La musica era fin troppo alta per i miei gusti. Le mie orecchie non erano più abituate a quel volume capace di fracassare i crani come un proiettile. Inoltre, le canzoni scelte da quell’idiota di un deejay erano orribili e mi stavano facendo venire il voltastomaco. Nonostante questo, non volli andarmene.
Non avevo idea di quanto tempo fosse passato da quando avevo messo piede in quel locale, ma alla fine era diventato quasi piacevole quel continuo pulsare all’interno della mia testa provocato dalla musica sparata a tutto volume dalle casse. Almeno quel piccolo fastidio mi stava aiutando ad accantonare per un momento il pensiero dell’enorme abisso che avevo dentro. Il mio cuore era lacerato, frantumato in tante piccole schegge appuntite, eppure in quel momento riuscii a non pensarci.
La gente danzava sulla pista da ballo davanti a me: c’erano alcuni che davano sfoggio di tutta la loro goffaggine saltellando come degli idioti, delle ragazze con poca stoffa che le copriva ondeggiavano come rami mossi dal vento, infine c’erano le solite coppiette vomitevoli che si baciavano in mezzo alla folla di persone danzanti.
Feci una smorfia quando i miei occhi si posarono su un ragazzo e una ragazza che ci stavano dando dentro alla grande. – Cacchio, ho bisogno di un sacchetto per il vomito. Gli etero che non si contengono mi fanno davvero schifo. Winston, vai con un altro bicchiere ma questa volta riempimelo tutto.
Mi girai sullo sgabello verso il bancone. Dietro a questo c’era Winston che si avvicendava tra una bottiglia di vodka e una di whisky, servendo frettolosamente gli altri clienti del locale. Mi lanciò un’occhiata interdetta dopo aver versato del liquido di uno strano colore nel bicchiere di un tizio alla mia destra. – Allora perché non sei andato in un gay club, Newt?
– Se avessi avuto voglia di farmi mettere le mani nelle mutande da dei vecchi ultracinquantenni che si atteggiano a gay, allora sarei sicuramente andato là – sbuffai mentre lui versava l’alcool nel mio bicchiere che fino ad un attimo prima era completamente vuoto. Mi scolai il liquido scuro in meno di mezzo secondo, provando una sorta di soddisfazione insensata mentre il mio esofago andava a fuoco. Storsi la bocca avvertendo il solito bruciore allo stomaco che mi intimava di non bere un’altra goccia di alcool. Non avevo idea di quanti bicchieri mi fossi bevuto, ma sicuramente non erano pochi.
Allungai di nuovo il braccio verso il bancone. – Un altro doppio.
Winston mi lanciò un’occhiata perplessa. – Non sei un medico? Non dovresti sapere che troppo alcool fa male?
– Il tuo datore di lavoro doveva essere davvero disperato per aver assunto te. Sul serio, se ti metti a dire questo genere di cose ai clienti che desiderano solo ubriacarsi, allora direi che hai sbagliato lavoro – tirai fuori il portafoglio dalla tasca dei pantaloni e gli mostrai per bene una banconota da dieci dollari. – Ora smettila di fare il barista che si preoccupa della salute altrui e servimi questo cacchio di shot.
Lui afferrò la banconota che avevo in mano senza replicare, poi mi versò nuovamente quel liquido scuro nel bicchiere, riempiendolo fino all’orlo. Ne bevvi un sorso e fissai dritto di fronte a me mentre l’alcool andava ad alimentare ulteriormente il fuoco che bruciava nelle mie viscere.
– E comunque non sono ancora un medico – dissi facendo ondeggiare il contenuto del mio bicchiere. – C’è una bella differenza tra un semplice studente di medicina e un vero medico.
Winston mi lanciò un’occhiata di sottecchi mentre le sue mani si muovevano veloci tra i bicchieri e le bottiglie. – Ma comunque dovresti sapere meglio degli altri cosa non fa bene alla salute.
– Sì, lo so molto bene. Ma chissenefrega. In questo momento la mia salute è l’ultimo dei miei pensieri.
Winston per un attimo puntò lo sguardo su di me, serio, poi questo mi superò e andò a posarsi su qualcosa alle mie spalle. Mi voltai e fu in quel momento che vidi una ragazza dai capelli rosa emergere dalla folla danzante e venire verso di me.
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Strength || Newtmas [Sequel di Distraction]
Fanfiction- Quel ragazzo non è fatto per te - ribatté lui a denti stretti. - Ho capito fin da subito quali fossero i suoi sentimenti per te ed essere come un libro aperto non è una buona cosa. Lui è debole, Newt, e ti limiterà sempre. Lui è la tua più grande...