8. So sick

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Lily's pov

Ok, è ufficiale, odio mio fratello.
Sono le fottutissime 8 del mattino e mi ha svegliata continuando a bussare alla mia porta come un ossesso.
Mi alzai svogliata e aprii la porta, «Che cazzo vuoi!?» urlai guardandolo male.
Quando stava per aprire bocca, spuntò da dietro di lui Hayes, che cominciò ad urlare, sbattendo le pentole tra di loro che aveva in mano. Che scocciatura che sono sti due.

«Giuro Hayes, quella padella te la infilo su per il culo.» urlai sovrastando le sue urla. Lui mi guardò spaventato e corse giù urlando come una femminuccia.
Nash intanto se la stava ridendo beatamente. Cazzo ridi. Mi avete svegliato male.
E niente, infine spuntò anche mia sorella che entrò in camera mia di fretta, buttandosi nella mia cabina armadio sclerando perché non trovava la sua maglietta da lavoro.

Volevo quasi piangere dal nervoso ma mi limitai a tirarmi i capelli dal nervoso, dalla radice.
«Giù c'è Weston comunque.» disse Nash. Scattai lo sguardo verso di lui, e corsi verso il bagno come una posseduta dandomi una veloce sistematina. Ma nessuno qui avvisa?
Mi catapultai al piano di sotto, trovandolo a muoversi come un schizzato perché Hayes gli stava facendo il solletico. «Dio cancaro.» urlò Weston continuando a ridere.

Si accorse di me e cercò di smettere di ridere ma sembrava impossibile.
Lanciai una ciabatta ad Hayes che si fermò immediatamente guardandomi in cagnesco, lasciando almeno Weston che si precipitò verso di me come una femminuccia.
Secondo me questi ragazzi hanno dei problemi mentali forti. Beh, io non ero da meno.
«Preparati, andiamo ad aiutare Mario che prepara un altra festa.» mi disse infine, prendendomi per mano e trascinandomi al piano di sopra, ancora.

Diamine, è vero! Avevo promesso a Mario che sarei andata ad aiutarla sta mattina presto perché al pomeriggio non aveva tempo per mettere tutto a posto, dato che volevamo andare tutti al mare.
Mi preparai in meno di dieci minuti e corsi fuori da quel manicomio, sentendomi al sicuro per mano di Weston.

[...]

Tutto a posto, perfetto, mancavano solamente i bicchieri. «Ma si, bevono dalla bottiglia, cazzo mene.» disse Cat facendo spallucce. «Tanto i bicchieri alla fine li usano solamente per sputarci dentro.» dissi, facendo contemporaneamente una faccia disgusta con Cat.
«Mario!» urlò sua sorella, dalle scale. «Minchia vuoi?» Urlò di rimando suo fratello da camera sua. «Mettiti il costume.» Urlò ancora, cercando di farsi sentire. «Secondo te cosa sto facendo idiota?!» sbraitò, e lo immaginai già fare una delle sue smorfie.
Quella situazione ricordava tanto la mia vita, tutte le mie discussioni con quei deficienti dei miei fratelli, con mia sorella non tanto dato che era sempre a lavoro o con i suoi amici, ma quando c'era anche lei con noi, eravamo l'apocalisse.
Weston intanto stava ballando come un ossesso sopra al tavolino, con la musica dal cellulare. Dio solo sa che problemi affliggono quel ragazzo.
Però mi piaceva la sua pazzia, mi faceva sentire a casa, in pace.

[...]

Eravamo finalmente arrivati al mare, la spiaggia di Hollywood era meravigliosa. Tutta la Florida era splendida in sè.
Trovammo già Zach, Nick, Jace, Joey e Loren. Ah no.. C'era anche Blake.
Porca merda. E ora come avrei dovuto comportarmi?
Salutai tutti quanti, compreso Blake che faceva l'indifferente nei miei confronti. Va bene, vuoi ignorarmi? Ignorami, e io farò lo stesso.
«Cat andiamo a farci il bagno?» dissi, sfilandomi la maglietta e i pantaloncini, mentre lei fece lo stesso annuendo. Guardammo nella direzione degli altri in segno se volevano venire, e si alzarono tutti quanti tranne Joey e Loren che si stavano già baciando. Calmate gli ormoni raga'.

Corremmo verso l'acqua peggio di sonic perché la sabbia scottava e io, mi sentii subito appagata quando l'acqua entrò a contatto con la mia pelle.
Weston mi raggiunse, cingendomi i fianchi con le sue braccia, facendo scontrare il suo petto contro la mia schiena, mi dava l'impressione di essere più alto. Mi sentii già meglio.
Mi girai verso di lui ma non trovai Weston, bensì Blake che mi guardava con un sorrisino strano.
I nostri visi erano vicinissimi ma mi allontanai immediatamente, non volevo creare inconvenienti come Mario mi aveva detto.

Per fortuna non se ne era accorto nessuno, erano tutti sott'acqua a nuotare. Risalirono dall'acqua e cercai di fare la più vaga possibile. Lanciai un occhiataccia a Blake che intanto se la rideva sotto i baffi per la mia reazione e mi buttai sott'acqua anche io.
Weston si avvicinò a me, cingendomi i fianchi però da davanti come Blake aveva fatto poco prima, avvicinandosi piano piano e strofinando il suo naso contro il mio scherzosamente.
Sentivo il suo sguardo bruciare su di noi, e per farlo rodere ancora un po' avvicinai le mie labbra a quelle di Weston, lasciandoli un bacio a fior di labbra.

Sentii un mugolio di disapprovazione da parte di West, che voleva di più, così schiusi la bocca e feci incontrare le nostre lingue. Devo dire che sapeva baciare bene, e la sua lingua che si muoveva in sincronia con la mia mi faceva sentire molto a mio agio.
Però tutto questo non poteva andare avanti così, io e lui non eravamo fidanzati, ma mi piaceva troppo per smettere. Forse mi comportavo così perché mi mancava la figura di qualcuno al mio fianco, qualcuno che mi trattasse come una regina, e Weston faceva esattamente così, eppure perché sotto sotto sentivo che non era la persona giusta?

Honeymoon Avenue.        B.G.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora