CAPITOLO 14.
Dopo che Owen mi ha calmata, ricordo di essermi addormentata fra le sue braccia e che mi ha portata in camera mia, infatti è accanto a me sul letto. Il suo viso sembra così triste e afflitto da qualcosa, è stato così gentile con me, mi è stato vicino nonostante io fossi così cattiva con lui. Mi ritrovo a sorridere, un sorriso rammaricato. Mi ritrovo a pensare che lui non può essere qui con me, lo porterei nei miei casini, gli farei solo del male e non lo merita.
Distolgo lo sguardo verso il soffitto e mi ritrovo a pensare a lei. Alla donna della mia vita che oggi è andata via per sempre. Dannata me se non gli sono stata vicina. Dannata me che sono stata talmente egoista di non prendermi cura di lei sin dall'inizio. Dannata me. Una calda lacrima mi scende sul viso, non l'asciugo anzi piango silenziosamente. Owen non deve sentirmi. Devo mostrarmi forte, sono stata debole abbastanza.«Mamma guarda!» dico indicando una piccola farfalla, «è bellissima!» esclamo abbracciando la mamma.
«Sai come nascono?» scuoto la testa e lei sorride.
«Allora, la farfalla prima di diventare così è un piccolo bruco..» mi spiega la storia mentre accarezza i miei lunghi capelli «un bruco che viene preso in giro perché brutto...però quel piccolo bruco si chiude in un bozzolo per poi uscire e diventare una bellissima farfalla, forte e bella.» dice infine accarezzandomi il viso.
«Quindi amore mio, se qualcuno ti farà del male sappi che ne uscirai sempre più bella e forte okay?»
Questo ricordo però mi fa piangere ancora di più e purtroppo sveglio Owen che si avvicina a me e mi abbraccia forte.
«Vuoi sapere una cosa Miss Davis?» chiede biascicando ed io annuisco guardando quegli occhi azzurri che adoro.
Mi accoccolo a lui, pur sapendo che me ne pentirò e ascolto quello che sta per dirmi.
«Ho perso mio papà quando avevo sette anni.» dice accarezzandomi il braccio, lo guardo e sembra afflitto.
«Come?» biascico e lui sospira.
«Incidente stradale.» replica con le lacrime agli occhi, i suoi occhi azzurri. Sento la sua angoscia, la sua tristezza e mi dispiace per lui.
«Mi dispiace davvero Owen.» dico abbracciandolo io, lo vedo sorridere e tira su col naso.
«Non esserlo principessa, davvero. E volevo dirti di non esser triste, hai me. Anche se non vuoi, hai me. Non ti lascio andare facilmente. Mi hai stregato, dalla prima volta che ti ho visto all'aeroporto non so cosa mi hai fatto ma non faccio che pensare a te. Quindi, vuoi o no, hai me piccola.»
Piccola. No, non può avere me, io non posso. Eppure non dico nulla ma mi stringo più forte a lui.
«E tu chi avevi? Tua mamma?» gli domando e lui inizia a ridere, lo guardo confusa.
«Magari. Hai ragione mia mamma è una strega, ha sposato un altro nemmeno due mesi dopo ma ha lasciato il cognome di mio padre solo per i suoi dannati soldi!» sbotta piuttosto irritato, io lo dicevo che Deborah Smith è una zoccola.
«Troia.» dico facendolo ridere.
«Owen non so come affrontare il funerale. Tutte quelle persone che verranno da me...non ce la farò.» dico e lui mi alza il viso guardandomi come se fossi bellissima, nonostante il trucco sciolto.
«Quale parte di hai me, non hai capito? Domani sarò lì con te okay?» dice ed io annuisco come se fossi stregata dai suoi bellissimi occhi azzurri. Decido di alzarmi e lo stesso fa Owen, scendo al piano di sotto e tutti sono silenziosi. Daniel si tortura le mani dando pugni al suo sacco da boxe, Mike beve qualcosa, Laurence è con i bambini ed ha gli occhi rossi e lucidi mentre Ricky è seduto accanto a papà che fissa un punto ignoto della camera.
Owen è un po' impacciato ma va accanto a papà e parlano un po', sembra che abbia qualcosa di magico perché lui si rilassa. Vado in cucina e bevo un po' d'acqua, questo silenzio è assordante. La mamma non lasciava mai casa così silenziosa, amava ascoltare Enrique Iglesias e tutti i suoi cantanti spagnoli preferiti. Mi guardo intorno e sembra ancora di vederla indaffarata a preparare la cena, doveva essere perfetta per papà. Diceva sempre che doveva farlo innamorare di lei ogni giorno di più. Sembra di sentire ancora il suo adorabile accento messicano e di sentire le sue parole d'amore verso papà. Noto che Daniel e Owen stanno parlando e come al solito faccio l'impicciona.
«Grazie amico!» dice Daniel stringendo la mano di Owen quasi piangendo.
«Di nulla.» sembrano così affiatati, come se si conoscessero da una vita. Si abbracciano e per la prima volta vedo Daniel piangere.
Il mio cellulare squilla e noto due messaggi, Lily e Greg.Da: Lily Walker.
A: Hannah Davis.
Fiorellino ho saputo. Mi dispiace tanto, sappi che io sono con te! Londra sente la tua mancanza! :*Ma a me non manca Londra. Non le rispondo, lo farò più tardi.
Da: Greg Seller.
A: Hannah Davis.
Hann ho saputo. Mi dispiace tanto, sappi che io sono con te! Londra sente la tua mancanza! :*Che originalità. Potevano scrivere qualcosa di diverso, no? Poso il cellulare e mi strofino gli occhi gonfi e rossi. Indosso il mio abito nero e metto una catenina che ha come ciondolo una croce, me la regalò lei. Lego i capelli in una coda e non mi trucco. Le pompe funebri sono arrivate e posizionano il corpo della mamma nella tomba, prima che chiudono la tomba, metto al suo interno una nostra foto. Così saremo insieme anche in paradiso.
Il funerale è la cosa che odio di più, parenti che non ti cagano tutto l'anno d'improvviso diventano tutti carini e gentili. Oppure gente che non ti conosce ma comunque dice "Era una brava donna". Come supponevo c'è gente così e altri parenti mi vengono addosso, rispondo grazie alle loro condoglianze sorridendo falsamente, mi chiuderei in una camera a piangere ma non lo faccio, ho Owen accanto a me che mi da sostegno. Sorrido al pensiero di averlo accanto, nonostante questo e la storia di Will non se ne è andato.
«Ora vorremmo chiamare Hannah, sua figlia per dire due parole.» mi chiama il sacerdote che sta celebrando il funerale, mi alzo e prima di andare accanto alla tomba, Owen mi accarezza la mano come per darmi forza.
Osservo tutti, i miei fratelli sono addolorati e papà piange silenziosamente. Nonna Becky continua a ripetere mi probre hjia, la mia povera figlia e Owen mi osserva con occhi pieni di forza.
Mi schiarisco la voce ed cerco di formulare un discorso sensato.
«Um...questa donna mi ha donato la vita. Mi ha regalato quei quattro uomini laggiù e mi ha dato un padre fantastico. Non ho avuto un'infanzia o un'adolescenza semplice ma lei, mi è sempre stata accanto. Nonostante la sua malattia mi ha sempre dimostrato di essere forte. Mi ha sempre insegnato a vivere anche se qualche volta è difficile farlo. A lei devo tutto. Ricordo che mi diceva sempre una cosa:"Quando morirò non piangete, ho vissuto una meraviglia e pensate che grazie a quell'uomo che fieramente chiamo mio marito, ha reso la mia esistenza e la mia morte più bella, consapevole del fatto che lui mi ama." E non sto qui a dirvi la solita stupidaggine del "Ora è in un posto migliore" ma vi dico che lei è ancora qui, solo col suo spirito.» finisco il mio discorso con voce tremante e ritorno a sedermi accanto ad Owen. La celebrazione finisce e ci avviamo al cimitero per seppellire la bara. Mentre il sacerdote fa la preghiera, noto in lontananza Will e Tracy. Devono andarsene, non li voglio qui.
Mi avvio verso di loro lasciando il braccio di Owen.
«Dovete andarvene!» sbotto irritata, Tracy mi ride in faccia e Will è serio. Li prendo a schiaffi, teste di cazzo.
«Perché?» chiede apparentemente calmo Will.
«Chi siete voi per venire al funerale di mia madre? Quando l'avete presa in giro in mia presenza. Via!» ma nulla, restano lì a fissarmi quando però Will mi prende per il polso strattonandomi.
«Non prendo ordini da te, sgualdrina!» mi sputa in faccia serio ed i miei occhi si appannano per le lacrime.
«Lascia il polso della ragazza e va via o chiamo la polizia!» sento dire da una voce a me familiare. Owen.
Will lascia il mio polso e va di fronte a Owen.
«E tu saresti?» domanda piuttosto divertito.
«Owen Smith.» risponde con un ghigno. La faccia di Will diventa bianca e prende la mano di Tracy e va via. Fa così paura Owen? Sorrido e gli prendo la mano che mi tende, ci avviciniamo alla tomba mano nella mano ed io vengo percossa da un brivido sulla schiena. Il suo contatto fa sempre questo effetto.
Angosciata prendo una rosa e la getto nella buca.
«Adiós mamá.» sussurro con un nodo in gola.
Raggiungo papà e lo abbraccio forte, non l'avevo ancora fatto da ieri e ne avevo bisogno. Tira su col naso e mi osserva innamorato.
«Sei uguale a lei.» dice accarezzandomi le guance, sorrido tristemente e lo riabbraccio. Raggiungiamo gli altri dove trovo Owen parlare con nonna Becky, fa che non gli abbia detto nulla di perverso e andiamo via. Io vado in macchina con Owen ed il tragitto è piuttosto silenzioso. Sa che sto male e che se facesse qualche domanda, scoppierei a piangere. Quando sto per scendere dall'auto, Owen mi prende per il braccio.
«Hannah?» dice attirando la mia attenzione sui suoi occhi.
«Si, Owen?» replico io quasi stregata da essi.
«Fa i bagagli. Si va a Miami!»•doppio aggiornamento!!! Amatemi. *si bacia da sola*
Voglio un Owen tutto per me, quanti lo vorrebbero?
Kisses
|Anna|
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Restart. (IN REVISIONE)
Literatura Feminina× I libro della duologia Restart × #33 06/08/2016. #45 11/08/2016 #48 25/10/2016 *** Hannah Davis. 19 anni. Vive a Londra, dopo essere fuggita da Los Angeles a causa di una gravidanza non voluta. Finiti gli studi e la gravidanza è andata male, Hanna...