Forse potevo risparmiarmela quella battuta. Anzi, avrei decisamente dovuto. Perché non so controllare il cervello, quando serve? Non esiste bugia più grande de "L'uomo è un essere razionale." No, cazzo, non lo è per niente. L'uomo è uno stupido imbecille che nei momenti più importanti o meno consoni mette da parte la ragione facendo parlare istinti, passioni e sentimenti. Che palle.
Non sono sicuro che la sua reazione sia stata causata da quelle stupide parole – infatti ero troppo occupato a cercare di non sembrare una femminuccia: non sembrerebbe, però ammetto la riabilitazione fa parecchio male -, ma quando l'ho vista correre via, con la coda dell'occhio, senza nemmeno girarsi per lasciare un saluto frettoloso, per un attimo mi sono sentito morire. Mi sono sentito infinitamente stupido.
E ora sono qui a lottare con Clare Turner perché mi lasci andare. Non posso farla scappare così, devo rincorrerla, per quello che mi è possibile, e chiederle scusa... farla ragionare. Sono già in netto svantaggio a causa di queste maledette stampelle, non posso pure lasciarle così tanto tempo per allontanarsi ancora di più.
«Devo andare, ti prego!», la imploro per l'ennesima volta, ma la suo viso, per quanto possa essere giovane e comprensivo, assume un'espressione contrariata. Capisco di essere già arrivato in ritardo e di aver fatto appena dieci inutili minuti di esercizi, ma ho bisogno di raggiungerla! Come da copione, ripete quello che ho appena detto in mente, facendo sembrare che sia capace di leggere nel pensiero. Diamine.
«Non puoi perdere altro tempo. La riabilitazione non è un gioco, non puoi farla quando ti pare. Abbiamo quasi la stessa età e non voglio fare la maestrina, ma non posso lasciarti andare. Tra cinquanta minuti potrai raggiungerla», continua estremamente seria.
«Tra un'ora non saprò nemmeno dove sarà! Ti prego.»
«Mi sembra di averti già detto come stanno le cose, Justin.» Continua a massaggiarmi la gamba imperterrita, mentre con alcuni gesti precisi vorrebbe invitarmi a seguire i suoi movimenti, ma con una mossa decisa – nonché dolorosa – mi sottraggo al suo tocco e scendo dal lettino. Zoppicando raggiungo le stampelle poggiate alla parete, e solo dopo mi giro verso di lei.«Ho capito come stanno le cose. E chiamami immaturo, stupido, bambino, irresponsabile, o con qualsiasi aggettivo ti venga in mente in questo momento, ma il fatto è questo: per non so quale strano motivo, da più di tre settimane sembra che tutto quello che mi riguarda non abbia importanza se la prima a non stare bene è Ashley. E in questo poco tempo ho imparato a conoscerla, immagino sia terrorizzata, che stia male. Non mi sorprenderà se quando la raggiungerò starà piangendo. Perché lei è fatta così, ha un casino in testa, nel cuore, e la vita che conduce non fa altro che accentuarlo, ma mi sono ripromesso che la aiuterò ad uscirne e starà bene, finalmente. Quindi scusami, ma adesso la priorità non è la mia gamba.»
La gola mi si secca di colpo, non ci credo di aver detto tutto questo ad una perfetta sconosciuta. Lei si tortura le mani in imbarazzo, forse più di me.
«Scusa, non so perché l'ho detto. Ti chiamerò per fissare un altro appuntamento.» Lei mi guarda negli occhi e annuisce, non dice niente però. Annuisco anch'io in segno di saluto, dopodiché mi volto per fuggire da quest'aria strana. Chissà se riesco a raggiungerla. Una volta fuori mi guardo intorno. C'è così tanta gente che sembra quasi strano per una cittadina di così pochi abitanti. Mi sento confuso per un attimo, ma poi mi concentro e aguzzo lo sguardo. Devo trovarla, una ragazza dai capelli scuri e arricciati sulle punte e dalle gambe magre e slanciate coperte da un pantalone di un blu elettrico estremamente sexy. Non so con quale coraggio suo marito la lasci andare in giro, sapendo quanto sia bella. Se fossi suo marito le vieterei di uscire con certi capi troppo belli. Ci rifletto un attimo, e allo stesso modo in cui questo stupido pensiero è arrivato alla mia testa, così se ne va, velocemente. Ashley ha già avuto troppe restrizioni. Anzi, se io fossi suo marito le farei fare tutto quello che vuole, la farei sentire bella e speciale, la farei sentire se stessa, la ame... Concentrati Justin, i tuoi pensieri stanno degenerando! Scuoto la testa.
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The Cure || Justin Bieber (#Wattys2016)
FanfikceAll the rights deserved to @miperdoinjustin Cover by @DYVLAN24 Ashley ha il lavoro dei suoi sogni. Quando è in ospedale a curare i suoi pazienti si sente felice, al riparo. Il problema sorge quando è costretta a tornare tra le mura di casa sua, dove...