Prologo

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Un fiocco di neve si posò sulla mia giacca.

Alzai lo sguardo puntando gli occhi su quell’oscuro cielo invernale e tutto ciò che riuscii a vedere furono solo tante nuvole nere che sembravano pronte a far scatenare una bufera da un momento all’altro.

Altri fiocchi scesero piano dal cielo.

Pensai all’ironia della sorte, a quanto fosse strano il destino e a quanto si stesse sicuramente divertendo Dio quel giorno. Doveva essere proprio uno spasso per lui guardarmi mentre affrontavo le prove che lui aveva messo sul mio cammino, sin da quando ero nato. La cosa peggiore? Se esiste davvero un Signore Onnipotente, allora quel giorno aveva deciso di mostrarsi dispiaciuto per me, rabbuiando la Terra proprio come si era oscurata la mia vita.

Lanciai un’occhiata all’orologio della stazione. Proprio quando stavo per dire che il treno era in ritardo, questo spuntò all’orizzonte e sfrecciò velocissimo davanti a me, alzando così tanta aria che fece sollevare la mia giacca.

Il treno si fermò emettendo quel ronzio che ormai era diventato familiare per me. Vidi alcune persone salire subito, così portai una mano alla mia valigia e riempii i miei polmoni con quell’aria gelida invernale.

– Newt – la sua voce disintegrò quella sorta di bolla in cui avevo vissuto fino a quel momento. – Newt, ne sei sicuro?

Mi voltai verso di lei. Non sembrava solo preoccupata, sembrava spaventata e angosciata per me. Dei piccoli fiocchi di neve si erano insinuati tra i suoi lunghi capelli biondi, gli occhi che erano una via di mezzo tra il verde e il nocciola e il viso allungato mi ricordavano una persona che avrei voluto cancellare dalla mia memoria.

– Sì – la mia voce suonava così sicura, ma la verità era che tutto dentro di me stava crollando, solo che non volevo darlo a vedere. – Sarei dovuto ripartire comunque, ma…dopo gli ultimi avvenimenti, ho capito che stare qui non è la cosa migliore per me. Almeno per il momento – mi sistemai la sciarpa. – Non preoccuparti. Non sto dicendo che non tornerò mai più. E’ solo che ora non posso stare qui…ma tornerò presto, sta’ tranquilla.

Lei mi buttò le braccia al collo e mi abbracciò forte, così forte che rimasi senza fiato. La strinsi anch’io e giurai a me stesso che sarei tornato da lei il prima possibile. Non era passato poi molto tempo da quando ci eravamo conosciuti, eppure era già diventata una persona importante per me.

Alcune persone hanno questa capacità, quella di entrare velocemente nel cuore degli altri e di farsi amare con facilità. Ma lei non era l’unica ad averla.

Sciolsi l’abbraccio e le lanciai un’ultima occhiata rassicurante prima di voltarmi e di avanzare verso il treno.

Quando finalmente questo partì, la neve stava ormai cadendo in maggiore quantità, dipingendo il mondo di bianco.

Strength || Newtmas [Sequel di Distraction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora