CAPITOLO 37.
Un freddo bestiale mi trapassa le ossa, non riesco ad aprire gli occhi per la luce che mi stanno puntando. Dannazione, diventerò cieca così. Quando finalmente chiudono questa luce, riesco ad aprirli. Trovo un signore con un camice bianco e deduco che sia un dottore ma la domanda è perché mi trovo in un ospedale? L'unica cosa che ricordo è che mi sono addormentata ed ora mi trovo in un letto bianco, perfino scomodo. Cerco di muovermi ma un dolore mi trapassa lo sterno, gemo dal dolore. La vista è appannata a causa di quella lucina del cavolo che questo tipo mi ha puntato negli occhi.
«Mmh...» mugolo cercando di alzarmi ma una mano che conosco benissimo mi ferma. Alzo lo sguardo e trovo Owen, il mio Owen.
«Ferma..» mi ammonisce ed io ubbidisco, mi sdraio di nuovo ed osservo il dottore. Incrocio le braccia al petto, una cosa che riesco a fare.
«Mmh... Cos'è successo?» sussurro, non riesco a parlare. Cosa diamine mi hanno messo in questa flebo?
«Hai avuto una convulsione causata dal forte stress..» dice il dottore, una convulsione? Ne ho avute parecchie quando ero piccola dovute alla febbre. Annuisco debolmente, sono stressata? Si e parecchio. Troppe cose insieme, la morte di mamma, Jon, Will ed ora si è aggiunto Jacob. Non faccio che pensare alle sue parole, ha mandato lui quel tipo a violentarmi tutto per colpa di Jon. Una lacrima mi riga il viso e l'asciugo subito ma il dottore mi guarda preoccupato.
«Miss Davis l'abbiamo salvata questa volta ma se continua a subire questi forti stress... Non oso immaginare cosa le possa accadare la prossima volta..» dice più ad Owen che a me. Owen è teso, preoccupato. Mi guarda tristemente ed annuisce alle raccomandazioni del dottore che non ascolto perché il mio pensiero va a lui. Terzo quasi infarto per lui e ciò mi fa sorridere perché è sempre qui con me, non va mai via.
Il dottore esce dalla stanza e Owen si siede accanto a me. Silenzio, mi avvicino a lui faticosamente e lo abbraccio.
«Miss Davis mi farai morire d'infarto!» sussurra ed io ridacchio, è la stessa cosa che ho pensato io. Appoggio la testa sulla sua spalla e mi lascio cullare dal suo respiro.
«È tutta colpa mia... È tutta colpa mia!» Alzo la testa e guardo Owen confusa, sento dei forti rumori provenire dal corridoio dell'ospedale.
«Non avrei dovuto fare lo stronzo!» sento di nuovo, è la voce bassa di Daniel. Perché sta dando la colpa a se stesso? Se sono stressata è colpa di altri. Cerco di alzarmi con l'aiuto di Owen e raggiungo la porta che apro a metà. Vedo Daniel che piange disperato fra le braccia di Laurence mentre Mike parla a telefono. Vederlo piangere in quel modo mi spezza il cuore.
«È colpa mia Lau, dovevo parlargli come avete fatto voi ed invece col mio orgoglio del cazzo, l'ho stressata di più!» sbotta ancora tra le lacrime. Ho una morsa al petto ed inizio a piangere anche io, esco dalla camera e senza dar retta alla predica di Owen, mi getto tra le braccia di Daniel. Le sue lacrime mi bagnano il collo, mi stringe forte a se e mi bacia la guancia.
«Scusa...» sussurra tra le lacrime ed io sorrido, il mio Daniel. Mi lascia e ci guardiamo per un po', sono felice che sia tutto apposto fra noi anche se conosco Daniel, me la farà pagare.
«Ti voglio bene piccola idiota!» sussurra abbracciandomi di nuovo e all'abbraccio si uniscono anche Laurence, Mike e Ricky. Mike fa segno a Owen di unirsi e rimango lì, abbracciata con i miei uomini.
***
Mi sveglio e sfortunatamente sono ancora in ospedale, il dottore ha deciso che è meglio se resto per un po' e i Davis ed il mio ragazzo hanno ovviamente accettato. Sbuffo per la noia e mi siedo, guardo la camera e noto che è veramente triste. Sei in un ospedale che t'aspetti Hannah? Vero. Owen è andato via da un po' per fare delle commissioni ed i miei fratelli invece sono dal medico ed io mi ritrovo da sola. Prendo il cellulare che non uso da un po' e leggo gli ultimi messaggi.
Due di Greg, li apro.Da: Greg Seller.
A: Hannah Davis.
Ho una cosa da dirti!Da: Greg Seller.
A: Hannah Davis.
Quando smetti di stare col tuo amoroso, chiamami!Sorrido per l'ultimo messaggio e lo chiamerò quando mi sento meglio. Bussano alla porta e do il permesso a chiunque sia di entrare. Quando si dice 'Parla del Diavolo e...', Greg è qui. Gli sorrido e lui preoccupato si avvicina a me. Mi bacia sui capelli e si siede affianco a me.
«Ho chiamato tuo fratello e mi ha detto che eri qui... Cos'è successo?» domanda preoccupato.
«Convulsione per stress..» replico e lui annuisce.
«Ho visto Jacob e mi ha detto che Jon l'ha minacciato. È colpa mia, tutta colpa mia Greg!» continuo con voce spezzata ma lui scuote la testa e mi abbraccia.
«Non è colpa tua, colpa loro che sono idioti e non m'importa, quando esci andiamo dalla polizia!» sbotta irritato ed io annuisco debolmente. Devo, ho tutte le prove. Ma ho paura che anche stavolta la faccia franca. Lo guardo ed è turbato da qualcosa, inclino il capo.
«Greg che c'è?» Ma lui continua a stare zitto, allora gli pizzico un capezzolo. Impreca e sbuffa.
«Ho visto Lily...» dice con un mezzo sorriso, spalanco la bocca. La mia Lily, quanto mi manca. Ma perché allora è così teso?
«Era con Jon...» dice quasi in un sussurro. Sussulto, cosa? No. Lei non lo farebbe mai. Lei mi vuole bene, perché si vedrebbe con Jon pur sapendo cosa mi ha fatto? Scuoto la testa per convincermi che non è vero ma lui annuisce. Non posso crederci.
«E perché?» sussurro e lui alza la spalle, sono furiosa. Ha adocchiato anche lei? Dannazione. Però questo spiega perché non mi chiama, non la sento da quando sono partita. L'unica volta che mi ha degnata di un messaggio, è stato alla morte di mamma. Sono incazzata, con lei e con lui. Greg lo diceva sempre, non dovevamo fidarci di lei. Si alza e dopo avermi dato un bacio rassicurante in fronte, va via. Mi sento tradita ed illusa. Le ho voluto bene come una sorella e lei mi ha voltato le spalle così.
Esausta mi sdraio e mi addormento.
***
«Pss...» sento qualcuno scuotermi, agito le braccia e ritorno a dormire. Queste flebo mi rendono stanca.
«Miss Davis..» sussurra la voce al mio orecchio ed io apro gli trovandomi il viso dolce di Brant avanti. Sorrido.
«Facciamo l'amore..» sussurro e lui ride, perché ride?
«Non credo sia possibile farlo in ospedale e fuori c'è Daniel. Potrebbe uccidermi!» replica ed io rido insieme a lui, ha ragione.
«Dai su, alzati, vestiti che Daniel vuole stare un po' con te.» dice dandomi un bacio sulle labbra ed esce dalla camera. Mi vesto subito ed esco dalla stanza e trovo Daniel che mi aspetta.
Prima di andare fuori l'ospedale, prendo il cellulare perché squilla.Da: JR il rompipalle.
A: Hannah Davis.
Ah piccola Davis... Come è bella la vendetta. Ripeto ci sono cose che so di te che tu non sai. Sta attenta!Sbuffo e Daniel prende il cellulare, legge il messaggio ed anche quelli precedenti e la sua faccia è tutt'altro che felice.
•Come si suol dire: 'Mo so cazzi!'
Nulla, doppio aggiornamento perché il mare mi porta ispirazione, so che vi fa piacere.
Dedico questo capitolo a tutte voi che leggete e che mi supportate e mi sopportate sempre!
(vi lascio con un bel primo piano di Daniel!)
Bacini bacetti bacioni.
Anna 🙎
STAI LEGGENDO
Restart. (IN REVISIONE)
Literatura Feminina× I libro della duologia Restart × #33 06/08/2016. #45 11/08/2016 #48 25/10/2016 *** Hannah Davis. 19 anni. Vive a Londra, dopo essere fuggita da Los Angeles a causa di una gravidanza non voluta. Finiti gli studi e la gravidanza è andata male, Hanna...