7.

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Il sole splendeva quel giorno.

Incredibilmente, dopo un'intera nottata in cui la neve non aveva fatto altro che scendere copiosa dal cielo, il ventidue dicembre mi svegliai piacevolmente sorpreso nel vedere il sole scaldare quella fredda giornata invernale.

Mi alzai dal letto di buon umore per quella scoperta e mi dissi che forse quello era un segno, che presto i miei problemi si sarebbero risolti e tutto sarebbe andato per il meglio.

Quando uscii dalla mia vecchia camera, trovai Elizabeth già in piedi e con un sorriso a trentadue denti in volto, già vestita e pronta per uscire di casa. Si offrì di prepararmi la colazione mentre io mi vestivo, così, dopo aver mangiato due toast che mi aveva preparato, uscimmo e ci dirigemmo verso casa di Newt.

Lizzy era euforica. Non la smetteva di parlare, diceva di non vedere l'ora che fosse Natale e sembrava entusiasta di passare le feste insieme a me e al fratello. Era bello avere una persona così positiva e allegra al mio fianco, ma al tempo stesso non potei fare a meno di pormi diverse domande sul suo conto. Mi chiesi come fosse sua madre, che rapporto avesse con lei e come stesse vivendo lei tutta quella storia, sempre se ne era al corrente. Da quel poco che sapevo di Elizabeth, potevo dire con certezza che quella ragazza era capace persino di scappare di casa quando si prefiggeva un obiettivo. Del resto, quale madre avrebbe acconsentito tranquillamente a mandare la propria figlia in giro per il Paese per conoscere un ragazzo mai visto prima che non è altro che il figlio legittimo di una sua vecchia fiamma che si è comportato da stronzo con lei? Francamente, se fossi stato al posto suo nemmeno io avrei permesso a mia figlia di fare una cosa del genere. Mi chiesi anche se Lizzy fosse effettivamente felice di trascorrere il Natale lontano dalla sua città e da sua madre.

Non le feci nessuna domanda al riguardo. Mi sembrava una faccenda troppo personale, poi lei non aveva mai nominato la madre in mia presenza, perciò immaginai che si trattasse di un argomento delicato che al momento non le andava di affrontare.

Alla fine mi ritrovai a pensare al litigio del giorno prima con mia madre. Non ci eravamo più parlati da quando le avevo attaccato il telefono in faccia, nemmeno quando io e Lizzy eravamo rientrati a casa la sera e lei ci aveva squadrato con un sopracciglio alzato vedendoci sporchi di neve e allegri come non mai. Ogni volta che ci incrociavamo a casa, la sua mascella si irrigidiva e i suoi occhi carichi di sdegno e di rimprovero percorrevano la mia figura da capo a piedi, ma dalla sua bocca non uscì mai nulla. Mio padre invece si limitava a corrugare le sopracciglia, confuso, e a scuotere la testa vedendo me e lei che ci ignoravamo, ma non spinse mai nessuno dei due a parlare con l'altro. In un certo senso, era meglio così. Non avevo nessuna voglia di parlare con lei e non avevo alcuna intenzione di cedere al suo sguardo di ghiaccio scusandomi. Sapevo bene che era questo ciò che voleva. Sapevo quanto fosse orgogliosa mia madre, sapevo che lei non mi avrebbe mai chiesto scusa e sapevo anche che stava fremendo dentro di sé, attendendo impazientemente che andassi da lei e le chiedessi di riavere il mio vecchio posto in azienda. La verità però era che io non rivolevo affatto il mio lavoro. Era l'ultima cosa che desideravo.

Arrivammo a casa di Newt alle undici passate dopo aver fatto una deviazione per il parco. Quando infilai le mie chiavi nella serratura, mi venne l'atroce dubbio che lui forse stesse ancora dormendo e, in tal caso, io ed Elizabeth saremmo andati incontro ad un destino orribile visto che Newt non era mai molto cordiale con chi lo svegliava. Poi mi ricordai che quello era il grande giorno.

Una volta entrati dentro casa, chiamai il suo nome più volte, ma non ottenni nessuna risposta, così salii al piano di sopra mentre Lizzy iniziò a gironzolare per casa osservando curiosa qualsiasi cosa le capitasse sotto agli occhi.

Denise era al lavoro anche quella mattina, Kyle e Michelle stavano affrontando il loro ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, perciò per una volta quella casa apparve ai miei occhi estremamente tranquilla e silenziosa. Chiamai un'altra volta Newt, ma questo non mi rispose e allora iniziai a preoccuparmi. Quando però fui sulla soglia della sua camera, la mia facoltà di pensare svanì improvvisamente e il mio cuore perse un battito.

Strength || Newtmas [Sequel di Distraction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora