Quei ragazzi mi stavano facendo impazzire.
Non ti presenti così a casa mia di punto in bianco solo perché devi chiarire e poi te ne vai incazzato perché un tuo amico mi ha accompagnato a casa e poi se ne stava andando. Per non parlare del fatto che ha cercato di baciarmi mentre Pellè lo ha fatto spudoratamente senza scrupoli. Ma perché capitano tutte a me?
La mattina seguente andai a lavoro tranquillamente, dovevo fare in modo che non fosse successo niente, che ciò che era accaduto non mi avesse toccato minimamente. Arrivai e mi diressi verso il campo da gioco, per osservare il loro allenamento.S: ehi Anna, buongiorno. Tra mezz'ora devo lavorare singolarmente con Pellè, si è appena striato un po' e non vorrei che mancasse per la prossima partita. Conto su di te.
Io: ok, farò del mio meglio
Bene, adesso dovevo anche passare la giornata con quel esaltato. Mi avviai verso la sala macchine dove c'era anche David, il preparatore atletico. Poco dopo arrivò anche Graziano che aveva un cerotto attorno alla coscia, sicuramente glielo aveva messo Stefano.
D: bene Graziano, adesso vediamo a che punto sei messo e se riesco a recuperare per domenica. Sali sul tapis roulant e prova prima a camminare e poi a correre lentamente.
Pellè fece come gli avevano detto e per un primo momento sembrò andate tutto per il meglio, fino a quando si fermò e si tenne il tricipite.
P: ah, che male
D: cosa senti?
P: mi tira, come se degli aghi mi stessero pungendo.
D: Anna, mi sa che qui abbiamo assolutamente bisogno del tuo aiuto. Rimettilo in piedi, ci serve.
Io: farò del mio meglio.
Andammo nella stanza dove c'erano dei lettini per i massaggi e feci posizionare Graziano a pancia in su, gli feci fare alcuni esercizi e vidi come reagiva agli stimoli. Nessuno dei due osava parlare, io ero ancora incazzata per la scenata che aveva fatto, lui invece era arrabbiato per non so cosa.
P: vuoi continuare ad ignorarmi per tutta la giornata?
Io: non ti sto ignorando, anzi mi sembra anche di starti aiutando
P: non intendevo questo, non hai ancora detto una parola. Di solito parli sempre
Io: non ho voglia di parlare
P: in realtà non vuoi parlare con me
Io: ma come siamo perspicaci
P: cosa ti ho fatto adesso?
Io: stai scherzando vero?
P: no, affatto
Io: non ho parole, davvero.
P: eddai. Sei arrabbiata solo perché sono arrivato a casa tua quando stavi per baciare Shane, per fortuna che ti ho salvato in tempo. E ti lamenti anche?
Io: ma perché devi farti i cazzi miei? Sarò libera di fare ciò che voglio? Perché non avrei dovuto baciare Shane?
P: perché quello lì vuole solo portarti a letto
Io: beh anche io lo pensavo quando ha cercato di baciarmi in discoteca, poi però ci ho parlato ed ho imparato a conoscerlo meglio ed ho capito che in fondo è un bravo ragazzo
P: tu non sai cosa stai dicendo, non basta un bel faccino e alcune parole dolci dette a caso per cambiare le intenzioni di una persona.
Io: e allora cosa dovrei pensare di te? Mi baci dal nulla cerco delle spiegazioni che tardano ad arrivare e quando vieni per parlare con me inizi a litigare con il tuo amico senza motivo.
P: e così cosa pensi che io sia ?
Io: penso che tu sia una persona egoista e presuntuosa, che vuole sempre stare al centro dell'attenzione e che vuole sempre parlare di sé.
P: ahahaha cara mia, ti stai sbagliando
Io: ah sì? E come? Fammi vedere che in realtà tu non sei così
P: e come dovrei fare?
Io: stupiscimi.
Continuai a massaggiare il suo tricipite ancora per un po', poi gli applicai i cerotti ed infine tornammo a fare gli esercizi fisici. Al temine di tutto Pellè si avvicinò
P: ok, sta sera ti porto a cena fuori, elegante mi raccomando
Io: mi dispiace, ma questa sera ho un altro impegno
P: e con chi?
Io: non sono affari che ti riguardano
P: beh annullano, nessuno ha mai detto di no a Graziano Pellè
Io: beh, c'è sempre una prima volta. A domani.
Me ne andai lasciandolo lì con la bocca spalancata. Pranzai insieme allo staff e poi osservai l'allenamento, dal momento che non mi sentivo molto bene decisero di mandarmi a casa. Appena giunsi a casa, mi distesi sul divano. In realtà quella sera non avevo niente da fare, ma non volevo dargliela vinta. Poi grazie al mal di testa avevo un'ottima scusante per poter dire di aver annullato lo impegno che avevo preso, nel caso in cui Graziano avesse fatto ulteriori domande. Mi addormentai nel giro di pochi minuti fino a quando non sentii il campanello suonare ripetutamente. Mi alzai di malavoglia ed andai ad aprire. Mi ritrovai davanti pelle con del gelato in mano.
Io: che cosa ci fai qui?
P: volevo vedere come stavi, ho ora vari a chiamarti ripetutamente ma non rispondevi al telefono e così ho deciso di venire a trovarti.
Io: grazie, è un pensiero davvero gentile da parte tua, come mai tutta questa gentilezza?
P: ehi, non si può essere e fili qualche volta?
Io: detto da te lo dubito fortemente.
P: mh, si sì, fai come vuoi
Io: dai entra, fai come fosse casa tua.
P: e l'appuntamento che avevi questa sera?
Io: l'ho disdetto
P: se se, guarda non ti credo minimamente
Io: e perché non dovresti credermi?
P: perché leggo nella mente
Io: oh davvero? E cosa sto pensando?
P: beh adesso dici? Fammi pensare, ah sì, diresti ' cazzo quanto è figo Pellè , me lo vorrei scopare'
Io: nei tuoi sogni ragazzo mio, nei tuoi sogni.
P: eddai, fammi sognare.
Io: tu sei pazzo
P: comunque come stai?
Io: abbastanza dai, ogni tanto mi capita di avere un forte mal di testa. È normale, ormai sono abituata.
P: sentì il gelato si scioglie, vogliamo mangiarlo?
Io: certo, vieni in cucina.
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E ti ricordo che non siamo soli a combattere questa Realtà
FanfictionAnna è una tirocinante di fisioterapia che per fare esperienza viene mandata a Southampton, cittadina inglese, dove potrà esercitarsi su alcuni calciatori della Premier League. Dopo una storia d'amore finita male Anna è pronta a ricominciare, a cam...