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Un mese prima

La sveglia suonò puntuale come un orologio svizzero.

Sbarrai gli occhi, fissando il soffitto bianco candido come la neve che era caduta negli ultimi giorni, e mi accorsi che anche la persona che era al mio fianco aveva aperto gli occhi, per poi richiuderli un secondo dopo proprio come avevo fatto io.

Ci misi diversi secondi a realizzare che non era stata la sveglia a suonare, o meglio, non era stata quella sul comodino. Negli ultimi tempi, infatti, io e Newt avevamo avuto l’enorme privilegio di essere svegliati tutte le mattine alla stessa ora dalle urla disperate di sua sorella, quindi era un po’ come avere una sveglia personale umana, peccato che questa suonasse sempre troppo presto.

– Newt? – mugugnai contro il cuscino, sperando che lui mi desse un segno di vita.

– Mmh? – rispose, assonnato.

– Tua sorella…

– Lo so.

Strinsi a me l’orlo della coperta. – Penso che sia stato un incubo.

– E’ sempre per un incubo – il suo tono era scocciato, addormentato e anche lievemente irritato, perciò immaginai che non avesse alcuna voglia di alzarsi, proprio come me.

– Dovresti andare a dare un’occhiata… – dissi accarezzandogli la schiena.

– No…vai tu.

– Ma è tua sorella!

– E tu sei il mio ragazzo – replicò come se fosse la soluzione a tutti problemi del mondo.

Aprii un occhio e scrutai la sua figura distesa accanto a me che mi dava le spalle. Intravidi tra la coperta e il cuscino il retro del pigiama che gli avevo regalato io l’anno prima con innumerevoli fiocchi di neve bianchi e due renne allegre e in pieno spirito natalizio che sorridevano sotto la scritta Merry Christmas. Peccato che sul retro della maglia non ci fosse alcuna renna sorridente, ma si vedevano solo i due sederi degli animali che di certo non mi spronarono ad attivarmi e ad alzarmi dal letto.

Mi poggiai su un gomito, aprii entrambi gli occhi ed osservai il mio ragazzo semiaddormentato. Teneva gli occhi chiusi cercando di ricadere nel mondo dei sogni, i capelli biondi erano scompigliati e un’espressione di pura pace regnava sul suo volto, donandogli un’aria quasi angelica. Poteva sembrare addormentato, ma io sapevo che stava tenendo un orecchio teso e stava attendendo che io facessi qualcosa perché lui era sicuro che alla fine sarei stato io ad alzarmi. Ovviamente aveva ragione.

Sbuffai, mi tirai su e mi alzai lanciando un’occhiata a Newt che nel frattempo stava sorridendo soddisfatto. – Grazie, Tommy.

– Grazie, Tommy – dissi facendogli il verso e uscendo dalla stanza.

I miei passi lenti e pesanti si posarono sul pavimento freddo del corridoio, le porte delle stanze erano tutte chiuse e ci mancò poco che non entrai nello sgabuzzino invece che nella camera di Michelle e Kyle. Quando trovai la porta giusta, non feci in tempo ad aprirla che mi ritrovai di fronte un Kyle terribilmente seccato che stava uscendo dalla stanza. Sebbene avesse quindici anni era già alto quasi quanto il fratello, il ciuffo di capelli color cioccolato che lui di solito si pettinava all’indietro era invece sparato in alto, gli occhi scuri erano infastiditi ed esasperati e un’aria assonnata aleggiava anche intorno a lui. Sembrava che qualcuno lo avesse appena buttato giù dal letto contro la sua volontà, cosa che in effetti era accaduta davvero.

– Michelle ti ha svegliato? – gli chiesi lanciandogli un’occhiata carica di preoccupazione.

– La vera domanda è: chi è che non ha svegliato? – replicò sbuffando.

Strength || Newtmas [Sequel di Distraction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora