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Mi prende per un braccio e mi tira all esterno.
-È importante.
-Caleb, non è una di quelle cose che fanno stare male, vero?
Ne ho abbastanza ormai.
-Tranquilla- mi dice e io sorrido.
-Stai male se dico che mi piaci?
Rimango immobile pensando stesse scherzando,  ma non è così.
È la prima cosa bella dopo mesi.Ma so che puo fare male. Lui mi abbraccia.
-Caleb...
Il silenzio cala tra noi.
-Maya. Io. Sono. Innamorato. Di. Te.
Scandisce tutte le parole e io ho la vista appannata e la mente confusa.
Devo sedermi.
-Tutto bene?
Scuoto leggermente la testa. No che non andava bene.
In questo momento molte ragazze del college vorrebbero essere al mio posto, pronte a dire "Anche io" o "Ti amo".
-Perché?- chiedo.
-Come perché. Se sei innamorato sei innamorato e basta. Non c'è un perché.
-Si. Lo so. Ma perché io. Tra tutte, perché hai scelto me.
Sorride.
-Capisco cosa vuoi dire. "Tra tutte quelle che ci sono perché me? Come mai? È uno scherzo o qualcosa del genere?" No. Non è uno scherzo.
Sono ancora pensierosa.
-Io...
-Io ti amo- dice lui.
-Io...- inizio -...Io penso che se hai appena lasciato una ragazza, non è possibile che tu mi dica che mi ami. In due giorni non si può amare una persona.
-Si invece.
-Caleb. No.
-Allora io devo avere i superpoteri o qualcosa di simile perché ti amo. Amo i tuoi occhi, il tuo sorriso, la tua voce. Io amo te Maya.
Sta riuscendo lentamente a convincermi.
-Fidati di me.
Mi prende una mano.
-Io non voglio scherzi.
Mi accompagna a prendere qualcosa da mangiare per tirarmi su e io gli racconto di Janette e delle chearleader.
-TU. Una chearleader?- ride debolmente.
Annuisco.
-Ti ci vedo però.
-Hahaha. No. Io non posso fare la chearleader.
Si appoggia al bancone come per pensare ad una soluzione.
-Prova.

Ore 17:00.
Sono con Janette alle selezioni per le chearleader.
Mi sorride.
Lei è già in squadra ma serve una sostituta.
Caleb è venuto a vedermi.
-Allora- inizia Janette- come prima cosa mettetevi in fila.
-Bene- dice un' altra- ora fate...
La mia attenzione era minima e la voglia di entrare in squadra era ancora minore.
Vengo scartata tra le prime.
Sorrido a Caleb che scuote la testa divertito. Sa che ho fatto apposta.
Esco dalla palestra e lo accompagno agli allenamenti.
Mi siedo di fianco al suo coach.
-Buon pomeriggio
-Anche a lei- rispondo.
Non mi intendo molto di football ma mio fratello mi ha insegnato qualcosa.
-Dovrebbe scambiare il numero 7 con il 3.
-cosa dici scusa? Ognuno qua ha i suoi ruoli.
-Mi scusi.
Passano alcuni minuti.
-Ragazzi, vado un attimo. Torno subito.
Ne approfitto per prendere in mano gli schemi.
-Caleb- faccio avvicinare la squadra.
-Si?
-Ascoltatemi. Allora il 3 si scambia con il 7, il 2 con il 5 e poi tu, 1, sali di più. Caleb dovresti essere più veloce nei placcaggi e anche tu...Hudson...- leggo il nome sulla maglia.
Mi guardano allibiti.
-Ma...
Lo zittisco- Riserve! In Campo!!- urlo- facciamo una partita veloce. Vediamo come va.
Si fiondano in campo.
-Ehi!- l allenatore dietro di me e mi sta fissando.
-Io...

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