1 Sei una nostra prigioniera

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Il sole di mezzogiorno arroventava l'aria al punto da renderla quasi irrespirabile.
A sud, i raggi solari si stavano intensificando e il vento tormentava le poche nuvole rimaste ostinate a non arrendersi.
Non arrendersi.
Era il motto dello sceriffo Berker e ora, ancora una volta, quel motto gli serviva.
Da sopra il promontorio, che sovrastava tutta la vallata di Zambrod, scrutò col binocolo l'orizzonte, per vedere se loro stavano tornando. Niente da fare. Gli unici segnali di vita erano quelli di un gruppo di avvoltoi che in lontananza giravano a cerchio su un animale stremato, prossimo alla fine, forse un coyote. Quei divoratori di carcasse erano sempre un segnale di cattivo presagio.
-- Forse è meglio prepararsi al peggio.--Disse Teska, il suo assistente sceriffo che in quel momento stava rimontando a cavallo.
-- E sarebbe?-- Berker continuo' a tenere l'occhio incollato alla lente del binocolo.
--Gli indiani hanno attaccato la cittadina di Fermen. I nostri sono caduti in qualche imboscata durante la missione esplorativa.
--Forse. Non lo sappiamo. Terence non è uno che si fa ammazzare facilmente, lo sai.
-- Proprio per questo sono preoccupato. Terence doveva tornare con gli altri due giorni fa.
--Può essere successo di tutto. Per questo è necessario controllare--disse
Berker individuo' qualcosa in lontananza.
Una figura umana si stava avvicinando a piedi.
Chi era il pazzo che se ne andava a spasso nel deserto?
Berker decise di scoprirlo subito.

Poco dopo...

Una donna.
Berker teneva sotto tiro col revolver una giovane indiana che si reggeva in piedi a malapena. Aveva un aspetto stremato o forse stavo solo fingendo, pensava Teska che col suo fucile si guardava in giro nervoso.
-- Eliminiamola, e torniamo dentro. Potrebbe essere una trappola.
Berker osservò meglio la donna. Non poteva avere più di sedici anni. Gli occhi e i capelli erano nerissimi. I lineamenti del viso non lasciavano dubbi alla sua appartenenza di origine indiana. Dietro la schiena teneva un arco e una faretra con una sola freccia. Sapeva benissimo che a quella distanza e con quell'unica freccia, l'indiana poteva scoccarla a una velocità impressionante, centrandolo sull'occhio, e poi rotolare a terra, estrarla e riservare lo stesso trattamento al suo compagno.
--Butta a terra la faretra, lontano, senza toccare la freccia, se no ti sparo--disse Berker con un tono di voce teso.
L'indiana lo fissò restando immobile.
Teska spostò il suo fucile alla schiena della ragazza.
-- I selvaggi non capiscono la nostra lingua.
-- Te lo ripeto per l'ultima volta, getta a terra la faretra, e poi l'arco.
L'indiana con un movimento lento slaccio' la cinghia della faretra e la gettò a terra. Poi fece altrettanto con l'arco lanciandolo dalla parte opposta; il legno di acero con cui era realizzato emise un rumore sordo quando casco' sopra una pietra. Un serpente a sonagli che riposava lì vicino fu disturbato da quell'evento e inizio a far girare la sua coda.
Atttimi di tensione.
L'unico rumore nell'aria era il suono sordo della coda del serpente.
Lo sceriffo doveva decidere alla svelta. Non aveva mai arrestato un indiano; di solito si suicidavano quando erano prossimi alla cattura, cosa che avrebbe fatto anche lui in caso contrario, visto che l'ostilità storica da parte di entrambi era tale che una morte rapida era ben preferibile che una barbara tortura.
--Sono lo sceriffo della contea di Zambrod. Da questo momento sei una nostra prigioniera.
Teska raccolse l'arco e la faretra.
--È un errore portarla in città sceriffo, facciamola finita ora.
--Potrebbe darci delle informazioni.
--Oppure condurci in qualche trappola.--
Berker vide che la donna stava mettendo una mano nella tasca dei vestiti.
--Ferma! Metti giù quello che hai preso.
Teska punto' il fucile a pochi metri dalla donna, era pronto a farle saltare la testa.
La mano dell'Indiana si aprì facendo cadere un oggetto metallico.
Berker si avvicinò circospetto posando lo sguardo su quella cosa che luccicava a terra.
Era una placca dorata a forma di stella con incisa una croce.
-- Ma cosa...-- mormorò lo sceriffo sottovoce incredulo a quanto stava vedendo.
L'oggetto lasciato cadere a terra dall'Indiana era identico a quello che aveva anche lui spillato nella camicia.
Era la stella di Terence.

































































































ZOMBIE WESTERNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora