"A me piace il tuo corpo... perché te ne vergogni?"
"beh perché da quando ho iniziato ad ingrassare mi hanno preso tutti in giro e quindi odio il mio corpo"
"fregatene di quello che dicono gli altri sei una bella ragazza!" .....
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Finalmente gli esami erano finiti, io e Gwen aspettavamo i risultati, dopo cinque minuti arrivarono, scorsi il dito fino ad arrivare a <Ashley Hale> feci un bel respiro e guardai il voto <82> "wow!" disse Gwen
"ora guardiamo il tuo" dissi <Gwen Johnson> <60>
"evvai" urlò e io scoppiai a ridere.
Nel pomeriggio dovevo iniziare il lavoro in spiaggia "solo dopo che hai finito gli esami passa al negozio e partiamo" aveva detto il proprietario.
Dopo aver salutato la mamma ed Edward, mi diressi al negozio "ciao" dissi al ragazzo al bancone, che poi dopo esserci conosciuti seppi che si chiamava Chuck
"allora?" chiese
"82"
"wow complimenti!" urlò
"brava Ashley" disse Carl- il proprietario del negozio- "ora andiamo" e partimmo.
"Ashley?" disse Carl "siamo arrivati svegliati", quando mi sono addormentata? entrammo e mettemmo a posto il locale
"dove è Chuck?"
"lui non lavorerà qui" disse
"oh e sarò da sola?"
"no, verrà mio nipote Jason" disse speriamo sia simpatico pensai.
Il pomeriggio il locale era strapieno di gente in bikini e del nipote del capo non c'erano tracce "dove diamine è?" urlava Carl.
Arrivò sera e chiudemmo il locale.
Andai nella casetta affianco al negozio- che era sia bar che supermercato, io facevo la barista e Carl stava al supermercato- entrai nella mia stanza e misi il pigiama.
Stavo sul divano a guardare un film, quando la porta si aprì "ehm perché sei nella mia casetta?" ero intenta a cantare <se si potesse non morire nel film di bianca come il latte rossa come il sangue>, ma qualcuno mi prese e mi buttò giù dal divano
"ahia" dissi guardai davanti a me, c'era un ragazzo alto capelli neri e occhi color cioccolato "hai dei problemi?" chiesi
"ho fatto una domanda... che ci fai nella mia casetta?" chiese nuovamente
"la tua casa? Questa è la mia casa" dissi alzando il tono della voce; in quel momento entrò Carl
"che succ.... ah vedo che hai conosciuto Jason, mio nipote... dovrete dividere la casa" disse
"COSA?" urlammo in coro si girò
"non copiarmi" disse minaccioso
"tu mi hai copiato" dissi
"siete proprio dei bambini" disse lo zio e uscì.
"Io non condivido la casa con te" disse
"beh allora accomodati fuori caro, perché io non mi muovo!" risposi
"sicura?" venne vicino a me, mi prese in braccio e mi porto fuori dalla porta mentre urlavo
"mettimi giù stronzo".
Arrivati fuori la casetta mi buttò per terra e mi ritrovai col culo sulla sabbia; mi alzai e lo iniziai a spingere, ma niente non si muoveva "hai finito?" chiese
"spero ti venga un'ernia" dissi
"non sei mica così pesante" disse lo guardai, per la prima volta qualcuno mi aveva detto che non pesavo tanto
"g.... grazie" dissi
"non era un complimento!" commentò, si girò e mi lasciò fuori casa.
Tentai di rientrare ma aveva chiuso a chiave e indovinate? Le mie erano dentro, mi sedetti sulla sabbia e mi sdraiai.
La porta si riaprì "entra" disse "sono stronzo, ma non così tanto... e poi ho fame"
"cucinati qualcosa!" risposi, mi prese per un polso e mi portò dentro; "mi fai male, lasciami" dissi una volta dentro
"quanto sei fragile... e pure bassa!" lo ignorai e andai in cucina.
Feci due panini e glielo diedi "come ti chiami?" domandai
"ti ho fatto rientrare, ma questo non significa che puoi parlarmi mocciosa" stava addentando il panino, ma glielo tolsi da mano "che cazzo fai dammi il mio panino, nana!" urlò
"mi chiamo Ashley, come ti chiami?"
"non puoi ricattarmi, posso anche non mangiare!" disse.
Addentai il mio panino "buonoo" dissi "la mozzarella fila e.... mm"
"smettila" disse a denti stretti "Jason"
"come scusa?" chiesi
"JASON, MI CHIAMO JASON" scandì bene
"ah sì lo sapevo già" dissi pensando a quando me lo aveva detto Carl
"fanculo, posso riaver il panino nana?"
"Ashley" ripetei
"posso riavere il panino Ashley?" mi guardò "per favore" scandì gli ridiedi il panino e rise.