Capitolo 22

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Non riuscivo a staccarmi da quella stramba che avevo accanto.
Le volevo troppo bene, la conoscevo come il palmo della mia mano.
"Ti puoi pure staccare ora eh!!" Disse lei ridendo, staccai le mie braccia dal suo collo e lei dal mio busto, per me quell'abbraccio significava tantissimo, e non solo una bellissima amicizia nata da uno scherzo idiota.
"Grazie di avermi capito." La ringraziai, lei mi guardò un attimo sorridente e poi in una frazione di secondo il bellissimo sorriso che si era formato sulle sue labbra, svanì. Mi rattristai anche io nel vederla così.
Ma ora una domanda mi frullava in testa, perché tutto ad un tratto era diventata triste?
"Ho detto qualcosa che non dovevo dire?" Chiesi preoccupata di averla offesa in qualche maniera.
"No no, è che...ora tocca a me essere sincera con te." Le sue parole mi fecero diventare come un pezzo di ghiaccio che si forma con le temperature più basse.
"O-okay." Balbettai, mi girai per guardare Matthew, lui mi fissò e mimò un "andrà tutto bene".
Decisi di non fare per la prima volta la testona e di dare retta al ragazzo accanto a me, che nel frattempo mi aveva afferrato la mano e la stava stringendo con la sua.

Mi voltai verso Cristina, il suo sguardo era perso nel nulla. La cosa mi stava preoccupando e non poco.
"Parla." La incitai, cercavo di non risultarle agitata in modo tale da non metterle ansia.
"Okay, ti ricordi quanto ti chiesi di venire in discoteca con me?" Io annuii.
Rimase per qualche minuto in silenzio, forse pensava cosa dire.
"Tanto è inutile girarci intorno..." Gridò, girare intorno a cosa??
"Bea sono andata a letto con Shemar." Ammise tutto d'un fiato, mi ci vollero alcuni minuti per elaborare la notizia che la mia migliore amica mi aveva appena detto.
Guardai per un attimo, di sfuggita, Gube aveva la bocca semi aperta e gli occhi la scrutavano da testa a piedi.
"Davvero??" Chiesi ancora incredula.
"Si...ho fatto una cazzata." Si portò le mani in faccia, lei non era la ragazza che si concederebbe ad un ragazzo, oddio più che ragazzo diciamo uomo, che abbia vent'anni in più di lei.
"Beh tranquilla è stata solo una notte, a questa età è normale fare cazzate." Cercai di tranquillizzarla.
Si tolse le mani dal viso e tornò a guardarmi, cercai di offrirle un sorriso che potesse confortarla.
"Non è quello che mi preoccupa, le cazzate si fanno è solo che..." Si bloccò, ti prego signore fai che non sia incinta.

Certo che è incinta glielo si legge in faccia.

Non è il momento coscienza dei miei stivali.

Ehi calmati cercavo solo di farti ragionare.

In questo momento l'ultima cosa che non voglio fare è discutere con te.

Allora smetti di parlare!!!

Fosse facile tu non stai mai zitta.

Non sei obbligata a rispondermi ogni volta che dico qualcosa.

Emm...si invece sei la mia coscienza ti devo rispondere per forza.

Io direi di concentrarti sulla tua amica che ti sta per dire una cosa importante.

Giusto...addio.

Addio, tanto è incinta.

Smettila.

"Che..."
"Credo di essere incinta." Mentalmente mi schiaffeggiai la faccia.

Dieci punti a Grifondoro.

Sta zitta tu.

Guardai di nuovo Gube la sua bocca si stava spalancando sempre di più, okay calma ragioniamo.
"Okay tutti calmi ragioniamo, hai un ritardo?" Chiesi guardandola, lei sembrò pensarci.
"Si di quattro giorni." Rispose contando con le dita per averne la certezza.
"Hai nausea o voglie strane?"
"Ho una voglia matta di gelato al cioccolato, ma per ora niente nausea." Ammise.
"Ultima domanda hai fatto il test?"
"Emm...no...ho paura." E per la seconda volta mentalmente mi schiaffeggiai in faccia la mia mano.
"Come hai paura?? Cristina devi fare il test o vuoi che ti venga una pancia grossa come una mongolfiera se sei incinta?" Lei mi guardò perplessa.
"Hai ragione, vado subito a comprarlo." Fece per alzarsi e andarsene, ma io la fermai.
"Ferma ti accompagno non ti lascio da sola in questa situazione." Si voltò, mi corse incontro e ci stringemmo in un altro abbraccio più stretto di quello che pochi minuti fa ci eravamo date.
"Grazie Bea...ma Gube, insomma...non avete da fare?" Eravamo ancora appiccicate.
"Gli amici prima di tutto, se dovevamo fare qualcosa, quel qualcosa aspetterà." La sentii scoppiare a piangere sulla mia spalla. Non aveva mai pianto, la cosa doveva preoccuparla veramente tanto.
Cercai lo sguardo di Matthew, avevo bisogno di un supporto emotivo anche io.
Trovai finalmente il suo sguardo, avevo le lacrime che stavano per uscire, Gube annuì, non so esattamente cosa volesse dire con quel movimento della sua testa, ma per me voleva dire "stai tranquilla ci sono io".

...

"Allora hai fatto Cristina?" Gridai dalla porta del bagno del bar dove eravamo infilate. Con la scusa di due caffè eravamo riuscite ad andare in bagno.
"Quasi." Urlò da dietro la porta, sentii tirare lo sciacquone, la vidi uscire stava sudando freddo.
"Qui c'è scritto che bisogna aspettare qualche minuto." Dissi leggendo le istruzione sul foglio illustrativo che era dentro la scatola con il tester.

Ci pensi...e se fosse incinta.

Ma allora non hai capito che in queste circostanze devi stare zitta.

No...sono mezza imbecille d'altronde guardando te.

Ehi!!! Smettila, so già di non essere perfetta, non c'è bisogno che tu me lo ricordi ogni volta che vuoi.

Va bene va bene, era per dire...sei preoccupata?

Che cavolo di domande sono certo che sono preoccupata è la mia migliore amica.

E se succedesse anche a te?

Madonna e allora vuoi proprio gufarmela eh!!

Hahahah no...anche perché sarei nella merda anche io visto che vivo dentro il tuo corpo.

Già...però alla fine se trovi il ragazzo giusto...

Cosa vuoi dire??

Non mi dispiacerebbe mettere su famiglia, certo magari non ora, ma chi lo sa magari un giorno.

Ah pensavo!!! Comunque guarda che la tua amica ti sta chiamando.

"Bea allora mi ascolti??? È passato anche più di qualche minuto." Era in pensiero e questo faceva sì che si arrabbiasse facilmente.
"Che aspetti guarda." Indicai il tester che teneva in mano e rivolto verso il basso. Abbassò lo guardò verso il pavimento e scosse la testa.
"Dammi faccio io..." Presi quell'affare di plastica e lo guardai.
"Meno male...falso allarme non sei incinta." Cristina alzò subito lo sguardo verso di me e sul suo volto finalmente si formò un sorriso, iniziò a saltellare per il bagno del bar.
Mi abbracciò, mi baciò sulla guancia, era al settimo cielo, e io lo ero per lei.

Meno 10 punti a Grifondoro.

È solo culo.

Uscimmo dal bar tutte e due super felici, tanto che salutammo allegramente anche il ragazzo e la ragazza che ci avevano servito.
"Allora??" Chiese Gube che ci aveva aspettato in macchina.
"Non è incinta." Sul suo volto si formò un' espressione di sollievo.
"Ti accompagniamo a casa." Dissi.
"Non non importa mi faccio una passeggiata voi andate dove avevate programmato di andare, grazie di tutto Bea sei la migliore amica del mondo, ti voglio bene."
"Figurati per te questo ed altro, ti voglio bene anche io ci sentiamo." Gube mise in moto e io e Cristina ci salutammo un'ultima volta con la mano.

"Dai è andata bene." Sospirai.
Non feci in tempo a dirlo che Matthew scoppiò in una fragorosa risata, mi voltai verso di lui, lo guardavo stranita.
"Che c'è da ridere?" Chiesi.
"Mi sono immaginato la faccia di Shemar se lei fosse stata incinta." Continuò a ridere e io non potei fare a meno di unirmi a lui. Aveva una risata bellissima.
"Dai cretino...allora questo posto speciale?"
"Beh...ci andiamo subito se è quello che vuoi." Disse continuando a guardare la strada.
"Non vedo l'ora." Mi slacciai la cintura e gli lascia un bacio sulla guancia, molto vicino alla labbra.
Lui sorrise, presi il telefono e inviai un messaggio a Cristina.

'Cry mi raccomando acqua in bocca con mia madre e mio fratello...anzi acqua in bocca con tutti, nessuno deve sapere quello che ti ho detto oggi❤️❤️😘😘'

'Certo mi raccomando anche tu...su quello che è successo oggi❤️❤️😘😘'

'Non ti preoccupare ciao amore mio❤️❤️😘😘'

'Ciao Signora Gubler❤️❤️😘😘'

Alla sua ultima affermazione le mie guance si dipinsero di un rosso fuoco.
Signora Gubler, non suona male però.

36 anni... Bel casino! (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora