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È ormai da più di un mese che i tre Van Cleef frequentano casa mia piuttosto assiduamente. Ogni volta che per qualche ragione li scacciano da casa vengono da me. Ho scoperto che hanno altri due fratelli Andrew e Andrea, gemelli e figli di un'altra madre e che in casa non ci sono quasi mai. Perfino Donny ora sembra essere più a suo agio con me e ho anche imparato qualche gesto della lingua dei segni. Quando ho chiesto a Theresa se sapesse chi erano tutte quelle persone che si vedevano entrare e uscire da casa sua lei ha risposto amici di papà. Non l'ho chiesto a Rosy per non dare l'impressione di voler ficcanasare.
Rosy... Avercela spesso attorno non aiuta di certo a dimenticarsela. Ha trovato il suo modo per non sentirsi in colpa dell'ospitalità offrendosi di pulire casa mia. All'inizio non volevo che lo facesse ma visto che ha insistito tanto l'ho lasciata fare e poi ammetto che mi toglie il peso delle pulizie di casa, almeno per il piano di sotto.
Mi ha beccato più di una volta che la guardavo mentre passava l'aspirapolvere o si allungava per spolverare una mensola in alto, ha sempre fatto finta di niente, anzi l'ho vista sorridere ogni tanto. Posso anche ammetterlo ormai, non passa una notte senza che non mi spari una sega pensando a lei, a volte mi ritrovo a fantasticare ad occhi aperti mentre lei è davanti a me e prima che me ne renda conto mi stanno per esplodere le mutande. Ormai ho accettato questo fatto e non mi sento nemmeno più in colpa, dopotutto non faccio niente di male, non l'ho neanche mai sfiorata.... Lei, ogni tanto mi abbraccia; pare piacerle un sacco prendermi alla sprovvista e abbracciarmi da dietro, facendomi ogni volta venire un infarto. Cazzo, la prima volta che l'ha fatto giuro che ho fatto un sobbalzo assurdo e lei è scoppiata a ridere. Ero appena rientrato dalla spesa quando è arrivata con i fratellini, loro sono andati in soggiorno e lei ha iniziato ad aiutarmi con la roba nelle borse e quando ha tirato fuori il gelato che mi avevano supplicato di comprare qualche giorno prima, mi è piombata alle spalle tutta esultante e mi ha avvolto la vita con le sue esili braccia.
Grazie grazie grazie!
Sono sobbalzato come se mi fosse esploso un petardo vicino, e lei si è messa a ridere senza sapere quanto forte stesse battendo il mio cuore. Mi sono sentito come uno sciocco ragazzetto.

Sto preparando la cena ascoltando la radio quando sento bussare alla porta. Vado ad aprire.
"Oh ciao Rosy" è da sola, "niente marmocchi in giro?" le chiedo facendola entrare. Chiamo sempre così i suoi fratellini e Donny mi ha tenuto il muso per una settimana quando l'ha scoperto.
"Sì, sono già a letto loro"
In effetti sono le dieci, sono stato impegnato per tutta la sera.
"Pensa, io sto per cenare invece"
"Adesso? E cosa fai di buono?" mi segue in cucina. Si siede mentre io torno ai fornelli. Stare da solo con lei mi mette una stupida euforia addosso.
"Niente di che, solo un po' di minestra"
"E cos'è questo profumo?"
"Lo stufato per domani"
"Sei proprio bravo a cucinare, Terry"
"Ho imparato vivendo da solo"
Per due minuti buoni sta in silenzio e l'unica cosa che si sente è la radio.
"Era da tanto che eri sposato?" mi chiede all'improvviso spiazzandomi un po'.
"Uhm beh...direi di sì, una quindicina d'anni" non mi da di certo fastidio parlare del mio matrimonio fallito ma parlarne con lei è piuttosto strano.
"Come mai sei venuta qua sta sera? Hai già mangiato?" continuo a darle le spalle per tenere sotto controllo minestra e stufato.
"Così. Mi stavo annoiando e...ommioddio! Amo questa canzone!" Scatta in piedi e corre ad alzare la radio. La cucina viene invasa dalle tastiere synth e dalla voce acuta degli Alphaville.
"Forever young? Questa canzone ha quasi il doppio dei tuoi anni" le dico mentre volto la testa verso di lei.
"Shh!" e poi inizia a cantare e muoversi lentamente a ritmo di musica. Mi devo rigirare verso i fornelli perché guardarla mi fa male.
Cristo! Mi ritrovo le sue braccia strette alla vita.
"Rosy! Non ora, sto cucinando!"
"Forever young, I want to be forever young!" non mi ascolta nemmeno.
"Do you really want to live forever? Forever young!"
Mi immobilizzo, mi si gela il sangue nelle vene quando le sue mani si abbassano e si fermano proprio LÌ.
"Rosy ma che fai?" gemo. Ma non faccio niente per scrollarmela di dosso.
"Shh...." canta la melodia a bocca chiusa mentre strofina le mani sul cavallo dei pantaloni che inevitabilmente inizia a gonfiarsi, la testa appoggiata alla mia schiena.
"Rosy..." sussurro appoggiando le mani sul piano di marmo. Dovrei fermarla, sono io l'adulto responsabile, non dovrei approfittarne. Ma non ci riesco. Non voglio che si fermi.
Ce l'ho già durissimo quando la sua mano destra si insinua dentro i miei pantaloni; me lo tira fuori dall'apertura dei boxer, le sue dita sembrano di ghiaccio sulla mia pelle bollente, mi avvolge e inizia a muoversi piano, in maniera un po' confusa. Faccio fatica a respirare, non oso muovermi, non sono poi così sicuro che si tratti della realtà e non di una delle mie fantasie ad occhi aperti ma percepisco chiaramente il suo pugno che si agita stretto attorno al mio cazzo duro. Le afferro l'altra mano con la mia, intreccio le mie dita alle sue così sottili. La musica continua e lei continua a cantarla a labbra serrate.
"Oh cazzo! Rosy!"
Un unico brivido mi percorre lungo tutta la schiena prima di schizzare copiosamente, sporcandole la mano e sporcandomi i pantaloni.

Sto ansimando come un disperato. Che cosa ho fatto?
"Rosy..." sciolgo la presa sulla sua mano ed estraggo l'altra dai miei pantaloni, qualche goccia cade sul pavimento. Afferro uno straccio e mi giro. Lei è li, tutta rossa in viso che si osserva la mano sporca del mio sperma con un sorriso incuriosito.
"Non l'avevo mai fatto prima, non l'avevo mai visto questo" dice agitando la mano. Se l'annusa, si lecca un dito con un'innocenza sconcertante. Me la scoperei qui sul tavolo della cucina fino a non farla stare più in piedi.
"Rosy vattene a casa" le dico lanciandole lo straccio, "pulisciti e vai a casa"
"Ma..."
"Ho detto vai a casa!" sbraito. Sono sconvolto. Mi guarda con gli occhi spalancati e in un istante il suo volto si trasforma in una maschera rabbiosa. Si pulisce con lo straccio e me lo tira in faccia prima di andarsene sbattendo la porta.

The Good Neighbour Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora