Restart. |Tu, Hannah Davis sei la mia Giulietta.

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CAPITOLO 22.
Non faccio che pensare a quel messaggio. "Piaciuto lo scherzetto?" Scherzetto? Dannazione, stavo per essere violentata da un perfetto sconosciuto. Mi fa schifo sempre di più. Devo parlare di Jon ad Owen, si. Deve sapere, sono stanca di mentire. Voglio una relazione con lui. Voglio che io stia bene, con lui. È l'unica persona che è in grado di farmi stare bene. Era ora precisa la mia vocina, lo guardo mentre dorme, è così bello ma così preoccupato anche. Sul suo viso c'è un espressione triste. Triste per me.
Continua a tenermi stretta la mano e non la lascia, sorrido e gli accarezzo i capelli. Oh Mr Smith.
Sento mugolare e noto che Owen sta per svegliarsi, alza il capo e mi sorride dolcemente. Cerco di alzarmi ma per il mal di testa sono costretta a sdraiarmi di nuovo.
«Miss Davis...in meno di 24 ore mi hai quasi fatto prendere due infarti.» dice alzandosi dalla scomoda sedia e si siede accanto a me. Gli faccio segno di sdraiarsi e lo guardo come di solito fa lui.
«Miss Davis, so di essere bello.» sbuffo e gli do un buffetto sul braccio scherzosamente.
«Mr Smith credo di volerci provare..» dichiaro facendolo rimanere sorpreso, anche io sono sorpresa dalle mie parole. Ma davvero voglio provarci, sento che posso fidarmi di lui, che posso stare con lui. Però devo parlargli di tutto, dirgli della mia overdose e di Jon che mi minaccia.
«Oh Miss Davis..» è l'unica cosa che dice e mi prende per i fianchi e mi bacia felice, tanto felice.
Sentiamo qualcuno tossire e noto che è un dottore, sorrido imbarazzata ed Owen si avvicina a lui.
«Come sta Miss Smith? È svenuta.» Miss Smith? Non sa che il mio cognome è Davis? Guardo confusa Owen che ghigna divertito.
«Bene, ma mi fa un po' male la testa.» replico dando un pizzicotto ad Owen che impreca silenziosamente.
«Le faccio portare subito una compressa, può uscire oggi stesso.» continua uscendo dalla camera, Owen scoppia a ridere.
«Miss Smith?» chiedo divertita, alza le spalle e sorride ingenuamente.
«Owen però dovrei parlarti di alcune cose..» continuo facendogli inclinare la testa confuso, annuisce e si siede accanto a me.
«Dimmi.» replica ma io scuoto la testa, non voglio parlargli di quelle cose in ospedale.
«Non qui, a casa solo io e te.» rispondo facendolo annuire, alza le spalle ed esce dalla stanza per firmare delle carte d'uscita.
Mi alzo finalmente e mi sciacquo il viso pallido, ora se Daniel mi vedesse così mi avrebbe sicuramente detto: "Fatti dare due schiaffi, giusto per colorarti questa faccia pallida che hai."
Dovrei raccontargli proprio tutto?
Si.
E se dovesse spaventarsi? E se mi lasciasse?
Non lo farà.
Ho paura, una paura tremenda. In una sola settimana Owen è diventato troppo per me. Lui mi ha salvata, due volte letteralmente. Ha saputo della mia riabilitazione e del bambino e non è andato via. È qui, con me. I suoi occhi non sono quelli di Jon, le sue mani non sono quelle di Will. La sua dolcezza non è quella di nessuno di tutti e due. Owen Smith è unico. Non so se riuscirò a parlare ma voglio provare. Voglio provare ad avere questa relazione con lui.
«Hannah sei pronta?» sento bussare alla porta del bagno, esco ed annuisco.
Usciamo mano nella mano, il dottore che era prima in camera ci saluta ed andiamo verso l'uscita. Noto tantissime donne incinte ed insieme a loro ci sono i padri dei bimbi che stanno per nascere. Alle mie visite ci venivo da sola o con mia zia, restavo seduta ad osservare quelle coppie felici che decidevano il nome del bambino mentre io non sapevo nemmeno se volevo tenerlo. Mi ritrovavo a piangere al pensiero delle parole di Will e a come avesse rinnegato così facilmente suo figlio.
«Hannah stai bene?» sento dire da una voce che mi risveglia dai pensieri, noto di essermi fermata ed Owen mi guarda preoccupato. Annuisco e continuo a camminare. Entriamo in macchina e noto che nei sedili posteriori ci sono dei vestiti.
«Li ho fatti comprare per te da Derek, non credo tu voglia indossare questi, dopo che...» non termina la frase ed io annuisco, gliene sono grata.
«Hai chiamato papà?» domando e lui annuisce, sbianco, chissà quale sia stata la sua reazione.
«Gli ho assicurato che tu stessi bene, stranamente si fida ancora di me!» dice sempre tenendo d'occhio la strada. Ho avuto modo di vedere che papà vuole bene a Owen, strano perché tutti i ragazzi che portavo in casa, non gliene piaceva mai uno.
«E che fine farà quel ragazzo?» domando titubante, lo castrerei.
«È scappato mentre Sean chiamava l'ambulanza ma ho dato tutte le informazioni ad un mio amico in polizia, con l'identikit dovrebbero trovarlo. O lo fanno loro o lo faccio io, ma i miei modi non saranno molto calmi!» spiega stringendo così forte il volante che le nocche sono diventate bianche. Sorrido per la sua preoccupazione e appoggio la testa al sedile.
Arriviamo alla villa e prima di scendere, Owen mi prende un braccio.
«Hannah, io morirei per te. Se ti succedesse qualcosa, io mi toglierei la vita subito. Facciamo che tu sei...um...tu, Hannah Davis sei la mia Giulietta. Ed io il tuo Romeo.» dice ed io gli bacio la guancia.
«Oh Romeo, perché sei tu mio Romeo?» replico sorridendo e scendiamo dall'auto. Lui è il mio Romeo ed io la sua Giulietta.
Trovo Derek che ci aspetta e vado da lui, ho un'idea. Non reggerei mai il confronto con Owen quindi gli scrivo una lettera.
«Ciao Derek!» lo saluto e lui fa un cenno col capo.
«Come sta Miss Davis? Ho saputo..» dice sorridendomi comprensivo.
«Oh Derek, chiamami Hannah e sto bene, grazie. Dopo mi accompagneresti a fare shopping?» annuisce e ne rimango felice.
«Stalle sempre accanto però Derek!» sento dire alle mie spalle da Owen ed io sbuffo, Derek annuisce.
Vado nella mia camera e prendo carta e penna.
Caro Owen.
No!
Strappo e ne prendo un altro.

Caro Mr Smith,
è Miss Davis che scrive o la tua Giulietta. Ora penserai cosa vuole? Bene, me lo chiedo anche io. Sono troppo impaurita di dirti certe cose che non reggerei un contatto visivo con te, quindi preferisco scrivertele. Abbiamo deciso di provarci. Di provare ad avere una "relazione" ma non si può iniziare una relazione con segreti e bugie, giusto? Quindi, ecco la vera me.
Ciao, mi chiamo Hannah Davis ed ho 19 anni.
All'età di 10 anni ero vittima dei bulli, i quali mi hanno distrutto la casetta sull'albero che tanto amavo.
All'età di 16 anni ero incinta ma per un errore, il mio bambino è nato morto. Bevevo e mi drogavo. La droga mi stava consumando dentro. "Se non la smetti, il bimbo lo perderai" mi ripetevano i dottori, ma a me non fregava e continuavo a farlo. Quindi ai miei 6 mesi di gravidanza, il mio bimbo nacque morto. Ho avuto una relazione col mio professore di filosofia rivelatosi un uomo di merda che mi costringeva a fare sesso con lui o mi picchiava.
"Sei solo una puttanella" mi disse quando rifiutai una volta. Voleva che stessi bene solo perché la necrofilia non faceva per lui. Ora lo stesso uomo mi minaccia e sai la parte divertente? Ha mandato lui Hudson a violentarmi oggi. Lo ha definito un "piccolo scherzetto". E mi stalkera, mi ha inviato un messaggio con la nostra foto dove ci baciamo in acqua. Aiutami Owen. Sei la mia salvezza. Solo con te, STO BENE. Solo con te, VIVO. Aiutami. Vuoi essere il mio eroe? Sono stanca di lottare da sola, solo ora ho capito di voler lottare insieme a qualcun altro. Che non l'ho capito che anche tu soffri, quindi. Vuoi essere la mia salvezza? Mr Smith, grazie. :*
Una lacrima bagna un po' la lettera ma non importa, Dio fa che mi capisca. Fa che non mi lasci per un mio stupidissimo errore. La chiudo e gli lascio un bacio, mi intrufolo nella sua camera e gliela lascio sul letto.
"Dalla tua Giulietta."
Lo trovo sul divano e mi avvicino, gli lascio un bacio sul collo e sorride.
«Vado a fare shopping.» gli dico prendendo la mia borsa.
«Okay, ho del lavoro da fare. Sta attenta, ti prego!» replica lui alzandosi, faccio cenno che andrà tutto bene e sto per uscire quando lui tossisce. Mi volto e noto che sta aspettando qualcosa, capisco e gli lascio un bacio sulle labbra. Trovo Derek ad aspettarmi e ci avviamo al centro commerciale.
Dio fa che capisca! Mi ripeto per tutta la durata dello shopping, Derek è sempre con me, attaccato come una cozza e Owen non mi ha mandato nessun messaggio. Ho una fottuta paura.
Dopo mezz'ora il mio cellulare vibra.
Un messaggio.

Da: Owen Smith.
A: Hannah Davis.
Vieni a casa, ora.

Il suo tono promette niente di buono, informo Derek che subito monta in macchina e torniamo lì. Entro piano nella villa e spaventata mi guardo intorno. Eccolo, si sta avvicinando. Ora si arrabbia, ora mi lascia. Ma invece no, mi abbraccia. Un abbraccio che significa tutto ma non che mi lascia andare.

Che scoperta :o Hannah non ha perso il bimbo ma è nato morto..wow. Finalmente ci provano! *so che mi amate*
Che ne pensate?
Kisses
|ANNA 🙎|

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