Sento un rumore, come un lamento sordo, come se qualcuno stesse piangendo. Si fa strada nella mia testa e allora mi accorgo che non sto sognando. Riemergo dalle tenebre del sonno spalancando gli occhi e ritrovandomi nelle tenebre della mia stanza. I rossi e cubitali caratteri della sveglia sul comodino segnano le quattro e venti. Affianco a me Rosy si agita e si lamenta ma sta dormendo allora la scuoto leggermente per una spalla: "Rosy svegliati"
Lei apre gli occhi di scatto, tutti umidi di lacrime e volta la testa dalla mia parte: "Stavo facendo un sogno orribile. Non me lo ricordo ma era orribile" si passa le mani sugli occhi e solo ora pare rendersi conto di dove si trova: "Mi hai portato a letto" dice, forse con un sorriso, "nel tuo letto"
"Già" le tolgo un ciuffo di capelli da davanti agli occhi.
"Fa caldo" mormora prima di alzare il busto e togliersi la maglia. Ora indossa solo le mutandine.
"Rosy che fai?" poca luce arriva dal corridoio e si intravedono solo le forme, due bottoncini appuntiti all'infuori.
"Avevo caldo" dice lei semplicemente.
Oh...quanto è forte la tentazione! E non capisco bene se lei sia innocente o se mi stia provocando intenzionalmente. Sta di fatto che inizio a sentire dei movimenti là sotto.
"Tra poche ore devo andare a lavorare, Rosy" le dico sforzandomi per puntare gli occhi sulla forma del suo viso.
Si mette sul fianco, il lenzuolo le copre a mala pena i seni. Mi accarezza i capelli, con la mano segue la linea della mia mascella: "Allora mettiamoci a dormire"Quando al mattino l'acuto suono della sveglia mi strappa al sonno, Rosy non è al mio fianco. Andando di sotto la trovo in cucina, nell'aria il profumo delle uova e del bacon: "Buongiorno Terry. Ho preparato la colazione"
La guardo un po' intontito dal sonno, indossa ancora la mia maglietta: "Ma dai, non dovevi" dico sedendomi al tavolo.
"Ma certo che sì! Mi pare il minimo"
È stata davvero brava, tutto è cotto alla perfezione, le uova sono ben sbattute e il bacon è croccante.
"Tra quanto esci?" mi chiede.
"Tra una trentina di minuti al massimo" lei non ha il piatto davanti, "beh? Tu non mangi?"
"Nah non mi piace al mattino tutta quella roba. Ho bevuto un po' di succo d'arancia"
Ad un certo punto si alza e viene in fianco a me: "Che c'è?"
"Girati un po', fammi vedere"
I suoi occhi emanano una luce particolare; capisco che sta tramando qualcosa ma faccio come dice e mi giro sulla sedia.
"Cosa?"
"Volevo vederti vestito così elegante. Ti sta bene la cravatta" dice tirandola per guardarla.
Sorrido: "Elegante è un'altra cosa. Questi vestiti sono ordinari, per l'ufficio"
Si avvicina e si posiziona tra le mie gambe: "Beh per me sono eleganti"
La sua bocca si posa sulla mia, assaporo la sue lingua, le sue labbra al gusto di succo d'arancia, non dovrei, non dovrei! Ma come faccio a resisterle? Ogni volta che mi sfiora mi vengono i brividi, come posso resistere alla sua bocca? "Rosy...." mormoro quando si allontana rimanendo tuttavia pericolosamente vicina, "lo sai che non devi, io..."
"Shhh" e ancora, ancora le nostre lingue si sfiorano.
Le sue mani corrono alla cintura dei miei pantaloni, la slacciano, abbassano la cerniera...
"Ferma!" la blocco per i polsi.
"Dai Terry, lasciami fare"
"No"
"Ma tu lo vuoi! Lo so che lo vuoi, lo vedo anche" abbassa lo sguardo e fissa quel maledetto rigonfiamento, quella maledetta bestia che fa sempre come le pare.
Guardo Rosy, guardo l'orologio, poi di nuovo lei; mi trovo in uno dei momenti più difficili della mia vita, giuro. È curiosa, prima o poi tanto accadrà e se non è adesso potrebbe essere domani. Meglio adesso. Meglio con te, che sei pulito e che le vuoi bene, che con qualche bastardo con l'epatite che vuole solo ficcare il cazzo in un buco.
Le lascio i polsi e con la fretta di un ladro mi levo la giacca che cade a terra e mi arrotolo le maniche della camicia. Lei mi sorride raggiante e si inginocchia, con le mani che tremano armeggia sulla mia patta e finalmente mi tira fuori. La osservo mentre mi osserva; deve essere il primo che vede da così vicino, sul viso le si è dipinta una smorfia di curiosità. Ho il respiro affannato e sembra che il cuore mi stia per scoppiare: "Che c'è?" le chiedo passandole una mano tra i capelli.
"Niente" risponde facendo scorrere la mano sull'asta e guardandone la pelle seguire i suoi movimenti. Si avvicina lentamente con la bocca e mi bacia sulla punta, facendomi rabbrividire fino alla radice dei capelli. Mi guarda, i suoi occhioni azzurri sembrano più grandi del solito: "Non so esattamente come...farlo per bene" mi dice con una voce tremante e imbarazzata. Cristo santo! La sua inesperienza la fa sembrare ancora più bella. Le sorrido e avvolgo la sua mano con la mia: "Su e giù così"
Il suo sguardo così concentrato mi fa tenerezza. E allo stesso tempo mi mette un voglia pazzesca di prendere la sua verginità qui sul tavolo della cucina. Mi bacia ancora, scendendo giù lungo tutta l'asta. La sua morbida lingua inumidisce la mia durezza, dalla punta alla base, se la infila in bocca per quando ce la faccia. Succhia come fosse un ghiacciolo, come se dovesse tirarne fuori il succo. Sento la prima leggera contrazione: "Rosy, Rosy fermati" non voglio venirle in bocca a sorpresa e poi non posso macchiarmi i pantaloni. Lei si ferma e mi guarda, con la bocca e il mento umidi: "Cosa c'è? Non va bene?"
"Oh no no, va più che bene infatti mi manca tanto così per..."
"Voglio assaggiare!" il modo in cui l'ha detto mi ha dato la scossa.
"Non posso sporcare i pantaloni" dico stupidamente.
"Sshh, tranquillo" dice con un sorriso, la mano che continua ad andare su e giù, "non ne faccio uscire una goccia"
"Guarda che... non sa di succo di frutta"
La sua risata mi accarezza leggera: "Che scemo che sei"
La sua bocca si riattacca al mio membro sul punto di eruttare.
Oddio! Le afferro la testa, le stringo forte i capelli piegandomi in avanti mentre le riempio la bocca, mentre succhia fuori la mia anima calda e appiccicosa. Manda giù senza se e senza ma; io mi lascio andare sulla sedia, le braccia penzolanti, la testa pesante. Rosy si alza in piedi e afferra dei tovaglioli sul tavolo, si asciuga la bocca e asciuga il mio cazzo che sta già ritornando normale. Me lo rimette pure nelle mutande e poi viene a sedersi sulle mie ginocchia: "Sono stata brava?"
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The Good Neighbour
Romance{TEMPORANEAMENTE SOSPESA} Terrence Williams è un mediocre avvocato che vive in periferia e conduce una vita monotona. La sua esistenza viene scossa dalle fondamenta quando fa la conoscenza di Rosemary Van Cleef, la figlia quindicenne dei nuovi vicin...