Capitolo 26

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Evidentemente però non era Camila, la presa era troppo forte per braccia deboli come le sue.
Mi voltai ed era una nostra compagna di classe.
Adesso che voleva questa?
Fu proprio diretta, mise la sua fronte contro la mia e mi minacciò:

"Vi ho viste?"
"Chi?" feci finta di nulla.
"Tu e camila." disse con tono duro.
"bhe?"
"bhe? Se non fai quello che ti dico io, lo dirò a tutta la scuola sfigata"

Mi misi una mano in testa e leggermente la spostai e in fretta gli dissi:

"Su dimmi, che cosa vuoi?"
"2500€"
"2500€?! Cosa?! Ma sei pazza?! dove li trovo tutti quei soldi?!"
"Non m'interessa Jauregui, vedi tu come cavartela!"
"Almeno diminuisci la cifra" dissi speranzosa mentre se ne stava andando.
Ma poi si riavvicinò con sguardo minaccioso:
"Senti, mi servono 2500€ precisi per una fottuta cosa, o così o dico tutto a tutti"
E se ne andò sbattendo la porta.

Scivolai giù lentamente dal muro per trovarmi seduta con le mani in testa a piangere.
Cosa c'era di sbagliato in noi?
Come l'avrebbe presa camila?

Le lacrime si fermarono solo quando vidi camila che stava sbirciando e allora tirai dentro e deglutii, lei si mise di fianco a me e mi cinse il collo con le sue braccia esili e mi venne da piangere non appena appoggiai la testa sul suo petto.

Camila si aspettava spiegazioni a quanto pare, ma non sapevo da dove iniziare e così aspettai che iniziò lei a parlare.

"Che succede Lo?"
"Camila è tutto così difficile" dissi stringendola ancora più forte.
"Dimmi tutto, sono pronta ad aiutarti"
"Riguarda noi"
"Noi cosa?"
"Alexa mi ha detto che ci ha viste baciarci"
"Oh mio dio" portò una mano alla testa.
"E che ha detto Lo?"
"Ha detto che se non lo diamo 2500€ lo dirà a tutta la scuola"

Camila non parlò, rimanemmo entrambe in silenzio e io mi alzai per guardarmi allo specchio e asciugarmi le lacrime con l'acqua.

"Camila come entro così?"
"Così come?"
"Guarda le mie condizioni, sono orribile"
"Sei ancora più bella" mi sorrise e poi aggiunse "tanto non ti deve guardare nessuno"

Sorrisi alle sue affermazioni e mi diedi un ultima sistemata così da essere almeno presentabile prima di tornare in classe e ci sedemmo al solito posto, l'una accanto all'altra.

Camila mi prese la mano sotto il banco e io gliela porsi sorridendo leggermente, tanto nessuno ci vedeva e sicuramente neanche sospettavano, poteva essere un semplice gesto affettivo.
L'abbracciai un attimo e le sussurrai all'orecchio:
"Dopo vieni a casa mia piccola"
"Certo amore"
E incrociando lo sguardo sorridemmo a vicenda.

First Kiss - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora