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Suono il campanello.
-Arrivo!- sento mio fratello dall' interno.
Mi nascondo dietro la siepe alla sinistra della porta.
Esce con una faccia confusa e si guarda intorno.
Salto fuori e lo abbraccio urlando.
-Maya!- esclama stringendomi a se.
-Luke mi sei mancato- ho le lacrime agli occhi.
-Ehi. Non ci vediamo da due settimane. Tranquilla.
Mi passa un dito sulla guancia per asciugarmi una delle lacrime.
-Mi sei mancato e basta.
Si stacca dall' abbraccio e guarda Caleb.
-È lui?
-Si. Lui è Caleb.
-Ti ha fatto piangere no? Ora ti distruggo!- urla.
Metto le mani avanti e lo fermo.
-No. Non è stato lui. È stata Janette. Una mia compagna.
-Sei fortunato.
Caleb sorride e si stringono la mano, poi si danno due pacche sulle spalle.
Mi chiedo sempre cosa ci sia di divertente.
-Allora puoi andare. È pulito!- aggiunge con un tono severo. Ma so che sta scherzando.
Ci mettiamo a ridere.
-Con Hanna?
-Ho già pensato a tutto. Qui c'è il necessario- indico la borsa, incerta.
-Andrà bene. Vedrai- mi alza la testa con due dita.
Io e lui abbiamo iniziato a legare da quando mamma e papà litigavano. Mi è sempre stato vicino. Nonostante tutto. Mi ha aiutato a conoscere gente nuova perché stavo sempre in casa.
Io gli ho trasmesso l hobby di disegnare. Lui mi ha trasmesso la sua passione per il football.
Abbiamo passato serate intere a guardare partite.
Se ci penso, mi sembra impossibile che solo 2 anni fa non ci sopportavamo.

-D' accordo. Scendi- dice Luke quando siamo davanti a casa della mia migliore amica.
Inspiro lentamente.
La chiamo al telefono. Come programmato.
-Maya. Ho voglia di vederti.
Bene. Era la frase che aspettavo.
-Affacciati.
-Cosa?
-Affacciati al balcone.
Quando la vedo uscire faccio un cenno a Caleb, che fa partire la musica con uno stereo.
Inizio a tirare fuori i cartelloni.
"Amica mia"
"Mi mancherai"
"Non arrabbiarti"
"Devo andare a vivere a Los Angeles"
"E non ti"
"Dimenticherò mai"
"Promesso"
Si tappa la bocca con le mani e vedo che sta scendendo per venirmi Incontro.
Tiro fuori l' ultimo cartellone, quello con le foto, ma lo lascio cadere appena vedo che sta correndo per abbracciarmi.
Sta piangendo. Come me, d' altronde.
Ci abbracciamo finché la canzone non finisce.
-Non importa.
-Cosa?
-Non importa la distanza. Tu sei Maya. Sei forte. Sei fantastica. Sei la mia migliore amica e niente potrà dividerci. Niente.
-Niente- ripeto mentre mi asciugo il viso.
-Apprezzo quello che hai fatto. Tutto.
-Mi mancherai.
-Non dirlo neanche per scherzo. Non sarà così. Ci sentiremo spesso e ci vedremo così tante volte che non potrò mancarti. Farò di tutto per venire nel college dove studi a trovarti.
-E io prenderò i biglietti con lui- indico Caleb -E verrò qua per te.
Sento Luke tossire.
-E anche per te. Verremo insieme.
-Aspetta. Mi sono persa un passaggio. Da quanto è che ti sei trasferita? E, dove lo hai conosciuto?
Caleb fa per parlare ma lo interrompo.
-Luke. Mi faresti un favore?
-Tutto per te.
Sorrido.
-Puoi stare due orette con Caleb mentre io vado al parco con Hanna?
-Ma non ci vedremo- abbassa lo sguardo.
-A casa c'è posto?
-Il letto con le lenzuola a righe non lo abbiamo mai disfatto.
-Perfetto. Starò qua così avrò l occasione di vedere papà.
Mi abbraccia.
-Ora vi lascio- mi dice e mi indica il parco.

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