CIA

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Selly suonò al campanello di Moonlight e aspettò che uscisse. La conosceva da appena una settimana e già erano diventate ottime amiche, non avrebbe mai pensato di diventare la migliore amica della sua protetta.
Moonlight aprì e si diressero alla Torre. Una volta all'entrata si abbracciarono.
«Mi mancherai» ammise Moonlight.
«Anche tu» rispose Selly, che si voltò e cominciò ad andarsene. Dopo qualche passo si voltò, guardò verso Moonlight e si indicò la fronte. "Non ti dimenticherò mai. Quando avrai completato la tua missione, vienimi a cercare." fu ciò che percepì concentrandosi sulla mente dell'amica.

Annuì e si girò, entrando nell'edificio.
Chiese dell'agente Blue, e si diresse al nono piano in pochissimo tempo, usufruendo delle scale e di un pizzico di sovrannaturale. Si ritrovò di fronte ad un corridoio dai muri rosso bordeaux e un pavimento in mogano. Cominciò a percorrerlo, guardando i nomi incisi sulle targhette delle porte: Ghost, Grey, Rose, Blue. Si fermò di fronte all'ultima porta e bussò.

Un «Avanti!» se sentì da dietro la porta e Moonlight entrò.

«Sì.» esordì.

«"Sì" cosa, Moonlight?» disse con un sorrisetto l'agente, continuando a guardare le sue amate scartoffie.

«Lo sa, non faccia il finto tonto.»

Blue alzò la testa dai moduli cje stava compilando per chissà quale assurda missione. «Va bene» disse solo.

«Va bene?»

«Sì, va bene. Non vuoi più arruolarti tutto d'un tratto?»

«Cosa? Certo che voglio arruolarmi, che doman... Lei è un vero stronzo, lo sa?»

«Me l'hanno detto in molti e non sarai l'unica a farlo. Siediti pure. Vuoi qualcosa da bere?»

«Uno scotch. Tanto non posso più ubriacarmi.» {~1}

Blue le sorrise e mentre lei si sedeva, lui le riempiva il bicchiere del liquido ambrato. Le porse il bicchiere e dei fogli. «devi firmare un modulo per entrare in caserma e uno per il distintivo.»

Moonlight cominciò a compilarli, leggendo tutto il più velocemente possibile. «Quando si parte?» chiese mentre firmava il primo fascicolo.

«Questa sera.» {~2}

Sghignazzò. «Quanto bene mi avete monitorata per sapere che sarei venuta sta mattina?»

«Molto. Finito?»

«Quasi. Devo fare le valigie o c'è già tutto in caserma?»

«C'è già tutto in caserma. Sta sera alle 7 ai piedi della Torre. Ok?»

«Va bene. Ecco a lei i moduli. A dopo.» si alzò e in poco tempo era davanti casa sua, attesa dall'avvocato di sua madre. La stava cercando per il fatto che essendo una minore, non sarebbe dovuta più stare da sola, ed essere affidata agli assistenti sociali. Lo tramortì e lo portò nella periferia di Salt Lake City, lontano, in modo che entrò la sera non sarebbe più arrivato da lei. La Cia avrebbe risolto tutto..

Verso le 2 del pomeriggio cominciò a mettere in ordine la casa e a preparare un borsone, colmandolo di oggetti a lei cari, come libri, CD, quaderni, ma in particolare foto, come quella fatta a Disneyland con Drake, oppure quella del Duomo di Milano, fatta a 9 anni durante un viaggio con i suoi. Scese ai sotterranei e salutò Selene, consigliandole fi contattare Drake quando se ne fosse andata.

Poi, alle 6.40, dopo la trasformazione, prese il borsone, il telefono e le cuffie, poi, chiusa la porta, sfrecciò verso la Torre. Dopo nemmeno un minuto era lì. Ma una sola persona avrebbe dovuto salutare ancora.
Con il borsone in spalla, corse fino al parco e lo raggiunse in un attimo.
«Piccolo Jacopo!» lo chiamò.

First Moon: La Dinastia Della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora