Non esagero quando dico che è uno dei posti più belli dove io sia stata. Entro e vedo una candela per ogni tavolo, non c'è molta luce. È il posto perfetto.
Ci sediamo ad un tavolo e inizio a leggere il menù.
-Bello?
-Fantastico.
-Bene.
Il cameriere si avvicina.
-Volete ordinare?
-Si per me delle Escargot?- chiedo.
Capisco che la pronuncia non è perfetta perché si mette a ridere.
Caleb ordina un piatto con dei frutti di mare.
-Ti piace? Il posto intendo.
-Certo. È bellissimo.
Sorride e mi prende le mani.
Inizio ad agitarmi e a fissarlo.
-Ehi- dico nervosa.-Ecco il cameriere
-Oh.-Wow. È stato fantastico. Nessuno mi ha mai trattata così bene.
-Siamo a Parigi- dice- Dove vuoi andare?
Scendiamo le scale della metro.
La luce è molto offuscata. Ci teniamo per mano mentre ci avviciniamo ad una piantina della città.
-Sai. Ho un sogno fin da piccola.
-Fammi pensare. Ha a che fare con la Tour Eiffel?
-Come hai fatto?- rido.
-leggo nel pensiero- un altra risata.
-Si ma di notte. Da piccola volevo fare delle foto. Con il cielo illuminato dalle stelle, la luce di Parigi, e una persona a cui tengo.
Mi abbraccia e mi da un bacio in testa.
-Farò avverare il tuo sogno.
Chiudo gli occhi. Le cose stanno andando bene. Troppo bene.Arriviamo davanti. È spettacolare. Prendo fuori il telefono e faccio per scattare una foto quando Caleb mi ferma.
-Aspetta- dice.
Mi fa andare poco più in là poi scatta.
Guardo la foto.
-Bellissima. Non mi hai detto di essere un fotografo.
-Sai quel corso che ho fatto? Beh è servito!
Ci sdraiamo su dell erba e rimaniamo per un po a fissare le stelle in silenzio.
-È tardi. Dobbiamo tornare- dice dopo circa mezz'ora.
-Già.Dopo tre giorni passati a Parigi torniamo a Los Angeles. E in questo momento i croissant caldi, le cene a lume di candela e le passeggiate in città mi mancano molto.
Certo la capitale francese è molto abitata, ma tornando qui mi sembra di essere travolta da una massa di persone.
Scesi dall' aereo la madre di Caleb lo chiama.
-Si?....Davvero?....Chi?...Va bene, va bene. Ti dico dopo....si mamma ora chiedo....si ciao....Ciao.
-Cosa ha detto?- chiedo incuriosita.
-Sa chi sei.
-Mhh?- spalanco gli occhi- Come?
-Beh i miei...ehm...conoscono praticamente tutti qua.
Annuisco.
-E?
-Vogliono conoscerti.
Mi va di traverso lo Starbucks che abbiamo preso poco fa.
-Tranquilla.
No che non sono tranquilla. Mi hanno detto che è una delle famiglie più importanti di questa città. Avranno una casa enorme, saranno vestiti benissimo e avranno dei modi di fare perfetti.
Io invece ho portato qua solo il necessario, e non sono a conoscenza di ogni pagina del galateo.
Mi devo sedere un attimo. Sta andando tutto troppo in fretta. Ci conosciamo da un mese, ma mi mette in ansia sapere che dovrò incontrare i suoi genitori.
Certo, lui c era quando mio padre è tornato a casa e ha conosciuto mio fratello senza troppi problemi.
Quindi ora toccava a me.
Prendo il suo telefono e chiamo sua madre.
-Buongiorno signora...va bene, Karen.
Sono Maya, si....Mi va bene venire da voi- Caleb sorride- Quando?.....
Mercoledì....questo? Certo. Arrivederci.
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Nothing about us
RomanceMaya non è la solita ragazza dolce e prevedibile, ha diversi piercing e un carattere piuttosto forte. Dopo che i suoi genitori si sono separati e ha dovuto lasciare suo fratello maggiore, si trasferisce a Los Angeles. Caleb è un ragazzo che viene da...