What I really need?

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Mentre io continuo a singhiozzare appoggiato sul petto di Simone, ignoro l'imbarazzo che si sta velocemente creando in questo poco spazio che ci circonda. Simone si muove leggermente, spostandosi verso sinistra, più vicino all'angolo del muro. Con malavoglia mi alzo lentamente, asciugandomi la faccia rigata dalle lacrime con la mano destra, gesto pressoché inutile poiché le mie lacrime si sono già asciugate da un bel po'.

"Hai la faccia tremendamente secca." Dice Simone, in procinto di toccarmi le guance, facendolo e togliendo le mani in pochi secondi.

"Non toccarmi di continuo." Dico acidamente, facendo gesti involontari e nervosi, quasi per allontanarlo.

"Ma se prima mi hai usato spudoratamente come un cuscino." Ride dandomi una pacca sulla spalla. Io però ho ancora il broncio stampato sul viso, e quindi Simone non riesce più a dirmi nulla. È forse un po' agitato, ansioso dato il mio comportamento. Non riesco a togliermi quest'espressione di tristezza, e alzo gli occhi verso il cielo pensando alla ramanzina che vorrebbe farmi Simone.

"Okay, torniamo a casa mia?" Dice Simone e fa per alzarsi. Lo faccio anch'io, e poi andiamo a pagare quello che abbiamo ordinato.

Simone's POV

Io e Riccardo siamo in macchina e stiamo tornando a casa. Sto facendo di tutto per farlo rallegrare un po' dopo tutto quello che sta passando, ma forse gli ho tramesso solo le crisi.
Accendo la radio per vivacizzare l'atmosfera. Modestamente non so cosa mettere, sono molto insicuro. Sono convinto che se mettessi musica allegra, finirà per odiarmi e penserebbe che io dia a scontato il suo stato d'angoscia; mentre se mettessi la discografia di Adele sarebbe ancora più triste e finirebbe di nuovo per piangere. Devo ammettere che odio vederlo piangere, nonostante quel percing sul naso che gli da un'aria da duro è un nanetto così fragile.

Torniamo a casa, e vedo Riccardo andare verso la stanza da bagno. Sono ormai le quattro del pomeriggio, e mentre sono concentrato e messaggio assiduamente sul cellulare, noto che Riccardo è in bagno da un bel po', di certo per una donna sarebbe normale, ma per lui no, a meno che non stia espellendo i suoi "rifiuti", perché so che lo fa in continuazione.
Attraverso il corridoio per andare al bagno, e quando ci sono vicino, busso precocemente dicendogli se è tutto apposto lì dentro.
Riccardo non dà risposte, nonostante io continui a bussare. Decido allora di aprire la porta per farla finita. Appena entro lo vedo, lì, nel piccolo angolo del bagno accovacciato, con la testa bassa e le mani giunte sulle gambe mentre singhiozza a malapena.

"Riccardo..cosa stai facendo?" Gli chiedo, preoccupato per il suo comportamento. Lui decide da sé di ignorarmi e continuare a singhiozzare, qualche volta piano e qualche volta più forte. Mi accovaccio vicino a lui nonostante le piccole dimensioni del bagno e della scomodità del suolo. Provo a rincuorarlo dicendogli parole che per molte persone saranno le solite che si dicono quando una persona sta male, quindi totalmente inutili. Hanno mai funzionato? Non credo che basti dire delle lunghe frasi chilometriche per rallegrarlo, chissà quante volte le ha sentite dire dai suoi fan che cercano di fargli vedere il lato positivo di quel che gli sta accadendo. C'è davvero un lato positivo? Forse lui non riesce semplicemente a vederlo, gli altri sì. Quando soffri, nemmeno il tuo amico più fidato sa capirti, ci prova ma non ci riesce. Ed ecco come mi sento ora, vedendo che Riccardo non mi rivolge il minimo sguardo.
"Senti, che ne dici se ti porto in un posto dove non c'è anima viva?"

Riccardo alza finalmente lo sguardo, e comincia ad alzarsi. Alzatosi rivolge il suo sguardo verso lo specchio e poi comincia a lavarsi la faccia.
"E dove andremo?"

"Sul lungo mare, conosco un posto dove non va mai nessuno e quindi staremo un po' per i fatti nostri.."
Riccardo mi lancia uno sguardo d'approvazione, sembra quasi ritornato felice. Ce l'ho fatta.
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"Eccoci, dobbiamo solo passare per questo ponte e andare oltre quelle piante." Gli dico, mostrandogli il percorso.

Siamo arrivati. La spiaggia è completamente deserta, il vento soffia a piccoli spifferi d'aria e si sta davvero bene. Io e Riccardo ci sediamo sulla poca sabbia asciutta che è rimasta di questa spiaggia.
Il sole ormai sta levando per dare spazio alla sera e noi lo guardiamo insieme.

"Ti senti meglio?" Gli chiedo, sperando in una riposta positiva.

"Sì,dai." Con la mano si strofina velocemente il naso, e proprio quando non me ne accorgo, lui sembra incominciare a fissarmi.

"Tieni questo!" Con mia sorpresa Riccardo mi lancia della sabbia in faccia, scatenando una vera lotta.

"Ma sei scemo?" Ribadisco lanciandogli altra sabbia.
Continuiamo così per un paio di minuti, ridendo e scherzando, credo finalmente che ora sia felice. Cadiamo spesso uno sopra l'altro come due cretini e poi ci rialziamo come se niente fosse successo. Mentre sto per colpirlo squilla un cellulare.

"Credo sia il tuo." Mi dice Riccardo, sistemandosi la maglietta e i capelli.

"Sì è vero. Ora rispondo." Rispondo e cammino senza meta, senza allontanarmi troppo dalla nostra postazione.

Riccardo's POV

Vedo Simone che annuisce di continuo mentre cammina. Mi chiedo chi sia sinceramente. Spero non sia Giulia, perché quella è fuori.
Il bruno ritorna, e mi guarda perché so già che deve dirmi qualcosa.

"Chi era?" Gli chiedo.

"Erano quelli di un centro commerciale ad Abruzzo. Dicono che devo fare un raduno proprio lì...e devo partire domani, quindi.."

"Ho capito,scusa,ho usufruito un po' troppo della tua casa,oggi faremo le valigie." Gli dico, cercando di non apparire frustato da questa notizia inaspettata, allo stesso tempo mi sento in colpa per aver fatto preoccupare Simone per me per tutto questo tempo. Forse è proprio ora che me ne vada.

"Ma non preoccuparti, guarda che qui sei sempre il benvenuto." Mi dice Simone sorridendomi.

Lo ringrazio e ce ne andiamo. Forse sto davvero pensando di non cercare di avere una ragazza per ora, eppure sembra che io ne abbia così tanto bisogno.
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"Beh,siamo arrivati qui. È ora di salutarci." Dice Simone per poi abbracciarmi. Entrambi ci diamo una pacca sulla spalla e andiamo per le nostre strade..che sia davvero la scelta giusta?

Spazio autrice:
Finalmente un nuovo capitolo. DOPO MESI. Scusatemi, ho avuto dei problemi col mio cellulare.
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Sinceramente non so se vi dà fastidio il fatto che io citi Adele in quasi ogni capitolo. La smetto giuro :')
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E poi mi dispiace che Riccardo sia andato da Simone ma che non abbiano combinato nulla. Ma per questo c'è tempo :D.
Grazie mille per tutti quelli che continueranno a seguire questa storia, nonostante la "pausa" dovuta a dei problemi. ♡

Obsession - Dosawed☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora