Diversa

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Le lezioni passarono in fretta, così come la sua stanchezza. Non si aspettava una sua sfuriata di prima mattina, questa cosa l'aveva un attimo sorpreso.
Rifletté a lungo su quella ragazza, non era come tutte le altre: era più gentile, era più emotiva, era più intelligente di chiunque altra; ma era anche testarda, era anche menefreghista, sapeva far venire la pelle d'oca solo con una lancia di quello sguardo celeste circondato dai lunghi e ondulati capelli neri come la pece; era crudele, era malvagia, era come una diavolo travestito da creatura celeste. Lei era diversa da tutte le altre, su questo non aveva alcun dubbio.

Tornò a casa senza nemmeno passare per l'ufficio di suo padre.

"Non passo oggi, non mi sento tanto bene" gli aveva scritto durante l'ultima lezione.

"Dafner ti aspetta, guarisci presto, figliolo " gli aveva risposto il padre.

Arrivò a casa e lanciò lo zaino con forza contro il muro d'entrata.

«Signorino, si sente bene?» chiese la domestica.

«No. Non preparare niente per me: oggi non mangio. E ti sia concessa una giornata di riposo.»

«Grazie, signorino Drake.»

Il ragazzo non rispose e salì le scale.
Arrivò in camera sua, si buttò sul letto e guardò il soffitto. L'immagine di quella ragazza era stampata nella sua mente come inchiostro nero sulla pelle, come un tatuaggio permanente. Doveva distrarsi. Voleva distrarsi da quella ragazza celestiale. Prese in mano il telefono e compose il numero della sua distrazione preferita durante quella stupida scommessa che l'aveva portato ad amarla.

«Rachelle, ti aspetto tra dieci minuti in camera mia. Sii provocante.» le chiuse la telefonata in faccia come si rifiuta qualcuno a prescindere.

Arrivò dopo pochi minuti la ragazza dai capelli biondi e gli occhi di miele.

«Ci hai ripensato?»

«Zitta, vieni qui e fammi godere: ho bisogno di non pensare!»

La ragazza giunse dinnanzi a lui e si sedette sul letto. Cominciò a baciarlo con foga, si stesero sul letto, lui passò sul collo di lei, baci umidi, la sua lingua viscida sul suo collo e pensò a come la stessa lingua avesse perfettamente ballato con quella della ragazza dagli occhi di ghiaccio, la sua immagine tornò a balenargli in testa.
La bionda intanto stava percorrendo il suo corpo con le mani.

«Vattene.» le disse.

«Come, scusa?!» ribatté lei confusa, staccandosi da lui.

«HO DETTO VATTENE, PUTTANA!» urlò lui.

La ragazza si ricompose ed uscì nella fretta e nell'imbarazzo più totali.

Si prese la testa tra le mani, doveva dirglielo, al più presto.
Voleva prenderle le mani baciargliene le nocche fredde e guardarla negli occhi. Guardarla negli occhi e dirle di amarla, chiederle di fuggire con lui nei luoghi più remoti del modo, guardare le stelle nella più profonda notte dell'anno. Voleva svegliarsi, aprire gli occhi e vederla. Vederla dormire, con la bocca un po' aperta, gli occhi chiusi, i capelli disordinati e il volto angelico senza trucco.
Voleva che gli credesse per davvero. E sì, si era innamorato della sua scommessa. Era diversa. Si era innamorato della sua diversità.

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Salve! Scusate se il 6 non ho aggiornato, ma essendo stata male non sono riuscita ad aggiornare in tempo per la mezza luna, in compenso con il ponte di 4 giorni (che miei astri, ci voleva) sono riuscita a portarmi avanti di ben due capitoli!

Comunque, parliamo del capitolo.

Il nostro bel caro Drake non riesce a levarsi dalla testa la nostra Moonlight, tanto da non avere... Come dire... Rapporti con la ragazza considerata la più sexy della scuola, con la quale aveva fatto una scommessa. In futuro capirete che scommessa era :)

Anyway, io vi saluto e al prossimo capitolo 🌙️💀

Un bacione,

Alex

First Moon: La Dinastia Della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora