Chapter 7

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La mattina mi svegliai ancora intontita e mi girai a fissare colui che mi teneva ancora stretta tra le sue braccia. Devo dire che ultimamente avevo anche io bisogno di qualcuno che mi coccolasse e mi tenesse stretta a sé. Davvero quel ragazzo non riuscivo a capirlo, un giorno era dolce il giorno dopo era il più stronzo del mondo. Questi suoi cambiamenti d'umore non mi andavano per niente a genio, devo ammetterlo, odiavo quando faceva così.
Cercai di alzarmi senza svegliarlo. Scesi in cucina e preparai qualcosa per la colazione. Oggi i ragazzi avevano allenamento solo il pomeriggio per non affaticarli troppo, così Pellè avrebbe potuto dormire fino a quando voleva. Verso le 11 di sveglio anche lui e venne a fare colazione.

Io: buongiorno

P: buongiorno. Ma noi non eravamo sul divano? Come sono finito nel tuo letto? Hai finalmente acconsentito di fare sesso?

Io: assolutamente no! Ci eravamo addormentati sul divano, durante la notte mi sono svegliata ed ho cercato di accompagnarti a letto, mi hai chiamato mamma e se anche con un po' di fatica, mi hai seguito. Ti ho messo a letto e ti sei riaddormentato.

P: non ho detto niente di strano vero?

Io: no, a parte quando mi hai chiesto di rimanere con te perché avevi bisogno di me.

P: avrai capito male

Io: se, nei tuoi sogni

P: hai frainteso, punto e basta

Io: quanto ti odio quando fai così, un giorno sei dolce e premuroso, il giorno dopo sembra che non te ne importi niente.

P: beh effettivamente non me ne importa niente, ecco tutto

Io: e allora perché a volte sembri Stra preso da me?

P: stai scherzando? Io non sono preso da te, sei tu che ti crei castelli di carta.

Io: Uh quanto ti odio quando fai così, davvero non ti sopporto, pensi di avere sempre ragione.

P: beh io ho sempre ragione

Io: mh quanto ti odio, sei solo un egoista presuntuoso.

Presi la borsa ed uscii di casa sbattendo la porta. Non lo sopportavo, non Sopportavo quando faceva lo sbruffone, non capivo perché dovesse comportarsi in modo bipolare, ci conoscevamo da poco più di una settimana e mia aveva già baciata, rifiutata e voleva portarmi a letto tutto nel giro di pochissimo tempo. Chi lo capisce quel ragazzo è bravo. Dopo aver riflettuto per un po' di tempo me ne andai al campo sportivo, i ragazzi avevano allenamento e così andai a vedere se qualcuno aveva bisogno di cure. Per fortuna andò tutto per il meglio, i ragazzi stavano bene e non avevano bisogno di massaggi o altre cose, anche perché oggi non era proprio giornata. Pellè per fortuna fece gli esercizi di riabilitazione con stefano. Non avrei potuto sopportare di vederlo ancora e doverci persino parlare.
Stavo tranquillamente tornando a casa quando Shane accostò la macchina accanto a me.

S; ehi bellezza, vuole un passaggio?

Io: magari, non volevo camminare fino a casa

S: e se la portassi a cena fuori?

Io: non sarebbe una brutta idea, a parte il fatto che sono vestita in modo osceno.

S: e allora? Che c'è di male, sei sempre bellissima. Una pizza veloce veloce, non ci metteremo molto, credimi.

Io: e va bene, mi hai convinto. Ma che sia veloce.

S: mantengo sempre le promesse.

È così sfociammo a tutta velocità verso una piccola pizzeria, era davvero graziosa e non sembrava nemmeno molto affollata.

S: so che in Inghilterra la pizza fa schifo, ma questo è il mio ristorante di fiducia, vengo sempre qui, ormai sono come un figlio. E credimi, fanno la migliore pizza del mondo

Io: del mondo non penso proprio, noi italiani siamo i migliori, però devo ammettere che mi incuriosisce molto il posto. Cosa stiamo aspettando? Ho una fame da lupi.

Mi prese a braccetto e ci avviammo verso l'entrata. Ormai Shane era di casa, lo accolsero come un figlio e ci offrirono anche il tavolo migliore. Erano davvero Molto cortesi e devo dire che la pizza era davvero buona. A fine serata salutammo tutti e mi riportò a casa.

Io: grazie delle bella serata, se non ci fossi stato tu avrei dovuto cenare da sola.

S: è stato un piacere, adoro passare il tempo con te, sei davvero adorabile

Io: grazie, così mi fai arrossire

S: e non è tutto, sei anche una persona sincera e solare, ah e non dimentichiamo bellissima

Io: eddai, così mi fai arrossire sul serio. Comunque devo restituirti i soldi.

S: quali soldi?

Io: come quali soldi? Quelli con cui hai pagato la mia cena

S: era un regalo, io ti ho invitato a cena, io pago

Io: non è giusto, io ho accettato, io volevo pagare, almeno la mia porzione. Così mi sento in debito

S: spero tu stia scherzando, non devi sentirti in debito, e poi non farei mai pagare il pranzo o la cena a una donzella, sono un gentiluomo io.

Arrivammo davanti a casa mia, accostò la macchina e mi fissò

Io: grazie di tutto, ci vediamo domani ad allenamento

S: grazie a te della compagnia.

Ci fissammo un attimo meglio occhi, aprii lo sportello, stavo per scendere dalla macchina quando mi prese il braccio, mi girai verso di lui e ci baciammo. Fu un attimo, ma fu un momento davvero emozionante, era da tanto tempo che non stavo così bene con qualcuno e lui era riuscito a farmi star bene, soprattutto dopo la delusione del mio ex. Ci staccammo dopo un bel po' di tempo, il bacio nel frattempo era stato approfondito e le nostre lingue si intrecciavano luna con l'altra.

S: beh, ci si vede domani allora

Io: non è che vorresti rimanere a dormire da me? Sai sono sola e un po' d'affetto non mi farebbe male.

S: certo piccola, tutto quello che vuoi

Io: grazie

Parcheggio la macchina e mi segui in casa. Ero davvero molto stanca, così mi cambiai e mi buttai sul letto, poco dopo arrivò anche Shane, mi accoccolai a lui e mi lascai accarezzare i capelli, io poco tempo mi addormentai tra le sue braccia, felice come non mai.

E ti ricordo che non siamo soli a combattere questa Realtà Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora