Chapter 12

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Verso le 20 qualcuno suonò il campanello. Andai ad aprire e mi ritrovai Graziano davanti con una vaschetta di gelato ed un film.

Io: che ci fai qui?

G: non sapevo cosa fare così ho pensato di venire a farti compagnia.

Io: che dolce, dai entra. Fai come se fossi a casa tua

G: ormai, sono più qui che a casa mia

Io: è vero. Potrei fare una cameretta tutta per te

G: io preferirei dormire con te

Io: spetta e spera

G: infatti abbiamo già dormito insieme, ricordi?

Io: si, però dormo meglio da sola

G: non ti credo

Io: con te non posso muovermi tanto nel letto, è orribile. Io sono abituata a girare su me stessa tutta la notte

G: non mi sembra ti dispiacesse poi così tanto, soprattutto ieri sera

Io: beh ricordi male

G: se se, nei tuoi sogni

Mentre stavamo chiacchierando avevo preso due cucchiai e ci eravamo seduti sul divano, con la coperta sopra le gambe in quanto faceva ancora abbastanza freddo.

Io: che film hai portato?

G: la risposta è nelle stelle

Io: ma tu vuoi farmi piangere?

G: no perché ?

Io: quel film è bellissimo, la prima volta che l'ho visto ho pianto per 4 ore consecutive

G: non ne sapevo niente, me l'ha consigliato il vecchietto che vende dvd

Io: e così hai dato retta ad un vecchietto?

G: si, chi l'avrebbe mai detto? Per te questo ed altro.

Io: e mi hai anche comprato il gelato. Io ti adoro ogni giorno di più

Gli diedi un bacio sulla guancia e lo sentii sorridere.

Io: allora? Premiamo Play?

G: ai suoi ordini capitano

Mi accoccolai a lui ed il film iniziò, per tutto il tempo continuai a piangere come una disperata, all'inizio Graziano si mise a ridere e cercò di tranquillizzarmi dicendomi che era solo un film, poi però non sentii più la sua voce e capii che si era addormentato.
Appena il film finii io ero diventata una fontana, piangevo e singhiozzavo come una disperata, nel mentre Graziano russava allegramente. Cercai di svegliarlo in modo dolce facendogli una carezza ma niente da fare, non c'era modo di smuoverlo, così iniziai a percuoterlo e solamente dopo avergli tirato alcuni pizzicotti si decise a svegliarsi.

P: perché mi stai picchiando?

Io: il film è finito, andiamo a dormire?

P: adesso che mi hai svegliato non riuscirò più a riaddormentarmi.

Io: guarda la TV allora, nel mentre io vado a dormire, buonanotte.

Feci per alzarmi dal divano ma lui mi strinse il polso e mi fece voltare della sua direzione.

P: non lasciarmi solo

Io: il grande Pellé ha paura del buio?

P: potrebbe farsi di sì

Sorrisi a quella sua affermazione così innocua. Aveva le sopracciglia aggrottate ed un broncio ben pronunciato.

Io: non fare la faccia da cucciolo bastonato, dai vieni.

Gli porsi la mano e lui la prese, andammo fino in camera mia dove frugai tra le mie cose cercando di trovare qualcosa adatto a Graziano.

Io: Grazi, mi dispiace ma non niente da imprestarti.

P: non fa niente, dormo tranquillamente in boxer.

E così si svesti di fronte a me. Io lo osservavo con una faccia sconvolta. Ok, aveva un fisico da paura, era bello, alto, muscoloso ma con che disinvoltura si spogliava davanti a me?

P: sembra tu abbia appena visto un fantasma.

Io: non è niente

P: cos'è? Ti piace quello che vedi?

Si avvicinò a me pericolosamente, era ad un passo dal mio corpo. E a questo punto iniziò a fare pose strane, tipo quelle che fanno i body building. Mi misi a ridere, quasi quasi avevo le lacrime agli occhi, mi gettai sul letto e  mi tenni la pancia per il male che mi faceva, stavo decisamente ridendo troppo, ascoltando la mia risata si mise a ridere anche lui e si gettò sul letto accanto a me. Ridemmo ancora per un po' poi mi girai verso Graziano che mi stava fissando. Per un po' il silenzio calò nella stanza, lo fissai dritto meglio occhi mentre lui spostava il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra. Alzò la sua mano e mi accarezzò il viso, le mie guance assunsero un colorito roseo, così imbarazzata abbassai lo sguardo. Fu allora che alzò il mio mento così tornai ad osservare i suoi occhi scuri, lo spazio tra di noi si era ridotto, non so perché ma mi lasciai trasportare dal momento, chiusi gli occhi e avvicinai le mie labbra alle sue, potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle. Graziano chiuse lo spazio tra di noi, le sue labbra erano morbide e carnose, il bacio era dolce, caloroso ed anche terribilmente bello, la prima volta che mi aveva baciato non ci avevo fatto caso, ma dovevo ammettere che ci sapeva proprio fare. Le mie mani andarono dietro il suo corpo, così lo tirai ancora più verso di me, egli si alzò senza mai lasciare il contatto con le mie labbra e si posizionò sopra di me, insinuando una mano sotto la mia maglietta e accarezzando delicatamente la mia pelle nuda. Il bacio pian piano si stava trasformando in qualcosa di più caloroso e passionale. Ad un tratto aprii gli occhi e ripresi coscienza di ciò che stavo facendo. Interruppi il bacio e lo fissai negli occhi, si poteva notare il suo sguardo confuso e le sue sopracciglia aggrottate come a chiedere spiegazioni.

Io: scusami non so cosa mi sia successo, non dovevo.

Mi spostai dalla posizione in cui mi trovavo e presi una maglietta che sarebbe stata il mio pigiama, poi mi diressi verso il bagno. Avevo ancora il respiro affannato, cosa avevo combinato? Perché lo avevo baciato? Mi appoggiai con entrambe le mani al lavandino e mi guardai allo specchio, Bagnai il mio volto con dell'acqua fredda cercando di capire cosa mi stesse succedendo e cercando di calmare i miei ormoni che ormai erano a mille, non ogni giorno ti ritrovi un ragazzo palestrato in boxer in camera da letto. Dopo aver ragionato su ciò che avevo fatto imbarazzata tirai in camera, Graziano era già a letto e dai suoi respiri potevo intuire che si fosse anche addormentato, meglio così, almeno il confronto si sarebbe tenuto domani mattina. Alzai le coperte dalla mia parte di letto e mi ci coricai sotto di esse, cercai di mantenere le distanze da qualsiasi contatto, spensi la luce e chiusi gli occhi. Tutto andò al meglio, fino a quando un braccio avvolse la mia vita e mi strinse a sé come ad impedirmi di scappare, mezza addormentata non capii cosa stesse succedendo, così mi limitai a stringermi maggiormente contro colui che mi teneva stretta. Ero così vicina che potevo sentire il suo respiro sul mio collo, ormai al sicuro mi addormentai tra le braccia del gigante.

E ti ricordo che non siamo soli a combattere questa Realtà Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora