9

53 5 1
                                    

Mi sveglio in spiaggia.
Sgrano gli occhi e mi guardo intorno.
-Cosa cavolo...?
-Dimmi.
Mi giro e lo vedo li. Con il suo sorriso odioso.
-Cosa.Ci.Faccio.In.Spiaggia.
-C'è stata una festa. Tu sei venuta e abbiamo ballato fino alle due in quel locale là- mentre parla mi indica un posto lontano da noi di alcune decine di metri- poi niente. Abbiamo dormito qua.
-Sentimi bene- mi guardo introrno e noto cge ho adosso il mio vestito nero -Uno io non vado mai alle feste, mai. Due Abbiamo dormito?
Noi e chi?
-Sono felice che ci sia un noi finalmente...
-Non mi parlare.
Metto la mano in tasca per chiamare Janette e chiederle se è tutto vero.
-Va bene. Dove è il mio telefono? CALEB!
-Io non lo so.
-Fantastico. Partecipo ad una festa, dormo fuori e non so il perché e perdo il telefono.
-Dai se vuoi ti aiuto e poi ti spiego.
-TU stai lontano da me. Io non ti voglio vedere. Mai più.
-Eddai. So che non è vero.
-Non. Mi. Parlare. Attento Caleb.
-Non ho paura di te.
-Nemmeno io di te. Figuriamoci.
Ride.
Mi giro e quasi gli tiro un calcio negli stinchi, ma mi trattengo.
Inspiro lentamente e mi avvio verso il locale che mi ha indicato prima.

Entro e vedo uno dei camerieri.
-Scusi.
Si gira e mi sorride.
-Dimmi.
-Ieri qui c'è stata una festa?
-Si. Fino alle due. Poi abbiamo chiuso.
-Ah grazie- rifletto un attimo -ci sono delle fermate dell' autobus qua vicino?
-No mi spiace.
-Ok. Arrivederci.
Esco e vedo Caleb davanti ad una macchina di un blu elettrico.
-Vuoi un passaggio?
Sbuffo. Non ho scelta. Annuisco e salgo al posto del passeggero.
Mi accorgo solo ora di quanto sono lontana dal college.
C'è parecchio silenzio così inizio a pensare a qualcosa da dire.
-Allora...Caleb. Com' è Janette?- chiedo qualcosa a caso tanto per cominciare  una conversazione.
-È la prima ragazza che ho avuto. Seriamente intendo- continua a fissare la strada mentre mi parla -Stiamo, o meglio, stavamo insieme da tre anni. Non so come è successo. Ancora prima che io e lei diventassimo la coppia più popolare della scuola. Era fantastica.
Io lo ascolto guardando i suoi occhi. Appoggio una mano vicino al sedile e sento un telefono.
-Aspetta- lo interrompo.
-Che c'è?
-Il mio telefono.
Lo prendo e sento che scotta perché è stato troppo al sole.
-Chiamo Janette.
-Fidati che c'è stata la festa. Ti ho portato io.
-Caleb io non vado mai alle feste. È strano. Come mi hai convinto? È stata lei?
-No. Colpa mia.
Ride.
Lo fulmino con lo sguardo.
Come ha fatto un ragazzo come lui a convincermi? Ci sto ancora pensando quando parcheggia vicino ad un fastfood.
-Che fai?
-È quasi l' una e io ho fame.
Scende ma io rimango seduta.
Viene ad aprirmi la portiera e decido che se scendo con lui avrò un' occasione per parlargli di quello che è successo.
Entriamo. C'è poca gente e lui mi indica sorridendo un tavolo.
-Caleb.
-Maya.
-Caleb. Ascoltami. Io non posso essere andata...
-Ancora?- sono sorpresa del fatto che abbia alzato la voce -Maya devi imparare a rilassarti. È stata una festa. Non è successo niente di grave.
Ci penso su. In fondo ha ragione. Il problema è che mi sono fatta convincere da lui, ma non ricordo come. Cerco di fare strada tra i miei pensieri.
-Un' ultima cosa- alzo un dito.
Sbuffa sorridendo e Annuisce.
-Come mi hai convinto?
-Hahaha- ha una bella risata. Non mi ero mai soffermata su questo - Okay. È una bella storia. In pratica ti ho detto che avremmo fatto un uscita a quattro con Janette e Jacob, poi quando siamo arrivati là ti sei arrabbiata con me. Tanto. Però hai dimenticato tutto ballando un po'.
-Capito.
-IO, invece, non capisco perché tu non voglia stare con me.
-Caleb devi sapere che...

Nothing about usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora