Tra qualche mese mi sarei laureata, non vedevo l'ora. Nel frattempo mi avevano assegnato un tirocinio in Inghilterra, precisamente nella cittadina di Southampton. Era aprile e sarei dovuta rimanere lì fino a fine maggio, inizio giugno ovvero la fine della stagione calcistica della Premier League. Il bello è che io di calcio non ne capisco proprio niente, forse con questo lavoro avrei finalmente imparato a capirci qualcosa.
Appena atterrati a Londra con l'aereo c'era un uomo, presumo fosse un assistente della squadra che mi stava aspettando.Io: piacere, sono Anna, la nuova tirocinante
S: piacere, sono stefano e sarò io a guidarti lungo tutto il tuo stage. Sono il fisioterapista della squadra e spero tu sappia parlare bene l'inglese
Io: tranquillo, ho studiato molto in questi anni e ormai posso dire che è la mia seconda lingua.
( fate finta che i dialoghi avvengano in lingua inglese )
S: dai andiamo, ti accompagno nel tuo appartamento
Era un uomo sulla cinquantina. Alto e magro, si vedeva che ne aveva fatta di strada.
Uscimmo dall'aeroporto e salimmo in macchina. Mi raccontò un po' di notizie riguardanti la società e i diversi orari di allenamento. Mi disse ance che c'era un altro italiano con cui avrei potuto parlare tranquillamente. Non vedevo l'ora di conoscerlo. Poco dopo arrivammo in una villetta non lontano dal campo sportivo. Mi aiutò a pregare le valigie in casa e poi se ne andò dicendomi che l'incontro era fissato per il giorno seguente alle 9. Lo salutai ed esausta mi buttai sul divano. Mi addormentai e mi svegliai la mattina seguente alle 8.30.
Cazzo cazzo cazzo ero in ritardo. Mi cambiai velocemente, bevvi un caffè e mi avviai a piedi verso lo stadio. Arrivai e vidi che stefano mi stava aspettando.S: buongiorno
Io: buongiorno.
S: vieni, ti presento alla squadra. Ora stanno per iniziare l'allenamento, non appena finiranno te li farò conoscere tutti.
Io: ottimo, non vedo l'ora.
Andammo a bordo campo per vedere i calciatori. Anche perché qualcuno avrebbe potuto avere una distorsione ed allora dovevamo essere pronti a qualsiasi evenienza.
Non sapevo a che livello fossero, non sapevo se fossero una bella squadretta o se invece facessero schifo. Di certo io ero lì per lavorare e non per giudicare. Circa due pre dopo l'allenamento era finito e stefano mi portò con se per farmi conoscere il mister ed i vari ragazzi.S: Anna, lui é Ronald Koeman, l'allenatore
Io: è un piacere conoscerla. Io sono Anna.
R: chiamami pure Ron oppure mister, è uguale e ti prego dammi del tu, mi sento vecchio altrimenti.
Io: va bene, sarà fatto.
R: così mi piaci. Ah comunque, alcuni ragazzi hanno già messo gli occhi su di te quindi stai attenta.
Sono uomini dopotutto.Io: avrò cura delle tue raccomandazioni, grazie
R: di nulla, spero tu faccia un ottimo lavoro, contiamo molto su di te.
Io: certo, non vi deluderò.
R: bene, al lavoro allora.
I ragazzi nel frattempo si erano avvicinati e avevamo formato un semicerchio intorno a noi.
S: allora ragazzi, lei è Anna, la stagista, mi aiuterà nel lavoro. Anna imparerai a conoscerli un po' alla volta. Bene, detto questo andiamo. Chi dobbiamo vedere per primi?
Sfogliò la cartella e fece alcuni nomi. Poi mi disse di seguirlo e ci avviammo verso gli spogliatoi. Più in là avevano una stanza dedicata alla fisioterapia con le varie macchine e le varie attrezzature.
5 minuti dopo arrivarono due ragazzi che si posizionarono sui lettini.S: loro sono Shane e dusan, ragazzi mi raccomando fate i buoni con Anna.
S: io vado con Anna, dusan mi dispiace ma mi sono prenotato prima io.
D: non vale, anche io volevo una bella ragazza.
S: mi dispiace, magari puoi aggiudicartela la prossima volta.
Mi faceva ridere come dei ragazzi grandi e grossi come loro litigassero per una ragazza.
S: allora cara Anna, io avrei un problemino alla gamba destra. Ti lascio campo libero.
Feci le dovute osservazioni e poi iniziai a lavorare, mentre massaggiavo i punti critici Shane mi riempiva di domande.
S: quanti anni hai?
Io: 22, ma tra non molto ne compirò 23
S: sei molto giovane, io ne ho 29. Da dove vieni?
Io: da Verona, in Italia.
S: bella l'Italia. Io invece sono Irlandese.
Io: mi sarebbe sempre piaciuta visitare l'Irlanda.
J: beh bellezza se vuoi ti ci porto io
Mi misi a ridere e lui mi seguì a ruota.
Io: dusan tu invece da dove vieni?
Volevo far entrare anche lui nella conversazione. Non mi sembrava il caso di isolarlo.
D: io sono serbo
Io: capito
Parlammo ancora un po' del più e del meno fino a quando dusan non lascio il posto a Pellè, l'attaccante numero 1 della squadra.
S: Pellè accomodati, io torno subito.
Mentre continuavo a massaggiare alcuni punti della gamba di Juanmi, li senti parlare un po' in irlandese e un po' in italiano. Ma dio mio, gli avevo detto prima che ero italiana, feci finta di niente e ascoltai la loro conversazione.
S: amico, questa né la porto a letto
P: fai come vuoi, a me non frega niente.
S: eddai è una bomba sexy
P: questo non lo metto in dubbio, ma c'è di meglio
Rimasi zitta, prima o poi avrebbero scoperto che capivo tutto quello che dicevano. Non che mi interessasse molto quello che dicevano, ma almeno non parlate di me in mia presenza. Stefano tornò e si mise anche lui al lavoro.
S: Graziano, sai che anche Anna è italiana?
Lui si girò e mi fissò mentre io gli sorrisi. Mugugnò qualcosa e ritorno a puntare gli occhi sul telefono.
Un'ora dopo avevamo finito. Le mani mi facevano malissimo, ma avrei questo ed altro per aiutarli.S: Anna tra poco c'è il pranzo qua, nella sede qui vicino. Rimani?
Io: certo, non ho niente nel frigo quindi accetto più che volentieri.
S: bene, così conoscerai tutto lo staff che c'è dietro a questa società. Ah comunque volevo dirti che hai già conquistato l'attenzione di molti giocatori. Tutti non vedono l'ora di essere toccati dalle tue mani.
Io: questa cosa mi imbarazza alquanto
S: ah e comunque non farci caso a Pellè, non ti conosce ancora per quello si comporta così. È un tipo inizialmente molto chiuso, ma se si apre è un ragazzo davvero fantastico. Devi solo conquistare la sua fiducia.
Io: non sarà affatto facile, vero?
S: no per niente, ed è riprovo qui che sta il bello.
----------------------------------------------
Angolo scrittrice: i discorsi scritti in Grosseto sarebbero in lingua inglese.
Ps: quella nella foto è Anna, la protagonista.
STAI LEGGENDO
E ti ricordo che non siamo soli a combattere questa Realtà
FanfictionAnna è una tirocinante di fisioterapia che per fare esperienza viene mandata a Southampton, cittadina inglese, dove potrà esercitarsi su alcuni calciatori della Premier League. Dopo una storia d'amore finita male Anna è pronta a ricominciare, a cam...