Il telefono squillò nella mia tasca, lo presi con la voglia di un bradipo e risposi.
"Pronto." La mia voce era assonnata e stanca.
"Tesoro ma dove sei sono quasi le sette." Cavolo mia madre, mi ero dimenticata che sarebbe tornata a casa, dovevo trovare una scusa subito.
"Sono con Cristina, non mi aspettare per cena farò tardi." Speravo con tutto il cuore che lei ci credesse.
"Okay va bene, tesoro ricordati che domani rimani da sola io parto e torno fra una settimana." Mia madre e il suo lavoro di merda, non era mai a casa, lei usava sempre la scusa del fatto che 'ultimamente' la gente viaggiasse di più. In realtà, sapevo benissimo che faceva gli straordinari.
"Okay mamma, ci vediamo dopo se faccio tardi ti mando un messaggio." Sbuffai.
"Okay ciao tesoro."
"Ciao mamma."Riattaccai, guardai l'ora e in effetti erano quasi le sette, il bosco intorno a noi si faceva sempre più scuro e cupo, le giornate si stavano allungando, ma non in una foresta come questa.
"Gube...Gube...Matthew!" Lo scrollai, lui si risvegliò da suo sonno perenne, mi guardò e si girò dall'altro lato, giuro che lo uccido.No non lo faresti mai.
Che vuoi adesso?!
Niente solo darti noia come sempre d'altronde.
Ma perché...ci stai zitta per favore, anzi cortesemente mi daresti una mano a svegliarlo.
Ma ti sei mai soffermata a guardarlo mentre dorme?
No perché dovrei.
Tu fallo e basta!
Okay...però stai calma...okay ammetto che è un amore.
Più di un amore!Si infatti è stupendo...basta trans ora. Devo svegliarlo che lui lo voglia oppure no. Ah! Grazie della bella visuale.
Non c'è di che.
Cominciai a scrollarlo e a chiamarlo, niente certo che era proprio duro. Feci l'unica cosa che mi era rimasta da fare.
Mi distesi accanto a lui, sentivo il suo respiro sulla mia fronte, era caldo. Mi avvicinai alle sue labbra e gliele sfiorai, lui se ne accorse e mi attirò a se.
Il mio corpo era in agitazione, nel mio stomaco le farfalle stavano facendo una specie di danza.
Ci baciammo. Finalmente si era svegliato, se voleva un bacio bastava chiedere non mi tiravo di certo indietro.
"Contento ora?" Mi allontanai leggermente per vederlo in faccia. Portava con furore un sorriso a trentadue denti.
"Molto." Rise e io feci lo stesso, era così bello. Mi alzai dalla coperta su cui eravamo distesi, misi apposto quello che si poteva definire un cestino da picnic.
"Che c'è?" Mi ero soffermata su Gube e avevo notato che il suo sguardo ed era fisso su di me, scrutava ogni movimento che facevo, poi accennava un leggero e umile sorriso.
"Sei bella." La sua voce era così sensuale e roca, il mio cuore manco un battito, forse anche più di uno. Abbassai lo sguardo verso il terreno, stavo diventando rossa in viso.
"Perché arrossisci davanti alla verità?" A quella frase il mio cuore iniziò a muoversi, sembrava volesse uscire da mio petto, alzai lo sguardo e incrociai il suo.
"Perché io non sono bella." Risposi, era vero io non ero bella, non ero magra, non avevo i capelli perfetti e neanche degli occhi da sogno.
"No...tu sei la ragazza più bella che io abbia mai conosciuto." Si alzò anche lui da terra e mi venne incontro, la mia testa gli arrivava al mento, mi appoggiai al suo petto e sentì il suo respiro, una lacrima mi rigo il viso.
Le sue braccia mi avvolsero, e per la seconda volta in una giornata le nostre labbra, inizialmente, si sfioravano, poi il bacio si face sempre più profondo....
"Grazie." Sussurrai avevo le braccia intorno al suo collo e lui intorno ai miei fianchi.
La sua testa era affondata nel mio collo e io facevo lo stesso.
"Grazie di esistere." Continuai la frase che avevo lasciato a metà e lo stenti sorridere a contatto con la mia pelle.
"Grazie a te." Sorrisi anche io, ero in punta di piedi, poi lui mi sollevò, avvertì di nuovo la strana e fantastica sensazione di volare. Tra tutte quelle che mi faceva provare era di sicuro la mia preferita.
"Dovremmo andare." Mi mise delicatamente a terra, era così delicato.
"Aspetta, sono solo le otto." Disse, io non volevo di certo andarmene, ma mia madre cosa avrebbe pensato.Ma che ti frega di tua madre. Sei in un luogo meraviglioso, con il ragazzo dei tuoi sogni e tu pensi a tua madre.
Lo so sono una cretina, ma non voglio che sospetti niente.
Genio! Chiama Cristina e digli come stanno le cose, così ti coprirà le spalle.
Giusto! Cristina è in casa da sola, nessuno a parte lei saprà di questa cosa. Grazie sei un mito.
Figurati....ora muoviti!
Presi il telefono e chiamai Cristina, le raccontai tutto, e lei acconsentì a coprirmi le spalle. Era la migliore amica del mondo. Ovviamente, come da pronostico, evitai di raccontagli del bacio e tutto il resto, non mi sentivo ancora pronta ha dirlo a qualcuno.
...
"Che facciamo?" Chiese Gube, ero incastra tra le sue gambe e avevo la schiena appoggiata sul suo busto, ho sempre adorato questa posizione.
"Ti va un bagno di notte." Adoravo l'acqua non a caso insegnavo nuoto in piscina, lo facevo sempre, non ero un'istruttrice vera e propria, avevo fatto dei corsi e ogni tanto mi chiamavano a dargli una mano.
"Ma fa freddo." Rispose, mi alzai leggermente da lui e lo guardai negli occhi.
"Io faccio il bagno tu fa come ti pare." Mi alzai definitivamente da terra e iniziai a togliermi la maglietta e i jeans.
Vicini a dove eravamo noi c'era un laghetto, era perfetto per fare il bagno. Non ci pensai due volte e mi buttai, l'acqua non era tanto fredda, anzi si stava meglio lì dentro che fuori.
"Dai vieni si sta benissimo." Gridai per farmi sentire dal cretino che se ne stava disteso appoggiato ad una quercia.
"Se vuoi ti guardo." Annuii esasperata e lui si avvicinò alla riva del lago.
"Mi dai una mano ad uscire non mi va di lasciarti da solo lì fuori." Domandai, il lago era palesemente artificiale infatti era fatto stile piscina, da una parte si entrava tranquillamente, più andavi lontano più l'acqua si faceva profonda, invece nella parte in cui, almeno io, non toccavo potevi uscire come da un bordo di piscina.
"Okay ma se mi bagni ti affogo." Rispose, mi porse la mano e invece di ritrovarmi io nel terreno freddo e roccioso, si ritrovò lui nell'acqua calda e accogliente. Avevo preso ispirazione da una puntata, che ho sempre odiato quella in cui Spencer bacia quella...tanto brava ragazza bionda.
Scoppiai a ridere come un matta."Ti sta bene." Ridevo e ridevo, lui si avvicinò e mi prese in collo, iniziai a gridare.
"Ti però mettimi giù, volevo solo vedere come reagivi." Lui non mollava la presa, anzi alle miei parole la strinse ancora di più.
"Adesso vediamo chi si diverte." Ghignò e mi fece fare un tuffo, l'acqua si schiantò sul mio volto, era fresca su di esso. Riemersi dagli abissi, avevo capelli che ricoprivano il mio viso.
"Ride bene chi ride ultimo." Matthew rideva soddisfatto e incrociò le braccia sul petto. I suoi vestiti aderivano al suo corpo, che era perfetto.
"Appunto." Gli saltai addosso e feci di tutto pur di mandarlo a fondo a non ci riuscì, non ne voleva sapere di mettere la testa sotto l'acqua.
"Basta mi arredo." Gridai esasperata staccandomi dalla sua schiena, lui rise mi afferrò per un braccio e mi fece mettere le gambe attorno alla sua vita.
I nostri visi erano uno davanti all'altro.
"Posso baciarti?" Chiese, le sue mani erano possenti e stingevano le mie cosce intorno ai suoi fianchi. Io muovevo le mani per tenermi a galla.
"Se lo vuoi." Risi e prima che io potessi realizzare le mie labbra erano incollate alle sue, si muovevano con ritmo, gli misi le mani al collo, lui stringeva ancora di più le mie cosce.
Fu il bacio più bello che avessi mai dato, sarà perché era nell'acqua, sarà perché l'atmosfera era perfetta, sarà perché era lui.Lui rendeva il bacio più bello di quello che già non fosse, era lui e lo sarà sempre, era la causa dei miei brividi lungo la schiena, la causa della mia insonnia, la causa del mio essere assente. Pensavo sempre a lui, non riuscivo a concentrarmi se prima non avevo passato più di un'ora a pensare a lui, hai suoi occhi e capelli perfetti, al suo sorriso che è imbattibile.
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36 anni... Bel casino! (in revisione)
Fanfiction⚠️ATTENZIONE! Questo racconto è in revisione, potreste accorgervi di sostanziali cambiamenti fra un capitolo e l'altro. Non preoccupatevi è una cosa temporanea. Cosa possono mai avere in comune una classica ragazza all'ultimo anno di liceo ed un cla...