Chapter 8

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La mattina dopo mi svegliai accanto a Shane. Lo conoscevo da così poco tempo, ma mi ero già affezionata a lui.
Mi alzai dal letto cercando di non fare rumore, sollevai i capelli in un cipollotto disordinato, misi i pantaloni di una tuta e una canottiera, poi scesi in cucina e preparai la colazione.
Poco dopo sentii sei passi e qualcuno avvicinarsi a me e circondarmi la vita con un braccio.

S: buongiorno luce dei miei occhi

Mi posò un leggero bacio sulla spalla  e mi strinse a sé.

Io: buongiorno a te, come stai ?

S: bene, anche se avrei preferito svegliarmi accanto a te

Io: era tardi, dovevo alzarmi dal letto. Però ti ho preparato la colazione

S: sei un tesoro, amo le crêpes

Io: a tutti piacciono, cosa vuoi metterci dentro?

S: Nutella

Io: anche io amo la Nutella, infatti ho sempre una scorta nell'armadietto

S: allora mi porterai in Italia per fare qualche scorta

Io: certo, finito il campionato ti fatto fare il tour dell'Italia.

S: non vedo l'ora. Non sono mai stato in Italia, avrei sempre voluto andarci.

Io: beh, hai un'ottima occasione per andarci.

S: ottime queste crêpes, ti prenderò come cuoca personale

Io: che onore, non sono mai stata ingaggiata come cuoca. E pesare che io volevo fare la fisioterapista.

S: mi dispiace, ma forse sei meglio come cuoca.

Io: allora la prossima volta che ti tiri qualcosa fatti massaggiare da Stefano, io non ti toccherò più.

Misi il broncio e feci la finta arrabbiata, mi alzai dalla sedia e feci per andarmene ma Shane mi prese mi tirò a se facendomi sedere sulle sue gambe.

S: ehi, tu sei molto più brava di Stefano, lui ormai è vecchio, non ha più la dolcezza di una volta e poi è un uomo, farsi toccare da te è molto meglio.

Io: Shane

S: che c'è? È la verità. Il tuo tocco mi fa venire la pelle d'oca.

Io: ah sì? E cosa dite di me in spogliatoio?

S: non si può dire, sono segreti. Ma ti dirò che hai più di qualcuno ti vuole portare a letto.

Io: cosa? E tu saresti uno di questi?

S: può darsi

Iniziò a baciarmi pian piano la spalla salendo lungo il collo facendomi venire la pelle d'oca e arrivando fino al lobo del mio orecchio destro, che morse delicatamente.

Io: mi piacerebbe stare qua, ma dobbiamo andare. Tra poco c'è una partita e vorremmo vincere.

S: eddai non faremo tardi, non ci vorrà molto, credimi

Io: no caro mio, io vado, se tu vuoi sentirle dal mister resta pure

Mi alzai dalle sue gambe e andai a cambiarmi, poco dopo arrivò anche lui, ci preparammo e con la sua macchina ci dirigemmo a casa di Shane. Prese il borsone e tutto l'occorrente per l'allenamento e la doccia e ripartimmo in direzione dello stadio.

Io: forse è meglio non dire niente in giro di ciò che è successo stasera

S: ma io volevo vantarmene con tutti.

E ti ricordo che non siamo soli a combattere questa Realtà Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora