...Priya svegliati piccola"

Disse lui con voce tenera e soffusa, strofinando il pollice sulla sua guancia e lasciandl un altro bacio sulla punta del sul naso.

"Uhmm"

Questo fu l'unico suono, un lamento forse, che uscì dalle labbra di Priya, mentre apriva gli occhi a pochi centimetri dal volto di Harry. Certo che quel suono era poco, non voleva dire nulla, ma per Harry significava molto di più, significava che c'era ancora qualcosa in lei, e che stava venedo fuori un po' alla volta, lentamente.

"Si piccola"

La incoraggiò lui con speranza e desiderio, il desiderio di riavere Priya, la sua Priya tra le braccia, di poterla baciare e amare era visibile in ogni movimento che compiva, ogni respiro, ogni parola, ogni sguardo. E Priya li colse tutti, solo non aveva di che reagire.

"Andiamo forza, facciamoti una doccia"

Disse Harry e sospirò prendendo in braccio Priya a mo' di sposa e portandola in bagno con lui. Erano ormai tre giorni che Priya non si muoveva e non si lavava e Harry pensò che sarebbe stato giusto siutarla a sistemarsi prima di uscire per il funerale della sua migliore amica; i suoi capelli erano ormai sporchi e appiccicati, i lineamenti del viso tesi e sconvolti e il trucco sbavato, anche se Harry trovava comunque che fosse la ragazza più bella su cui avesse mai posato gli occhi.

La aiutò a sedersi sul bordo della vasca e lei lo fece senza proferire parola, mentre lui aprì l'acqua così che si scaldasse per lei. Harry le tolse i jeans attillati e la camicia lasciandola solo con indosso l'intimo, prima di chiudere a chiave la porta del bagno per evitare che Liam entrasse e la vedesse nuda, lei era sempre la sua ragazza e lo sarebbe sempre stata, non avrebbe sopportato che qualcun altro posasse gli occhi su di lei nemmeno per un istante. La fece alzare e la svestì facendola sedere sotto l'acqua calda.

Lei si rannicchiò nella solita posizione, incapace di reagire a quello che le stava facendo Harry. Quando aveva sentito Harry portarla in bagno per farle una doccia sentì un improvviso bisogno di rispondergli, dire che avrebbe potuto fare da sola, imbarazzata forse dal fatto che lui l'avrebbe vista nuda, debole e indifesa, e si sarebbe preso cura di lei come se fosse una bambina. Ma ora che si trovava così sotto l'acqua davanti ad Harry con le sue mani che strofinavano il sapone sulla sua schiena, sul suo seno e sulle gambe, sentiva un'insolita pace, una tranquillità che sapeva sarebbe durata fin tanto che sarebbe rimasta con lui, insieme.

Harry aiutò Priya ad alzarsi in piedi nella vasca, così da poterla sciaquare dalla schiuma che ricopriva il suo corpo, notando però la sua strana rigidità nel farlo.

"Piccola ci sono solo io...avanti...sei bellissima non avere paura, ti amo"

Disse lui pensando davvero ogni parola, cercando di incoraggiare Priya a seguire le sue azioni. Priya udì a malapena le sue parole a causa del rumore scrosciante dell'acqua, ma ancora le sentì e cedette, alzandosi e mostrando il suo corpo a Harry.

Lui lasciò che i suoi occhi vagassero su tutto il suo corpo, osservò le curve armoniose dei suoi fianchi passando con le sue grandi e delicate mani su ogni centimetro della sua pelle color miele. Sentì il bisogno di averla e sentirla di più, ma sapeva che doveva aspettare e sapeva che la sua attesa non sarebbe stata vana.

Una volta asciugata e vestita la ragazza Harry la lasciò seduta in bagno accanto alla vasca mentre lui stesso si fece una doccia; decise di restare con lei anche in questo momento anzichè lasciarla con Liam nella sua stanza, per paura che proprio mentre lui non c'era qualcosa in lei scattasse e potesse dire o fare qualcosa senza che lui la vedesse, ignorando il fatto che ognuna delle minime cose che Priya aveva fatto fino a quel momento erano dei piccoli gesti per dimosrare a Harry che lo amava per quello che stava facendo, e che qujndi nkn avrebbe avuto interesse a fare qualcosa davati a Liam.

Sarebbe stato sempre e solo Harry.

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La cerimonia di addio a Carrie fu semplice e veloce, senza discorsi squallidi o inutili per descrivere quanto Carrie fosse importante. Dopo tutto nessuno a parte Priya e i suoi famigliari più stretti avrebbero potuto dire quando davvero fosse importante quella ragazza. Priya era rimasta in silenzio tutto il tempo, solo chiudendo gli occhi quando sentiva pronunciare il nome di Carrie, e semplicemente mormorando un 'Grazie' quando qualcuno le faceva le condoglianze, senza mai separarsi da Harry.

Ora si trovavano al cimitero, di fronte alla fossa scavata per riporre per sempre la bara della giovane amica, tutti i famigliari, gente che si era avvicinata per curiosità, gente che conosceva lontanamente Carrie e Priya e Harry erano stretti attorno al buco. Tutti gli occhi , invece, erano puntatai su di loro, su Priya e Harry - o meglio - su Harry che stringeva dolcemente Priya tra le sue braccia per la vita con la testa della ragazza immobile sul suo petto fasciato da una pesante giacca nera. Tutti si chiedevano cosa ci facesse Priya Malik, la ragazza dolce e compassionevole, migliore amica dall'infanzia di Carrie, con Harry Styles, il ragazzo più temuto e pericoloso di Londra. Nessuno sapeva esattamente cosa aveva fatto per guadagnarsi quella fama, ma tutti sapevano che se l'era guadagnata non a caso e per questo gli stavano alla larga; e ora era lì con Priya tra le sue braccia al funerale della sua migliore amica.

I becchini sollevarono la bara di Carrie appoggiandola lentamente nella buca poco profonda appena scavata, preparandosi a ricoprirla di terra. La signora Jackson si trovava esattamente dalla parte opposta di dove si trovava Priya, con un fazzoletto di stoffa in una mano e la manina dell'altra figlia nell'alrra, songhiozzava ripetutamente cercando invano di fermare le lacrime che scendevanomsenza sosta sulle sue guance. Non appena la prima badilata di terra cadde sopra al legno della bara qualcosa dentro Priya scattò, crepando il suo guscio iniziando a frantumarlo.

"No...no"

Bisbigliò la ragazza sbattendo ripetutamente gli occhi fissando la bara che lentamente veniva ricoperta di terra. Anche se a malapena udibile Harry, attento ad ogni singolo battito di ciglia di Priya, sentì un suono lasciare le labbra della sua ragazza.

Si piegò su di lei avvicinando il suo volto al suo, portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Cos'hai detto piccola?"

Sussurrò lui vicino al suo orecchio, per non attirare ancora di più l'attenzione su di loro e per non disturbare il momento dell'ultimo addio a Carrie.

Anche se non conosceva Carrie, se l'aveva notata appena passare alla metropolitana di fianco a Priya, sentiva che qualcosa lo legava a lei, se era importante per Priya - e lo era più di ogni cosa - allora era importante anche per lui, era una cosa naturale e semplicemenre non ci poteva fare nulla.

"No! Carrie no! Ho bisogno di te Carrie non mi lasciare Carrie! No! No!!"

Urlò lei questa volta liberandosi dall'abbraccio di Harry alla sua vita, e gettandosi verso la bara di Carrie, se non fosse stato per le forti braccia di Harry che la riafferrarono saldamente alla vita lei sarebbe caduta nella buca quasi coperta davanti a lei.

Il piccolo taglietto che si era creato sul suo guscio era ora diventato una vera e propria crepa, che si ingrandiva sempre di più con ogni secondo che passava e con ogni badilata di terra che veniva gettata sulla sua amica.

"Piccola calmati ti prego, Priya!"

Disse Harry cercando di non alzare troppo la voce, gli occhi di tutti i presentiora concentnrati sulla ragazza scioccata e fuori di sè, appariva agli occhi di tutti forse patetica, impazzita, esagerata, ma agli occhi di Harry era solo la sua ragazza disperata e segnata da qualcosa.

"Lasciami! Carrie no!!"

Ribattè Priya, la sua voce era rauca e stridula a causa della mancanza di acqua che scorresse nella sua gola per gironi. Lei scalciò e si dimenò cercando di liberarsi della presa di Harry, salda ma non violenta alla sua vita. Harry sapeva che ora era pronta a piangere, era pronta a far uscire il suo dolore e i suoi sentimenti e la lui sarebbe stato volentieri il solo a cui li avrebbe mostrati.

Priya cessò di scalciare e combattere capendo che in nessun modo avrebbe vinto sulla forza di Harry; collassò sulle sue braccia appoggiandovi tutto il peso del suo corpo e lasciando che Harry la girasse verso di lui.

"Andiamo dai piccola...forza"

Rispose Harry raccogliendo la sua bpragazza tra le braccia e sollevandola in braccio così che lei avvolgesse le gambe attorno al suo bacino, Priya nascose la testa nella curva del suo collo mentre Harry iniziò a camminare in direzione della sua macchina appena fuori dal cimitero. Dietro di loro una folla di spettatori indesiderati che assistetterò al crollo di quella ragazza una volta sempre sorridente nonostante tutto.

"No....no Ca-Carrie n-no..."

Mormorò ancora Priya stringedosi al suo ragazzo e lasciando cadere una piccola lacrima sulla pelle di Harry.

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