7. Good

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Weston's pov

Mi stavo dirigendo verso casa di Blake in compagnia di Mark, che cercava di calmarmi in tutti i modi ma non ci riusciva. Blake aveva superato il limite con quella foto che ormai girovaga in internet dappertutto. Sapevo che voleva solamente illudere Lily, per poi lasciarla sola da un giorno all'altro, come d'altronde faceva con tutte, ma con Lily non sarebbe successo perché nessuno di noi l'avrebbe permesso.

Bussai insistentemente alla sua porta finché venne ad aprirmi la persona meno immaginabile in questo mondo.
Mario Selman, il mio migliore amico. «Bro!» mi disse, battendomi il cinque, che ricambiai leggermente imbambolato. Entrai in casa Gray e trovai solamente Blake sdraiato su una poltrona, con la testa che penzolava dal divano con in bocca un panino probabilmente al prosciutto.
«Blake.» lo richiamai. Lui alzò lo sguardo e mi sorrise. «Com'è fratello?» chiese ingoiando il boccone.
Io scossi la testa, «Non sono qui per ridere e scherzare. Volevo dirti di lasciare in pace Lily.» dissi solamente sistemandomi il cappello che indossavo all'incontrario.

Si fece serio immediatamente e scosse la testa. «Amico, io faccio quello voglio.» disse facendomi un sorrisino non molto gradevole.
«Blake Gray, almeno lei lasciala stare.» dissi quasi supplicandolo. «Ow, quanti dilemmi per una ragazzina. Ma chi la vuole poi quella.» disse facendo spallucce. Mi diede almeno un po' di speranza, e andai vicino a lui, dandogli una pacca sulla spalla. «Ci tengo a lei.» dissi semplicemente.
Lui mi diede un'altra pacca sulla spalla e continuò a mangiare il suo panino fregandosene altamente.
Ero stufo del suo comportamento, così lo mandai al diavolo mentalmente e me andai da casa sua, con Mario che mi urlava di ritornare là con loro che in questione c'era solo una ragazza.
Si ma quella ragazza sarebbe stata la mia.

[...]

Lily's pov

Bussarono alla mia porta. Ero sicura che fosse Weston dato che dovevamo vederci per andare a prendere un gelato, ma quando aprii la porta rimasi sorpresa a vedere Mario.
«Hey!» lo salutai sorridente. Ricambiò il sorriso ma diventò serio immediatamente. «Dobbiamo parlare.» disse facendosi spazio ed entrando in casa mia. No ma fai pure.
«Cosa è successo?» chiesi leggermente spaventata. Se era venuto fino a casa mia c'era un motivo ben specifico!
«Niente di grave, tranquilla! Solo che tra i ragazzi adesso stanno avvenendo alcune discussioni e la maggior parte delle volte la causa sei tu..» disse tirando un sorriso.
Rimasi perplessa, perché avrei dovuto creare discussioni? «Io? Ma non ho fatto nulla.» dissi scossa.
Lui si avvicinò a me, «Non hai fatto nulla, no, ma Weston tiene veramente tanto a te, e pensa che Blake voglia illuderti per poi mollarti.» mormorò, prendendomi per le spalle e scrutandomi per bene. Io schiusi la bocca e lasciai uscire un piccolo sbuffo, non poteva essere così.

Tenevo veramente tanto a Weston, mi rendeva felice, mi faceva sorridere, era la persona perfetta, ma Blake..
Blake al contrario, mi faceva incazzare, mi irritava, mi veniva voglia di prenderlo a pugni dalla mattina alla sera eppure, se dedicavo anche solo un momento a pensare a lui mi sentivo strana. Quella sensazione di sentirsi in paradiso, vedersi veramente felice, e Weston non era nulla in confronto.
«A che pensi?» mi chiese Mario risvegliandomi dai miei pensieri, scuotendomi per le spalle. A lui avrei potuto raccontare tutto, in fondo, non mi avrebbe giudicato.
Gli raccontai tutto, dall'inizio alla fine, e lo vidi prendere il suo labbro tra i denti e torturarlo. Incatenò i suoi occhi nei miei e disse, «Devo essere sincero?» io annuii freneticamente. Volevo un parere.
«Tu e Weston siete l'amore insieme, davvero. Appena qualcuno vi vede rimane sbalordito da come una coppia di quattordicenni si comporti così, lui sembra voler prendersi cura di te, e tu sembri la sua bambina. Vi shippo troppo. Invece tu e Blake, wow! Non vi ho mai visto parlare pacificamente, eppure vedo quella connessione tra di voi. In quella foto che ormai hanno visto tutti, lui ti sta guardando negli occhi così intensamente che sembrate connessi da un filo. - prese una piccola pausa riflettendo - fossi in te mi dedicherei alla persona con cui stai meglio.» era chiaro che stava parlando di Weston.
Mi buttai tra le braccia di Mario e sospirai profondamente, disconnettendo il cervello e non riflettere più. Quanti dilemmi per una cavolata, infondo nessuno era innamorato di qualcuno.

Honeymoon Avenue.        B.G.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora