CAPITOLO 29.
«Jacob!» esclamo abbastanza stranita di vederlo, sorride avvicinandosi.
«Hannah!» sussurra ormai di fronte a me, i suoi occhi brillano..sembra felice di vedermi, ma io non so se sono felice.
«Owen.» dice una voce posizionandosi accanto a me, gli sorrido debolmente e lui mi cinge la vita come per far capire che sono sua. Gelosia?
Jacob ci scruta infastidito e ritorna a guardare me.
«Si, Jacob lui è Owen, il mio ragazzo.» Il ragazzo di fronte a me stringe la mano sorridendo falsamente ad Owen e ritorna a guardare me, abbasso lo sguardo come se fossi intimidita da lui. Perché rivederlo mi fa questo effetto? Owen continua a tenermi stretta a lui e ho caldo, troppo caldo. Morirei in un instante se Jacob non va via.
«Come mai qui a Los Angeles?» lo distraggo da chissà quale pensiero chi fruga in quella mente e sorride. Perché lo fa? Dannazione, ogni persona di Londra mi spaventa.
«Mi hanno fatto uscire...e ho deciso di lasciare quella noiosa città.» replica alzando le spalle ed annuisco, perché tutti a Los Angeles? Dannazione, lancerei un urlo ma non posso.
«Oh bene, sono molto felice per te.» Lo sono, davvero. Finalmente è uscito da lì, un senso di colpa mi colpisce. È colpa mia? No, scrollo le spalle e mi convinco che non è colpa mia ma forse lo è. Dannazione. Lui mi sorride debolmente.
«Tu? Come stai?» domanda, ed io alzo le spalle.
«Benissimo.» mento però sto bene, si. Owen, lui è il mio bene. Mi ritrovo a guardarlo e per un po' mi dimentico di aver avanti Jacob. Ritorno a guardare lui che nel frattempo imbarazzato guarda il terreno cementato.
«È stato un piacere conoscerti, Hannah andiamo?» dice con tono scocciato Owen ed io annuisco, saluto con la mano Jacob che è rimasto a fissarci e salgo in auto. Appena entro c'è un silenzio tombale, Owen fissa il volante ed io rivolgo la mia attenzione alla figura di Jacob che va via scuotendo la testa. Perché è qui veramente? Il senso di colpa mi sta divorando.
«Chi era?» domanda Owen rompendo finalmente il silenzio ed io non rispondo, chi era? Sicuramente non il Jacob che conoscevo io. Il Jacob di una volta aveva gli occhi spenti e viveva di droghe. È colpa mia. Forse. Oh dannazione. Perché deve essere colpa mia? Se una persona non vuole entrare in quel tunnel, non lo fa e basta. Non gli ho mai puntato una pistola per far si che entrasse nel mio sporco mondo. No, quindi NON È COLPA MIA.
«Nessuno..» rispondo con un filo di voce, proprio oggi non mi va di spiegare, voglio solo godermi la serata.
«Hannah...» sussurra lui ed io sbuffo, dannazione non capisce mai.
«Santo Cielo Owen, è stata una giornata stancante, voglio solo divertirmi e passare del tempo col mio ragazzo, va bene?» sbotto irritata colpendo per sbaglio il cruscotto, impreco ed Owen mi fissa. Sorride, ma che ha da ridere.
«Ed il tuo fidanzato esaudirà la tua volontà!» dice finalmente diventando l'Owen che conosco e andiamo via dal mio giardino. Durante il tragitto inizia a parlarmi della sua giornata, molto monotona.
«Mi sono svegliato, ho lavorato per mia madre e nulla, la sai la parte più bella?» dice guardandomi con occhi sognanti, scuoto la testa.
«Quando ti ho vista al centro commerciale, dannazione se eri bella come ogni santissimo giorno. Ti ho osservato un po' e dannazione quel nasino quando lo arricci mentre sorridi, diamine se mi fa impazzire.» continua entusiasta, quest'uomo è qualcosa di unico. Parla di me come se fossi una dea. E mi fa sentire come tale. Lo guardo felice e si, sono felice perché solo quando sono con lui dimentico i miei casini.
«Dove stiamo andando?» chiedo cambiando canzone ed esce Perfect di Hedley, adoro questa canzone.
Alza le spalle e sbuffo, non mi dice mai dove mi porta, però ne vale la pena perché ogni volta mi porta in posti magnifici. La macchina si ferma e Owen si affretta ad aprirmi la porta, siamo fuori ad un ristorante dove ci sono parecchie auto sportive parcheggiate. Mi prende per mano ed entriamo nel ristorante, una sala piena di uomini d'affari mi colpisce, non mi avrà portata ad una cena d'affari?
«Owen mi hai portata ad una cena d'affari?» sussurro intontita, annuisce sorridendo. Ora lo uccido, loro sono uomini d'alto livello, io sono semplicemente Hannah Davis!
«Owen no...E se mi chiedono qualcosa? Vorranno mica sapere che ho perso la verginità a sedici anni e che sono rimasta incinta?» sbotto irritata lasciandogli la mano. Lui si avvicina a me e mi accarezza una guancia.
«Sono miei amici, ci saranno anche le loro mogli e fidanzate, non ti chiederanno nulla ma se ti fanno qualche domanda, so che saprai dire qualche bugia.» replica prendendomi di nuovo la mano, spalanco la bocca per l'offesa che ha appena fatto e lui scoppia a ridere. Ci dirigiamo verso gli spilungoni ricchi ed io mi sento già un pesce fuor d'acqua, le donne sono tutte vestite per bene e sembrano avere puzza sotto al naso mentre gli uomini sono totalmente diversi da Owen, Owen è diverso, non per i vestiti ma caratterialmente sembra diverso. Non ce lo vedo Owen parlare di business o altro. Si, mio padre lavora in una delle aziende della madre di Owen ma è un semplice dipendente, ho caldo. Mi sento già fuori luogo. Prendi un bel respiro Hannah, cosa potrà mai succedere? Stringo ancora di più il braccio di Owen mentre andiamo verso la sua combriccola di amici, se ne accorge infatti mi da un bacio in fronte come per rassicurarmi, infatti ci riesce. Un odore di dopobarba mi fa pizzicare la narici, ora di sicuro starnutisco.
«Ciao Owen!» lo saluta stringendogli la mano un ragazzo alto, non quanto Owen, occhi marroni e capelli con dei riccioli che gli ricadono sul naso. Mi scruta con attenzione e gli si brillano quando guardano Owen.
«La bella signorina chi è?» domanda dando una pacca al suo amico, Owen mi sorride e mi accarezza la schiena per tranquillizzarmi.
«Hannah, questo è Joseph. Joseph, Hannah.» dice e questo Joseph prende la mano e me la bacia.
«Hannah è la mia ragazza.» continua e Joseph spalanca la bocca e da delle pacche sulla spalla a Owen come per congratularsi.
«E bravo il nostro Owen.» gli sorrido debolmente e mi guardo in giro, tutte le ragazze a quanto pare single stanno guardando il mio ragazzo, ed un senso di fastidio mi fa ribollire il sangue. Che mi sta succedendo? Respira Hannah, respira. Ci avviciniamo verso altre persone ed è sempre la stessa cantilena ogni volta, "Hannah, la mia ragazza." Questa gente davvero non sa cosa significhi parlare. Finalmente ci accomodiamo per mangiare, sono seduta di fronte ad una ragazza. Capelli neri ondulati e occhi verdi, continua a mordersi il labbro guardando Owen. Ora la picchio. Ma Owen continua a fissare a me e ciò mi fa sorridere, fino a quando questa civetta inizia a parlargli.
«Allora Owen come vi siete conosciuti?» Anche la voce è odiosa. Owen mi sorride con un sorriso meraviglioso.
«In aeroporto, mi è praticamente caduta addosso.» dice ridendo ed io annuisco sorridendo, la ragazza non sembra essere felice continua a giocherellare con i capelli per far si che Owen la noti. Perché sento una morsa allo stomaco?
«Oh, che cosa carina. Che lavoro fai?» domanda sfacciatamente facendomi sentire uno schifo, guardo Owen chiedendo aiuto ma lui alza le spalle e mi accarezza la gamba.
«Oh non lavoro, sono appena tornata da Londra.» dico sorridendogli appena, lei sorride falsamente e guarda come sempre Owen. Smettila!
«Ci siamo stati, ti ricordi Owen?» domanda con la voce fastidiosa. Aspetta cosa? Spalanco gli occhi e respirò profondamente, non fare cose strane Hannah. Quella morsa allo stomaco, ora è passata al petto. Come se un enorme elefante si fosse seduto lì costringendomi a piangere. Perché mi sto comportando così? Saranno andati quando nemmeno ci conoscevamo ma comunque mi da un enorme fastidio. Owen credo avrà capito cos'ho perché non ha risposto alla domanda della ragazza e fissa me. Sono gelosa? No. Perché dovrei? Dannazione, mi viene voglia di piangere. Mi alzo e con la scusa di andare in bagno, esco fuori dal ristorante. Con nessun uomo mi è mai capitato di sentirmi così, una donna lo guarda ed un senso di fastidio mi fa venire voglia di strozzarla. Sbuffo e tiro un calcio ad un sassolino sporcandomi il tacco. Inizio a piangere silenziosamente. Perché? Non lo so, ma mi va di farlo. Owen Smith mi sta mandando in crisi, mi sta facendo essere una persona che non ero o almeno lo ero ma che non ho mai mostrato e ciò mi spaventa.
«Hannah perché stai piangendo?» sento la voce di Owen dietro di me ed io alzo le spalle, mi siedo a terra ed osservo le macchine sportive parcheggiate.
«Hannah, te lo ripeto di nuovo perché piangi? È per quello che ha detto Liz? È una gallina!» continua sedendosi accanto a me.
«Appunto, non lo so perché sto così. Lei ti guardava in un modo poco puro ed io mi sentivo una morsa allo stomaco che mi diceva di saltarle addosso e di strapparle quei capelli..» dico con un filo di voce, lui sorride.
«Non lo so Owen. Non so nemmeno chi sono, sono Hannah Davis? Non lo so. Non mi riconosco più, tu mi fai provare cose che non ho mai provato, nemmeno con altri uomini. Ed il solo pensiero di te e quella gallina lì a Londra, mi fa...schifo!» continuo strappando delle erbacce. Owen sorride e mi prende il volto tra le mani.
«Hannah si chiama gelosia, e capita anche a me quando incontriamo Jacob, Jon e tutti quei tipi che ti vengono appresso. Per me esisti solo tu e te lo sto facendo capire ma questa testa dura, non lo capisce.» dice facendomi fare una piccola risata. Lo bacio, perché volevo farlo. Perché sa farmi stare bene. Ha ragione Owen, sono gelosa e penso che col tempo si cambia. Io sono cambiata, io sono questa Hannah, non la Hannah di Londra. Il tempo cambia tutti.•Hannah gelosona! Owen vabb che ne parliamo a fare?! Sorry per il ritardo ma ho avuto dei problemi di linea *argh*
Love y'all.
Anna 🙎
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Restart. (IN REVISIONE)
Romanzi rosa / ChickLit× I libro della duologia Restart × #33 06/08/2016. #45 11/08/2016 #48 25/10/2016 *** Hannah Davis. 19 anni. Vive a Londra, dopo essere fuggita da Los Angeles a causa di una gravidanza non voluta. Finiti gli studi e la gravidanza è andata male, Hanna...