Incubo

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Sapeva che doveva smetterla di torturarsi di domande e passare oltre, ma non ce la faceva: era troppo legata alla sua vecchia vita per pensare ad altro.

Si stese sul letto e chiuse gli occhi, si ritrovò a fluttuare nel nulla, volava goffamente per tutta la stanza, le ali non la reggevano poi tanto bene.
Confusa scese le scale, sempre volando; trovò Drake seduto al tavolo della cucina che le ripeteva che non era niente, che era troppo diversa dagli altri.

Lacrime salate le rigavano il volto. Non seppe bene come e con quanta grazia, ma ritrasse le ali ed atterrò leggera come una piuma. Il ragazzo le venne vicino e le carezzò la guancia, le sue lacrime bagnarono anche quel piccolo rifugio.

«Non toccarmi, mai più!» sussurrò lei, poi si voltò e si diresse alla porta d'ingresso.

L'aprì e corse fuori a velocità innaturale, la città scorreva sotto ai suoi occhi e ai suoi piedi come un tapis-roulant alla massima velocità. Stava correndo come minimo a 120 km/h, se non di più. Non sapeva cosa pensare, così continuò a correre. Arrivò alla riva del mare in poco meno di un'ora di orologio.
Si trovava nello stato dello Utah e raggiunse le coste californiane in un tempo brevissimo. Aveva superato la falda di Sant'Andrea con un salto a dir poco disumano. Non si sentiva più umana. Chiuse gli occhi.

Li riaprì di colpo, sollevo il busto dal letto e un'emicranea atroce le colpì la testa, si portò le mani al capo nel tentativo di alleviare quello strazio e si abbandonò ad un lamento di dolore.

Era così reale quell'incubo... Non si poteva chiamare sogno: tanto era stato terribile.

Si voltò verso l'orologio sopra al suo comodino: le 4 di notte.

Soffriva di insonnia a causa di questi incubi, ma quello di quella notte fu il più terribile, non perché fosse raccapricciante, triste o fonte di disperazione, ma perché era il più reale: le sembrò veramente di volare, le sembrò veramente di sentire le lacrime fare a gara sulle sue guance, le sembrò veramente di sentire l'aria tagliente sulla pelle.

Si alzò dal letto e si mise dei leggins e una felpa neri. Sapeva che non si sarebbe riaddormentata così facilmente, tanto valeva restare sveglia.

Scese in giardino grazie all'albero che antestava alla finestra di camera sua, non aveva mai avuto paura dell'altezza, anzi: amava stare in alto ed ammirare il panorama che si ergeva davanti a lei.

Si diresse al parco vicino casa, quello dove incontrò il piccolo Jacopo. Si sedette sull'altalena e cominciò a dondolarsi.

Suo padre la dondolava spesso quand'era bambina; le diceva che avrebbe potuto prendere le stelle, e con un po' d'impegno, con un po' di volontà, con un po' di speranza, avrebbe potuto salvare anche le anime sofferenti delle persone. Poi la lasciò, morì in un disastroso incidente stradale.

Alzò una mano al cielo, e la più debole delle lacrime le tagliò la guancia come un coltello affilato. Anche se lei non la percepì. «Ti ho salvato, papà!» sussurrò.

Le mancava quanto mancherebbe l'aria se non ci fosse era l'unico che credeva veramente in lei; lui era il suo re e lei la sua principessa. Erano inseparabili, solo la fredda, ingiusta e inaspettata morte seppe dividerli.

S'alzò e si diresse verso casa sua. Salì agile sul tetto del garage e si avvicinò alla finestra della sua camera: era seduto sul bordo del letto, le mani affusolate a coprire il volto disperato e rigato dalle lacrime, non era più tanto sicura che non gli importasse di lei.

Sulla testiera del suo letto c'era ancora la foto che si erano fatti a Disneyland: lei stava sorridendo e stava formando la "V" con le dita e lui le stava baciando teneramente la guancia. Sul letto c'era il cuscino con su scritto "M&D together 4ever"... Lei l'aveva squarciato il giorno in cui aveva saputo della scommessa.

Drake si voltò e Moonlight si nascose al di sotto della finestra. Quest'ultima si aprì e la testa di Drake ne fece capolino. «Ci mancava anche che avessi le allucinazioni.... Oh, Moonlight, mi streghi ogni volta di più...» sussurrò il ragazzo, poi chiuse la finestra.

La ragazza ne ebbe la certezza: lui l'amava per davvero... Sperava solo che non fosse un altro incubo.

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Eee salve, amatemi: ho pubblicato prima del previsto.
Ne approfitto per dirvi che durante le vacanze andrò a Milano per circa una settimana e che durante quel lasso di tempo non potrò pubblicare, né tantomeno scrivere perché mia nonna mi terrà occupata per tutto il giorno...

RIGUARDO AL CAPITOLO
Moonlight soffre di insonnia e, siccome non riesce più a riaddormentarsi, decide di andare in giro per Salt Lake City. Ricorda suo padre e si lascia scappare una lacrima.
Poi si dirige verso casa di Drake, e... Beh, capisce che la ama enormemente...
La domanda che vi pongo è : si metteranno di nuovo insieme o ci sarà altro a doverli separare?

First Moon: La Dinastia Della LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora