Capitolo 28

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"Cry cazzo!! Era lì, lui era lì, è la verità non mi sono sognata niente!!" Urlai alla mia migliore amica che si ostinava ancora a non credermi.
"Okay...allora perché era lì?" Disse lei mettendosi le mani sui fianchi, si stava arrabbiando...per cosa? Boh e chi lo sa lei è fatta così.
"Per...non lo so." Abbassai lo sguardo, devo ammettere che il pavimento a volte è meglio rispetto agli occhi di una persona.
"Bea...io...senti mi dispiace, ma magari..."
"Magari cosa?! Cosa magari?! Si magari lui era lì per quella vecchietta del cazzo, che ogni volta che passo mi insulta in tutti i modi, oppure per quella troia che batte sulla statale, anzi magari era lì per quel deficiente di Mirco che ogni volta che mi vede mi guarda il seno e il culo, sono seriamente convinta che non sappia neanche come è fatta la mia faccia...magari era lì per loro." Gridai esasperata, e con le lacrime che stavano per uscire, feci tutto impossibile per evitare di scoppiare in un pianto disperato, ma nulla ebbe successo.
"Bea...per favore non piangere ci sono io..." Cristina mi abbracciò e non fece che peggiorare la situazione, non che non mi piacessero i suoi abbracci, ma insomma...mi ricordava Matthew, mi ricordavano le sue possenti braccia intorno alla mia figura minuta.

"Cry...io...non...aiutami." Dissi tra un singhiozzo e l'altro, lei mi costrinse a guardarla, sul suo viso vi era un leggero sorriso, contagioso devo ammettere, ma in quel momento su di me non ebbe effetto.
Le gocce di acqua salata continuavano ad uscirmi dagli occhi e a rigarmi il viso.
"Bea certo che ti aiuterò, sei la mia migliore amica, ma che dico sei mia sorella, si sistemerà tutto...non ti lascio sola non ora." Stava per piangere anche lei, vedevo i suoi bellissimi occhi verdi militare diventare lucidi.
"Grazie anche tu sei mia sorella." Sorrisi, per la prima volta in un'ora.
"Visto sei così bella quando sorridi." Disse lei ridendo e contagiando anche me con quella sua strana malattia chiamata positivismo.
"Grazie....sto bene."

Mi alzai dal letto e andai alla finestra di camera mia, guardai fuori, le case davanti a me si schieravano come soldati sul campo di battaglia, guardai la strada completamente deserta, anche se erano le quattro del pomeriggio, ecco io mi sentivo come quella strada vuota, vuota senza nessuno al mio fianco.
"Bea io dovrei andare..." Cristina mi raggiunse alla finestra guardando anche lei il paesaggio che il mio quartiere ci offriva, mi lasciò un delicato bacio sulla guancia.
Nella mia camera si udirono due "ciao", poi il silenzio calo su di essa.
Mi buttai sul letto e osservai il soffitto di una tonalità simile al verde acqua.
Quel colore mi ricordava il mare, il mio adorato mare...amavo andare li d'estate con i miei nonni e mio fratello, mi piaceva tantissimo camminare sulla sabbia chiara e infrangere i miei piedi sulle onde, che l'acqua spighe con tutta la sua forza sul bagnasciuga.

"Tesoro...c'è Lorenzo!!" La voce squillante di mia madre mi chiamò dal piano di sotto...sbuffai non volevo vedere Lorenzo, mi avrebbe fatto confondere le idee più di quando già non lo siamo.
"Fallo salire!!!" Risposi non volevo che mia madre mi vedesse con gli occhi rossi e gonfi.
"Ciao." Disse il moro facendo capolino dalla porta, con un gesto della mano lo invitai ad entrare.
"Stai bene?" Chiese preoccupato e si sedette vicino a me sul letto.
"Si...cioè no...non proprio." Non sapevo cosa dire, si vedeva lontano un miglio che non stavo bene, era inutile mentire.
"Ne vuoi parlare?" Domando intimorito, lo guardai e sospirai, magari sfogarmi con qualcuno mi farebbe bene...ma che dico no no no...non voglio raccontargli tutto, e rischiare di smascherare la mia "relazione" con Gube...cioè...Matthew...ah! Lui insomma.
"No...non voglio scusa." Continuavo a guardare il pavimento di ceramica bianca, avvertii un lieve tocco sotto il mio mento, poi i miei occhi smeraldo incrociarono i suoi marrone scuro, più scuro del legno che brucia.
"Ehi...va bene...se hai bisogno sono qui." Disse con la voce più dolce che gli avessi mai sentito fare.
"Lore...io..." Stavo per parlare quando le sue labbra morbide e delicate si posarono sulle mie...era un bacio semplice...non passionale, ma nel suo piccolo era perfetto.

Ma questo era sbagliato, io non amavo Lorenzo, io pensavo ancora e costantemente a Gube, per quanto cercassi di dimenticarlo lui era ancora nella mia mente.
Allontanai Lorenzo con le mani interrompendo il bacio.
"Ho fatto qualcosa di male?" Era preoccupato, non volevo che si preoccupasse per me.
"No...solo che Lorenzo io...ecco..." Fottute parole perché non escono mai quando lo devono fare.
"Sei innamorata di un altro vero?" Rimasi senza fiato, il mio cuore mancò un battito...forse anche più.
"C-coma fai a saperlo...cioè io non ti ho mai detto niente?" Accennò un leggero sorriso che poi scomparve subito.
"Si vede e si vedeva...c'erano dei giorni in cui eri felicissima, e non credo che i tuoi genitori ti abbiano comprato un cane." Risi alla sua ultima affermazione.
"Lore...mi dispiace, insomma non volevo ill..."
"Tranquilla...non mi sono illuso, non più di tanto...ti amo, non posso farci niente, e procederemo, anzi procederò con cautela, se è quello che vuoi." Sul mio volto il sorriso non era ancora scomparso e sinceramente era un miracolo, visto come stavo.
"Grazie, sia non sei poi così male...forse le persone cambiano veramente." Affermai, forse si può cambiare, lo abbracciai, lui ricambiò.
Appoggiai il mio orecchio sul suo petto, il suo cuore batteva all'impazzata, forse prova davvero qualcosa per me, forse è stato sincero per una volta.

...

"La sveglia sta suonando ma fatela tacere perché di andare a scuola proprio voglia non ne ho...."

"MA BASTA!!!!" Gridai esasperata, non ne potevo più di quella stupida canzone.
"Beatrice tutto bene!!" Disse mia madre allarmata, avevo davvero gridato così forte.
"Si...scusa...la sveglia." Mi giustificai, lei si mise una mano sul cuore, mi diede il buongiorno e uscì dalla stanza.
Mi ributtai sul letto e mi massaggiai le tempie, dentro di me avvertivo una strana felicità.
Ero felice? No direi serena, avevo messo le cose in chiaro con Lorenzo e già era qualcosa.
Ora dovevo solo scoprire perché Gube era davanti casa mia...se c'è anche solo una possibilità di scoprire la verità devo usarla.

Scusa vai a trovarlo alla riprese?

Ma sei pazza...mentirebbe se provassi a chiedergli il motivo.

Non ti credere.

Fidati conosco gli uomini.

E io conosco le coscienza degli uomini, se anche lei lavora come me, parlerà con te e ti dirà la verità.

Beh se gli uomini sono come penso, faranno l'incontrario di quello che gli dicono.

Come te insomma.

Molto spiritosa.

Alzati va!

Ma sta zitta.

Come vuole o mia regina.

Alla fine non era una cattiva idea andare sul set, ma non parlerei lo stesso con Gube...ci vuole qualcuno di cui lui si fidi...Shemar.
Lui era perfetto, era il suo migliore amico, mi conosce e sicuramente mi dirà la verità, almeno speriamo.

...

"Ho avuto un'idea!" Dissi a Cristina appena la vidi fuori dal nostro istituto di mattoni rossi.
"Mi fai paura quando fai così?!" Rise e io con lei.
"Lo so...può funzionare." Lei annuì.
"Sentiamola allora." Stavo per aprire bocca quando il mio sguardo incrociò quello di Lorenzo che smise di parlare con il suo gruppetto di amici, lo salutai con la mano, lui ricambiò e io arrossii.
"Mi devi raccontare un po' di cose tu eh! Comunque sentiamo questa idea." Disse Cristina girandosi a guardare il moro che era tornato beatamente a parlare con i suoi amici.
"Va bene...allora dobbiamo parlare con Shemar." Lei spalancò leggermente gli occhi.
"Cosa?! Devi parlare con Shemar...io è meglio se non lo rivedo." Disse, io soffocai una risata e continuai.
"No?! Tu vieni con me...oggi pomeriggio fatti trovare sotto casa mia andiamo a fare una piccola capatina sul set...e poi quale occasione migliore per incontrare i tuoi idoli." Lei mi fissò mordendosi violentemente il labbro.
"Oh! E va bene...ma io non mi avvicino a Shemar sia chiaro." Io annuii.
La presi per mano e entrai dentro la scuola.
Oggi avrei avuto delle risposte. O almeno spero.

36 anni... Bel casino! (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora