3. Baby

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Raggiunsi in fretta la palestra, seguita da Willow che non smetteva di parlottare, credendo che la stessi ascoltando. Quella ragazza era simpatica, ma non stava mai zitta, Dio.
I miei piedi si muovevano frettolosamente, mentre stringevo tra le mie mani lo zainetto in cui ponevo dentro il mio ricambio da cheerleader e l'asciugamano.
Arrivai dentro allo spogliatoio, e dopo aver salutato le mie compagne di squadra, tirai fuori la mia nuova divisa e la indossai, sistemandola per bene, per evitare inconvenienti.
Andammo ad allenarci all'esterno, dato che il tempo come ogni giorno era perfetto.

Gwen, la capo squadra, cominciò a farci vedere alcune mosse che avremmo dovuto svolgere durante il balletto che avremmo ballato alla partita dei nostri giocatori di football, che dovranno giocare contro la Black.
Mentre muovevo le mie braccia o gambe a ordine di Gwen, cercavo il suo sguardo. Per gli altri era appena suonata la campanella e io aspettavo di vederlo uscire dall'aula di chimica, ma sembrava esser scomparso.
Non c'era un motivo ben definito per cui volessi vederlo, ma mi sarebbe bastato vedere i suoi occhi che guardavano i miei per migliorarmi la giornata.
Istintivamente sorrisi come un ebete, trovandolo a ridere con il suo gruppo di amici, di sicuro per qualche battuta che aveva fatto lui. Non sapevo nemmeno io il motivo per il quale avessi tanta voglia di sapere perché stessero ridendo, ma feci finta di niente e continuai a concentrarmi sugli esercizi che stavamo facendo.

Tanto per sovrastare tutto quel baccano che mi riempiva le orecchie, causato dagli alunni, provai a disconnettermi con il cervello e lasciare che un respiro regolare, mi calmasse in tal modo di calmare il leggero mal di testa che mi stava venendo.
«Lily, ma dove hai la testa? Forza, voglio che vai in cima alla piramide.» disse Gwen, battendo le mani per farci capire che dovevamo sbrigarci. Non potevo biasimare Gwen quando assumeva un tono più alto rispetto al normale, con noi, dato che un po' determinazione non faceva mai male.
Le mie compagne formarono una piramide e io, pregando mentalmente di non cadere, mi arrampicai tra di loro. Arrivai in cima, e sperai che quelle due zoccolette che mi stavano sorreggendo per i piedi non mi facessero cascare a terra.
Mentre Gwen continuava a dirci di tenere duro e di non mollare la presa, sentivo lo sguardo di qualcuno bruciarmi addosso. In quel momento non potevo assolutamente permettermi di girarmi e controllare chi fosse quest'ultimo che continuava a fissarmi, ma lo feci lo stesso.
Scoprii si trattasse del mio compagno di banco, quel ragazzo di cui finalmente sapevo il nome, ovvero Blake, che non smetteva di guardare ammaliato il mio culo.
Improvvisamente, non mi sentii più a mio agio sopra a tutte le mie compagne e mi mossi infastidita, provocando alcune lamentele da parte delle mie compagne 'là sotto', senza però disfare la piramide.

[...]

«L'ho visto oggi sai.» disse Weston, avvicinandomi ancora di più nonostante avesse un braccio sopra le mie spalle. Rimasi leggermente confusa, «Cosa?» chiesi mentre un cipiglio si stampava sul mio viso.
«Blake che ti fissava.» disse roteando gli occhi al cielo. Se solo avesse saputo esattamente cosa fissava non penso che avrebbe solamente roteato gli occhi.
«Pazienza, tanto ha la ragazza, non c'è da preoccuparsi.» dissi facendo spallucce. Mi guardò stranito e alzò un sopracciglio, «Blake non ha la ragazza, diciamo che preferisce non avere sempre la stessa.» disse non fregandosene più di tanto.
C'era da aspettarselo da uno che guarda i culi delle ragazze mentre si allenano.

«Non cambia nulla comunque.» dissi sorridendo verso di lui. Si sentì meglio dato che lo vidi sorridere sempre di più.
«Chilling with a hairtie, no makeup with some sweatpants on.» cominciò a cantare a squarciagola, stonando qualsiasi nota. Faceva apposta una voce da pappagallo spennacchiato, che mi fece scoppiare a ridere lì in mezzo a tutta la gente. «Non me la ricordo più..» cantilenò a ritmo della canzone.
«Then you can wear my sweatshirt.» continuò saltando praticamente tutta la canzone. «And you can tell your friends we'll be together till the end, girl you can wear my sweatshirt.» terminò di cantare con un acuto che sembrava più un urlo, poco maschile.
La gente ci guardava malissimo, a me perché stavo ridendo come un maiale in calore e a Weston perché urlava come una gallina strozzata.
Non eravamo una coppia perfetta?

Honeymoon Avenue.        B.G.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora